L'AQUILA – Nulla di fatto per il quesito referendario tanto caro alla Lega, finalizzato all’affermazione del sistema maggioritario con la conseguente abolizione del proporzionale.
La maggioranza di centrodestra ci riproverà domani in commissione Bilancio e poi giovedì alle 16 nella seduta del Consiglio regionale.
Una trattativa febbrile quella di oggi con l'Assemblea mai iniziata a causa dell’ostruzionismo delle opposizioni del M5S e del centrosinistra che in prima, seconda e quarta commissione hanno presentato oltre 2mila emendamenti ai provvedimenti sulla Saga e sulla Ater proprio per bloccare il via libera alla proposta referendaria sulla quale l’Abruzzo, come annunciato dal capo della Lega regionale, il deputato Giuseppe Bellachioma, vuole fare da apripista tra le cinque regioni che entro il 30 settembre devono approvare il quesito.
L’ostacolo vero è rappresentato da Forza Italia che da Roma, direttamente dal leader, Silvio Berlusconi, avrebbe posto il veto. Ma mentre gli “azzurri” avrebbero optato per la linea “morbida”, evitando un “no” che cambierebbe radicalmente gli esiti e che aprirebbe uno scenario drammatico in Regione, il Movimento Cinque Stelle si è schierato apertamente contro l’ipotesi-referendum: “Lo vediamo come il peggior male possibile – ha detto Sara Marcozzi – Matteo Salvini è stato al governo e ha avuto tutto il tempo di cambiare la legge elettorale”.
Per quanto riguarda i precari equilibri all'interno del centrodestra, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, ha confermato di essere impegnato a tenere unita la maggioranza sulla questione referendaria sulla quale proprio gli azzurri hanno le difficoltà maggiori.
Ma l'Abruzzo non è l'unica Regione in cui la Lega rischia la partita più importante. Infatti in Liguria non è passata la proposta di deliberazione di referendum, bocciata con pareggio di 15 a 15, il Veneto ha aggiornato i lavori a domani e la Basilicata a venerdì.
Intanto, questa sera, la seconda Commissione ha approvato il contributo di un milione alla Saga, destinati alle strutture e ai mezzi all'interno dell'Aeroporto d'Abruzzo, nonché le spese per l'intero polo della sicurezza, una cifra già preventivata nel piano approvato dall'ex Giunta regionale di centrosinistra.
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