REGIONALI: DI MATTEO (LEGA), ”TOLLERANZA ZERO PER IMPRESE TESSILI CINESI IRREGOLARI, PRIMA GLI ABRUZZESI’

20 Gennaio 2019 07:15

Regione - Politica

TERAMO – “I cinesi irregolari fanno una concorrenza sleale e spietata alle aziende tessili della Val Vibrata, che rispettano le regole. La Lega alla guida della Regione, e del Paese, deve avere nei loro confronti tolleranza zero”.

Così l' ex consigliere regionale Emiliano Di Matteo, candidato della Lega alle prossime elezioni regionali con la Lega. Avvocato 47enne, ha cominciato a fare politica giovanissimo. È stato eletto consigliere provinciale a fine anni Novanta e nel 2001 è stato eletto sindaco di Ancarano (Teramo) . È stato esponente di Alleanza Nazionale all’epoca di Gianfranco Fini. Durante i due mandati da sindaco è stato anche presidente dell’Unione di Comuni Val Vibrata per due mandati. Ha già tentato, riuscendoci, la scalata in Regione. A fine 2008 venne infatti eletto consigliere regionale nella maggioranza di Gianni Chiodi. Poi un anuova fase, con l'adesione al Carroccio. 

Emiliano Di Matteo, cosa l'ha spinta a candidarsi?

Non mi sono ricandidato nelle regionali del 2014, avevo preso un periodo di riflessione. Ora lo faccio con il proposito di ricominciare da dove avevo lasciato. Questa volta con la Lega, di cui sono felice ed onorato di far parte. All'Abruzzo serve una classe dirigente nuova e competente. In questi anni di centrosinistra a capo della Regione c'è stato un padre padrone, Luciano D'Alfonso, che ha accentrato non solo l'attenzione ma anche i poteri decisionali, per poi andarsene  a fare il senatore a Roma. La cosa grave è che i suoi consiglieri e assessori si ricandidano in massa, e sono pure i primi ad ammettere che in questi anni la regione è stata governata male. Atteggiamento davvero singolare… 

 





Quali sono le piorità per la provincia teramana?

Innanzitutto abbiamo una sanità in difficoltà. Gli ospedali di Atri, Giuianova e Sant'Omero sono stati in questi ultimi anni fortemente penalizzati, e sguarniti di personale medico e paramedico. A soffrirne è stato così anche l'ospedale di Teramo, che si è sovraccaricato. Nel periodo estivo poi si registra un incremento enorme di popolazione, grazie alle presenze turistiche, ma proprio nel periodo estivo la funzionalità degli ospedali diminuisce. Non è un caso che è tornata a crescere la mobilità passiva

E lei cosa propone?

Va ridata centralità a questi ospedali, serve più personale, il potenziamento della medicina sul territorio, non occorrono necessariamente più posti letti. Vanno potenziati tutti i pronto soccorso, perché è lì che si creano i maggiori disagi e disservizi, e non certo per il personale medico che fa quanto umanamente possibile. 
Nella provincia di Teramo non ci sono del resto cliniche private. La realizzazione di un grande policlinico unico provinciale è un falso problema, ci vorranno anni per realizzarlo, e le soluzioni però vanno trovate subito. 

Altro tema caldo nel teramano è quello della viabilità…





Va conclusa la Teramo-Ascoli, fino alla superstrada Ascoli mare, proseguendo cioè dopo Villa Ricci. E' un'opera strategica per creare un nuovo asse metropolitano. come Chieti-Pescara e Pesaro-Ancona per fare due esempi. Per quanto riguarda la viabilità interna bisogna continuare a dare risorse, possibilmente aumentandole, alla Provincia, per intervenire con la messa in sicurezza e il ripristino di condizioni decenti di percorribilità. 

La Val Vibrata è periferia d'Abruzzo? 

La Val Vibrata è stata per tanti anni locomotiva dell'economa abruzzese, grazie al suo polo tessile, che poi ha subito una devastante crisi. Abbiamo però ancora tante eccellenze. Ma qui si pone anche un problema di legalità: 
quando ero sindaco ho fatto un protocolllo d'intesa con il corpo dei Carabinieri, per la repressione dei tanti, troppi laboratori tessili clandestini, in gran parte gestiti da cinesi irregolari che fanno una concorrenza sleale e spietata alle nostre aziende e che rispettano le regole e pagano le tasse. Anche per la Regione questa deve diventare una priorità. Mi farò promotore al nostro ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini di una proposta di legge, sperando che sia praticabile: legare il rinnovo del permesso di soggiorno per questi imprenditori tessili, come detto quasi tutti cinesi, alla regolarità del Durc. Ovvero: resti in Italia e in Abruzzo solo se non sfrutti i lavoratori e paghi le tasse, oppure te torni a casa tua”.

redazionale

 

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