REGIONALI: DI PAOLO, ”CON LEGNINI CONDIVISIONE E VOCE AI SINDACI, MA BATTAGLIA E’ CON AVVERSARI NON TRA NOI”

23 Gennaio 2019 06:15

L'Aquila - Politica

BARISCIANO – “La sfida non dev'essere tra noi stessi, ma con gli avversari di centrodestra, che presentano un catapultato da Roma che non conosce l'Abruzzo, e Cinque stelle, che non hanno candidato neppure un aquilano a consigliere”.

Francesco Di Paolo va dritto al sodo e in vista delle regionali del 10 febbraio prossimo, alle quali corre per un posto all'Emiciclo, si rivolge in particolare al suo centrosinistra, dove c'è chi ha criticato il proliferare di candidati nel comprensorio aquilano

“Il progetto di Giovanni Legnini mi entusiasma, è in discontinuità con l'uomo solo al comando e contempla una grande azione corale assieme agli amministratori, ai quali punta a ridare voce”, dice il sindaco di Barisciano (L'Aquila), candidato nella lista Abruzzo in Comune, con cui l'aspirante governatore ha voluto rappresentare il mondo degli amministratori locali.

“So chi è Legnini, conosco la sua capacità di ascolto e di confrontarsi con tutti, anche quando era al governo ascoltava l'opinione di tutti gli attori della ricostruzione prima di assumere una decisione, questo paga, la democrazia partecipata non significa non decidere mai ma la condivisione è essenziale”, aggiunge Di Paolo, “non tutto quello che ha fatto D'Alfonso è sbagliato ma neppure tutto è giusto, si correggeranno le cose che vanno corrette”.





Sindaco dal 2010, funzionario del Provveditorato alle Opere pubbliche, 61enne con due figlie, Di Paolo fa politica da ragazzino, “quando militavo nella Fgci – ricorda – e poi, una volta tornato a Barisciano da Poggio Picenze, paese di mia moglie, nel 1989, mi proposero di candidarmi e iniziai l'esperienza comunale prima da consigliere e poi da assessore”.

“Ho vissuto l'emergenza terremoto in prima linea – aggiunge – dalle tendopoli, all'assistenza alla popolazione nelle prime ore dopo l'evento fino alla ricostruzione, che a Barisciano è sempre stata in vantaggio rispetto ad altri paesi”.

Coordinatore dei sindaci del cratere dal 2015, Di Paolo indica quello di Barisciano come un “modello esemplare in cui abbiamo impegnato circa 110 milioni di euro, redatto tra i primi il Piano di ricostruzione e in cui la socialità non si è mai dissolta”.

“In paese c'è grande vivacità nell'associazionismo, dagli alpini allo sci clup fino alle donne, questo ha aiutato ad animare la comunità – dice – la sagra della patata, ad esempio, che è il culmine della socialità, si è fermata solo nel 2009”.

“Con Legnini c'è una stima reciproca, ho avuto modo di collaborarci quando da sottosegretario all'Economia aveva le deleghe al Cipe e alla ricostruzione – ricorda Di Paolo – ha un progetto di valorizzazione degli amministratori locali, tanto da fare una lista che li rappresenta e che non a caso si chiama Abruzzo in Comune. Avendo lui fatto il sindaco, sa bene che i baluardi dello Stato sul territorio sono loro, facendo il sindaco di acquisisce una sensibilità diversa e tutti coloro che approcciano alla politica dovrebbero cominciare da lì”.





Di Paolo non tradisce il savoir-faire ma un occhio al centrodestra lo butta: “Penso che Marsilio sia stato catapultato in Abruzzo dalla politica nazionale, per una logica spartitoria – dice – non penso conosca più di tanto l'Abruzzo, nonostante ne rivendichi le origini, a differenza di Legnini che il territorio e i problemi degli abruzzesi e segnatamente degli aquilani, li conosce bene”.

E sui Cinque stelle: “Marcozzi non la conosco ma già il fatto che in una lista di sette persone non ci sia neanche un aquilano la dice lunga, non penso che non ci sarebbe stato neanche uno valido da candidare”, fa osservare il sindaco di Barisciano.

Iscritto al Partito democratico, Di Paolo ha fatto la scelta di candidarsi in un'altra lista perché, spiega, “va superata l'egemonia del Pd, che da solo non avrebbe potuto e non potrebbe vincere”.

“Inoltre Legini ha scelto una strada diversa, capovolgendo vecchi schemi e ha immaginato un progetto politico ampio chiamando a raccolta varie forze. D'altra parte – fa osservare – più allarghi la rosa dei candidati e più opportunità politiche hai, magari riuscendo anche a intercettare elettorali più vasti di quello del Pd”. (m.sig.)

redazionale

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