DOPO RIUNIONE FIUME DECISA ROSA CANDIDATI: DUELLO MANAGER PESCARESE-PRESIDENTE ANCE L'AQUILA, MA QUEST'ULTIMO SMENTISCE CON UN POST SU FACEBOOK

REGIONALI: FDI SCEGLIE BEN 11 PAPABILI, IN POLE POSITION CICCHETTI E RUSSO

17 Ottobre 2018 01:18

Regione - Politica

CHIETI – Sono ben undici i papabili di Fratelli d’Italia alla candidatura per la presidenza della Regione per il centrodestra alle elezioni del prossimo 10 febbraio: dopo oltre cinque ore di discussione, a tratti molto tesa, nella tarda serata a Chieti il Coordinarimento regionale di Fdi ha partorito la rosa di nomi da presentare giovedì ai vertici nazionali, consegnando a Roma un partito, il più piccolo della coalizione, spaccato in più rivoli e confuso.

Una formazione che, secondo molti, formulando una lista così folta, non ha colto l’opportunità che gli è piovuta addosso dal tavolo nazionale della coalizione che nelle scorse settimane ha assegnato l’Abruzzo al partito del leader, Giorgia Meloni, nell’ambito della ripartizione delle quattro regioni al voto nel 2019.

Il risultato sicuramente farà tornare alla carica gli alleati di Forza Italia e Lega per rivedere la decisione del tavolo nazionale del centrodestra che in Abruzzo, anche alla luce delle difficoltà di Fdi, appare diviso e confuso. Comunque, la rosa dopo il vaglio della dirigenza nazionale, dovrà passare al severo esame del tavolo romano della coalizione.

Contrariamente a quanto stabilito nella precedente riunione dei regionali, quando era stata dichiarata guerra ai papabili provenienti dell’”esterno” a favore dei soli nomi politici e di forte appartenenza, Fdi ha aperto alla cosiddetta società civile, addirittura stilando una lista più numerosa rispetto alla classe dirigente tesserata. Con l’obiettivo di vincere la rivalità con Roma che non ha mai chiuso la porta a personaggi senza tessera.

Secondo quanto si è appreso da fonti interne ai meloniani, sono quattro i nomi di espressione politica e ben sette quelli della cosiddetta società civile: e proprio in questo ambito, emergono le maggiori novità ed i candidati che sulla carta sembrano avere maggiori chance. Sempre se Roma non deciderà per una soluzione nazionale considerando non all’altezza la lista partorita, con difficoltà, dagli abruzzesi.

In tal senso resiste il senatore Marco Marsilio, 50 anni, romano di origini abruzzesi, uomo molto vicino alla Meloni. Novità, per la verità inattesa, è che la dirigenza abruzzese alla fine ha inserito il 61enne manager pescarese della comunicazione Michele Russo, preso in seria considerazione a Roma dove può contare sulla stima del leader Meloni che alle elezioni politiche del 4 marzo scorso gli ha affidato la comunicazione e l’immagine del partito.

E’ stato il coordinatore provinciale di Pescara, Stefano Cardelli, a proporre il patron della società Mirus ed ex presidente di Gtm, azienda di trasporto pubblico pescarese acquisita da una unico soggetto pubblico: la proposta è stata collegata alla indisponibilità di un papabile della prima ora, il capogruppo al Comune di Pescara, Guerino Testa, ex presidente dalla Provincia di Pescara, Fi e Ncd. Ma il coordinamento regionale ha deciso di confermare Testa, che non ha partecipato ai lavori.





Un altro nome destinato a giocarsi le proprie carte è la new entry Adolfo Cicchetti, 44enne presidente dell’associazione nazionale costruttori edili (Ance) della provincia dell’Aquila, imprenditore di una storica famiglia del capoluogo. Il primo sponsor di Cicchetti è il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che nella riunione di ieri sera ha avuto un ruolo di primo piano: Biondi, escluso dalla partita per il niet della Meloni, sua amica di veccia data, e il veto di Forza Italia, vuole dire con determinazione la sua e per questo ha presentato il nome del noto imprenditore aquilano, con il quale ha un rapporto di amicizia di lunga data, anche sul tavolo nazionale. Addirittura, secondo alcune indiscrezioni, i due avrebbero già incontrato la Meloni a Roma.

Biondi è stato il mattatore del tavolo di questa sera visto che ad un certo punto ha proposto il nome dell’ex parlamentare di Fi Fabrizio Di Stefano, da mesi impegnato a trovare una strategia per candidarsi alla presidenza, con il quale ha condiviso la militanza in Alleanza nazionale, ma il coordinamento all’unanimità ha bocciato l’istanza nei confronti di un personaggio che dopo il no degli azzurri e della Lega, ha ripiegato con la guida delle reti civiche d’Abruzzo.

Nomi nuovi della folta compagnia sono Daniele Giangiuli, presidente della Confartigianato di Chieti, e il cardiochirurgo dell’ospedale di Chieti Massimiliano Foschi. Insieme a loro personaggi dei quali si è già parlato, come il primario del reparto di oculistica dell’ospedale di Avezzano, Walter Di Bastiano, ex consigliere regionale del Pdl, l’imprenditrice teramana dei trasporti Alessandra Ballone, figlia di Agostino, presidente di Confindustria Abruzzo, e il docente dell’università di Teramo Stefano Cianciotta.

Conosciuta da tempo la lista dei politici: oltre a Testa, il coordinatore provinciale di Chieti, Antonio Tavani, ed i due coordinatori regionali, Giandonato Morra e Etelwardo Sigismondi. A proposito di quest’ultimo, è stato l’unico a rispondere e con cordialità ad ora tarda al telefono per fare un resoconto sulla lunga riunione e per coprire una lacuna di un partito che non ha brillato per organizzazione, non prevedendo una nota stampa sull’atteso  coordinamento regionale.

“Il lavoro in Abruzzo è terminato – ha spiegato ad Abruzzoweb -. Abbiamo delineato una rosa di nomi e siamo soddisfatti del risultato ottenuto dalla classe dirigente abruzzese. Presenteremo a Roma tutte persone capaci di vincere le elezioni regionali e aprire una nuova pagina nella nostra terra”.

“Giovedì avremo un confronto con la dirigenza nazionale che valuterà la rosa che poi sarà consegnata agli alleati per la condivisione e la scelta finale”, ha concluso Sigismondi che non ha voluto rivelare la lista “perché va prima comunicata a Roma”. (b.s.)

MA CICCHETTI SI SMARCA, “NON SONO INTERESSATO”





A poche ore dal coordinamento regionale di Fratelli d'Italia che ha inserito anche il suo nome nella rosa da sottoporre al nazionale per la scelta del candidato presidente della Regione Abruzzo, il presidente dell'Ance dell'Aquila si dissocia dalle decisioni assunte dal partito della Meloni.

“In questi giorni il mio nome continua ad essere inserito in una lista di papabili personaggi della cosiddetta società civile per la candidatura alla presidenza nelle prossime elezioni regionali. Se da un lato strettamente personale la cosa, oltre a suscitarmi una certa ilarità, mi lusinga, dall’altro mi impone di dover procedere ad una totale ed assoluta smentita in virtù dell’importante compito associativo che ricopro”, scrive Adolfo Cicchetti su Facebook.

Le parole nette del capo dei costruttori, che vuole tenere fuori l'associazione dall'agone politico, fanno intendere che la proposta del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, suo amico, è stata fatta a sua insaputa.

“Personalmente non sono minimamente interessato ad impegnarmi in nessun ruolo di natura politica”, scrive ancora Cicchetti, “ho sempre avuto chiaro in mente quale fosse il mio percorso di vita e sinceramente non ho e non ho mai avuto la benché minima intenzione di modificarlo o rimodularlo”.

“Cosa più importante, ritengo giusto, oltre che doveroso, tutelare l’associazione che mi onoro di guidare e scansare ogni dubbio sul fatto che la stessa possa parteggiare per una o un’altra parte o peggio partecipare a competizioni elettorali. Cosa tra l’altro credo vietata a livello statutario nazionale”.

“Non esiste! – aggiunge Cicchetti – Inoltre il consenso che ho ricevuto, oltre a responsabilizzarmi, mi impone di moltiplicare impegno ed energie per rispondere con sempre maggiore contezza agli stimoli, alle sollecitazioni ed anche alle critiche dei nostri associati e di lavorare con il massimo della serenità e trasparenza relazionale nei rapporti con gli interlocutori istituzionali”.

“Infine non ho assolutamente incontrato Giorgia Meloni: ieri sono stato sì a Roma ma in compagnia del direttore Francesco Manni, e non del sindaco Pierluigi Biondi, ad incontrare il sottosegretario Vacca per interloquire sulle problematiche relative i lavori sui beni culturali. E basta. Spero di averla finita qui”, conclude Cicchetti.

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