REGIONALI: MARCOZZI (M5S), ”PIANO MARSHALL OCCUPAZIONE E SANITA’ SONO PRIORITA”’

29 Dicembre 2018 07:00

Regione - Politica

L’AQUILA – Un Piano Marshall per rigenerare il lavoro in Abruzzo, migliorare i collegamenti tra piccoli e grandi centri incentivando il turismo e lo sviluppo economico, rigenerare il settore della Sanità, snellendo le liste d'attesa.

Questi i punti centrali del programma del Movimento Cinque Stelle per le prossime elezioni regionali, che si svolgeranno il 10 febbraio prossimo, annunciati ad AbruzzoWeb dalla candidata alla Presidenza, Sara Marcozzi, avvocato 41enne di origini pescaresi, che vive da sempre a Chieti.

Già candidata nel 2014, a settembre è stata scelta per la seconda volta dagli iscritti della piattaforma Rousseau, dove ha ricevuto 1.032 voti contro i 349 dello sfidante Marco Cipolletti. 

Sara Marcozzi, da rappresentante di una forza di governo, quanto è possibile uno slittamento del voto regionale in Abruzzo? 

Credo sia molto remota come possibilità. A causa dei personalismi dell’ormai ex presidente Luciano D’Alfonso questa regione è stata bloccata per più di un anno. Prima per la sua campagna elettorale poi per la sua scelta di tenere il piede in due staffe. È davvero arrivato il momento per gli abruzzesi di esprimersi tramite il voto. 

E, da esponente politica abruzzese, quanto è auspicabile, visto che se da un lato condannerebbe la Regione a ulteriori sei mesi di ordinaria amministrazione, dall'altro comporterebbe un risparmio milionario? 

Noi abbiamo sempre chiesto che si andasse al voto già lo scorso novembre. La macchina regionale è ferma ed ha dei costi altissimi per non produrre nulla. In termini di costi benefici tenere una Regione ferma altri 9 mesi rappresenta una spesa più alta di quella di andare al voto a febbraio. 





Il protagonismo di Salvini, stando ai sondaggi, sta erodendo il consenso del Movimento cinque stelle a favore della Lega. Questo può avere effetti anche sul voto regionale, nel qual caso però significherebbe favorire la coalizione di centrodestra? 

Non credo all’erosione di consenso del M5S. A conti fatti i grandi risultati di questo governo sono del M5S. E questo è sotto gli occhi di tutti. In Abruzzo, poi, la Lega non è altro che il solito vecchio centro destra con un nuovo taglio di capelli. Stanno litigando da mesi sul nome del candidato presidente, e non certo nei termini di una costruttiva discussione, ma a suon di minacce e prese di posizione a mezzo stampa. Se iniziano così, come faranno a governare compattamente l’Abruzzo? Siamo spettatori di un teatrino squalificante. Il M5S si sta spendendo in ogni grado istituzionale per la nostra regione. Le numerose visite di Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e Vito Crimi ne sono una testimonianza diretta. 

Crede che la mobilitazione di un “esercito” di sindaci e amministratori locali pro Legnini possa riaprire la partita anche per il centrosinistra? 

Legnini è uomo del Pd, politicamente vecchio, che tenta goffamente di dare l’idea di aria nuova a un centro sinistra morente. I sindaci e i consiglieri comunali che ne hanno richiesto la candidatura, per grande parte, sono gli stessi che nei rispettivi comuni non hanno avuto il coraggio di presentarsi sotto il simbolo del Pd. Nulla di nuovo, quindi, solo la solita vecchia rete di politicanti locali che tentano di unire i propri orticelli di voti per strappare qualche seggio in più. L’Abruzzo è un’altra cosa. 

Le elezioni del 10 febbraio si vincono sul candidato presidente, sul programma o su quale altro elemento? 

Le elezioni si vincono con la credibilità che ha una forza politica di realizzare concretamente le idee per migliorare la qualità della vita degli abruzzesi. I programmi, ormai lo sappiamo, sono tutti belli e pieni di buoni propositi. Ma poi al netto degli slogan chi lavora davvero per portare dei risultati? Le risulta che nel programma delle elezioni 2014 il presidente D’Alfonso avesse inserito il depotenziamento degli ospedali delle zone interne? O l’aumento del costo del trasporto pubblico per i cittadini? Ovviamente no, parlava di coccole ai pazienti e la gente invece muore sulle barelle dopo ore di attesa in pronto soccorso. Il candidato presidente nel M5S è l’espressione di una cittadinanza attiva. Non di giochini di potere che si palesano nelle liti del centro destra e nel tira e molla, a suon di veti, che sta facendo il centro sinistra. Questa è una grande differenza tra il M5S e tutto il resto della politica locale. 

Quali sono, in sintesi, le priorità del vostro programma? 





Lavoro. Un vero e proprio Piano Marshall per rinnovare l’occupazione in Abruzzo. Sanità. Ripartiamo dai territori per migliorare i servizi, essere più vicini alle zone interne e snellire le liste d’attesa nei grandi centri. Viabilità. Un Abruzzo ben collegato tra piccoli e grandi centri vuol dire incentivare il turismo e lo sviluppo economico. Questi sono solo alcuni elementi del nostro programma. Un programma che non dobbiamo stilare da zero ma su cui stiamo lavorando già dal primo giorno della scorsa legislatura, ogni nostra proposta, ogni nostra battaglia portata avanti dall’opposizione è un obiettivo che ci poniamo di realizzare quando governeremo questa regione. 

Quale sarà il primissimo atto che adotterà la sua Giunta, qualora fosse eletta presidente? E quali quelli di cui, presumibilmente, la comunità abruzzese sentirà per primi gli effetti? 

Stiamo lavorando ad un piano che ci permetta di essere operativi sin dal primo giorno. Già dall’11 febbraio il Governo regionale del M5S sarà a lavoro. Di tempo ne abbiamo perso fin troppo. Per prima cosa taglieremo tutti gli sprechi di Regione Abruzzo, quelli veri, non i servizi al cittadino. Sono tantissimi. 

Il Movimento cinque stelle è stato il primo a scegliere i candidati e a ufficializzarli, come vede e come giudica l'impasse in cui si sono trovati centrodestra e centrosinistra? 

Come ho già detto lo ritengo un teatrino squalificante degno di una telenovela sud americana: il centrodestra disunito e litigioso e un centrosinistra che sta tentando in tutti i modi di nascondere i simboli per cui oggi, a ragione, prova vergogna. Il risultato è una mescolanza di vecchia politica che con una lavata di faccia proverà a prendere in giro noi abruzzesi. Ma non siamo così fessi come pensano. 

Avendo bruciato i tempi, lei è in campagna elettorale già da mesi. Che umori registra da parte dell'elettorato andando in giro? 

Noi siamo sul territorio da 5 anni, il M5S non si ricorda di ascoltare le persone solo in campagna elettorale. Quello che sento in questi mesi è ciò che ormai sento da anni. Le persone sono stanche e non hanno più fiducia nelle istituzioni. Ed è un peccato perché soprattutto l’Ente Regione ha importanti competenze, come la sanità ed i trasporti, che invece incidono moltissimo sulla quotidianità degli abruzzesi, sulla vita delle persone. Il voto in Regione è molto importante, significa davvero scegliere il proprio futuro.

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