REGIONALI: NEL CENTRODESTRA PESCARESE LA CARICA DEGLI EX, MA FI PROMETTE SORPRESE

di Marco Signori

18 Maggio 2018 06:30

Pescara - Politica

PESCARA – “Non si muove foglia che il coordinatore non voglia”. In provincia di Pescara sembra essere il numero uno di Forza Italia Nazario Pagano, neo senatore, ad avere in modo quasi esclusivo in mano le mazze per le elezioni regionali. E, d'altra parte, una prova di forza l'ha data già alle politiche, quando non solo si è ricavato una posizione blindata, ma è stato quello più ascoltato a Roma e, per questo, capace di produrre esclusioni eccellenti, così come inaspettate benedizioni.

Forza Italia ha un solo uscente, il capogruppo Lorenzo Sospiri, notoriamente inviso da Pagano, anche perché lo ha battuto alle regionali di quattro anni fa, che è pronto a ricandidarsi, anche se fa sapere che scioglierà definitivamente le riserve solo quando sarà stato individuato il candidato presidente, per il quale, com'è noto, sono almeno già quattro i pretendenti: i consiglieri regionali azzurri Mauro Febbo della provincia di Chieti e Paolo Gatti di quella di Teramo, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, tornato in Forza Italia dopo la sbandata per il Nuovo centro destra, e l'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, a sorpresa non ricandidato alle ultime politiche.

Scaldano i motori, intanto, l'ex assessore regionale al Bilancio Carlo Masci, che dopo una decennale esperienza civica è entrato a tutti gli effetti nell'alveo del partito, di cui è oramai da tempo coordinatore provinciale, ma soprattutto uomo vicino a Pagano e detentore di una prelazione alla luce della candidatura, pressoché di servizio, alle politiche dello scorso 4 marzo. Poi, l'ex consigliera Nicoletta Verì, donna vicina al mondo della Chiesa, che nelll'amministrazione Chiodi ha svolto il ruolo di presidente della commissione Sanità.

Lavorerebbe ad una candidatura anche il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, che come molti colleghi, però, dovrebbe dimettersi in tempo utile in ossequio alla legge anti-sindaci che impedisce a chi guida Comuni superiori ai cinquemila abitanti di correre per uno scranno al Consiglio regionale.





In lizza, poi, potrebbe esserci il consigliere comunale di Pescara Eugenio Seccia, mentre con Fratelli d'Italia potrebbe provarci l'ex presidente della Provincia Guerino Testa, visto parlottare freneticamente con la leader Giorgia Meloni all'Aquila, il 16 aprile scorso in occasione della manifestazione contro la restituzione al 100 per cento delle tasse post-sisma, e candidato alle ultime politiche, anche se senza successo a causa dell'en plein del Movimento cinque stelle anche nel Pescarese.

Assicura sorprese, intanto, il coordinatore Pagano, che non si sbottona ma lascia trapelare di avere in serbo più di un asso nella manica, che si limita a parlare di “un vezzo tipico dei berlusconiani, pizzicare fuori dal recinto”. E lo ha dimostrato, ad esempio, con Antonio Martino, imprenditore di successo candidato alle ultime politiche e diventato deputato grazie ai consensi raccolti nel collegio aquilano, dove nel maggioritario ha battuto nettamente il Movimernto cinque stelle.

Massima concentrazione per la lista di Forza Italia, ma l'impegno è anche a cercare il supporto di esponenti della società civile che, pur riconoscendosi nel centrodestra, non assocerebbero il proprio volto al simbolo di partito: l'unica parola d'ordine a cui sembrano dover rispondere, è “affidabilita”. Segno evidente della volontà di costruire una coalizione che sia granitica in Consiglio regionale, dove gli azzurri sperano di avere la maggioranza assieme agli alleati alla prossima legislatura.

 Il riferimento è anche alle numerose liste civiche che gravitano intorno alla coalizione e che si sono federate per contare di più, guidate da Azione politica dell'imprenditore pescarese Gianluca Zelli e da Abruzzo liberale dell'ex parlamentare di Pdl e Fli ed imprenditore Daniele Toto, nipote del noto industriale Carlo.

Un mondo che tornerà a riunirsi proprio oggi a Miglianico, in un evento a cui partecipa il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, insieme a Marcello Veneziani considerato un punto di riferimento per gli intellettuali di centrodestra e molto vicino a Salvini.





E continuano i febbrili contatti con Abruzzo insieme dell'ormai ex assessore regionale Andrea Gerosolimo, forte di circa 400 adesioni di amministratori locali in tutta la regione.

I forzisti promettono poi di non dimenticare le quote rose, sulle quali ammettono di essere stati carenti quattro anni fa. Ma le bocche restano cucitissime.

È imminente, intanto, l'adesione alla Lega del consigliere comunale e provinciale di Pescara Vincenzo D'Incecco, pronto a lasciare gli azzurri anche nella prospettiva di una candidatura all'Emiciclo. Mentre i salviniani si vanno pian piano riorganizzando: va in questa direzione la nomina a commissario provinciale dell'ex assessore regionale Gianfranco Giuliante, aquilano.

Al politico di lungo corso, responsabile regionale dei dipartimenti della Lega, è stato affidato l'incarico di riorganizzare il partito in tutta la provincia, dopo che qualche settimana fa era stato nominato commissario della sola città adriatica.

Ed è tra uno dei due dirigenti che il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma ha indicato per affiancare Giuliante, che il partito potrebbe individuare uno dei candidati al Consiglio regionale: l'ex inquilino dell'Emiciclo Riccardo Chiavaroli. Con lui, potrebbe riprovarci anche Camillo Sulpizio, consigliere regionale tra il 2009 e il 2014 con l'Italia dei valori.

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