REGIONE ABRUZZO: RITARDI PIANO SVILUPPO RURALE, LITE TRA PEPE E FEBBO

22 Agosto 2017 00:40

Regione - Politica

PESCARA – Botta e risposta in Regione Abruzzo tra l’assessore Dino Pepe e il consigliere Mauro Febbo, sui ritardi del Programma di sviluppo rurale (Psr).

Pepe ha risposto a quella che ha definito “l'ennesima rappresentazione dello stato attuativo del Psr Abruzzo in termini parziali e non corretti. Rappresentazione che risulta tanto più grave in considerazione del ruolo che lo stesso Febbo ha assunto nella passata legislatura e che imporrebbe, proprio per conoscenza degli argomenti, maggiore prudenza ed equilibrio”.

Come più volte evidenziato – prosegue Pepe in una nota l’avvio della programmazione 2014/2020 sconta, in primis, un ritardo accumulato dalla Giunta regionale precedente, quando il Febbo era assessore all’Agricoltura, tanto che il Psr Abruzzo 2014/2020 ha potuto beneficiare della positiva decisione di approvazione comunitaria solo in data 13 novembre 2015.

IL RESTO DELLA NOTA

La prima parte del nuovo percorso regionale ha previsto, infatti, un impegno assiduo della struttura regionale volto a recuperare il ritardo di spesa accumulato dalla passata gestione con un avanzamento di spesa che era l’ultimo in Italia, soltanto pari al 60 per cento a solo un anno dal termine della programmazione.

In quella circostanza, di certo, abbiamo evitato il rischio del disimpegno grazie alla moltiplicazione degli sforzi di questa Giunta e dell’intera  struttura regionale che si è impegnata, altresì, a lavorare assiduamente per presentare un programma a Bruxelles per la nuova programmazione. anche in questo caso abbiamo trovato il nulla e siamo dovuti partire da zero.

Meraviglia pertanto che Febbo manifesti oggi allarme per un ipotetico rischio disimpegno, quando lui stesso lasciò l’Abruzzo con un rischio disimpegno del 40% del programma 2007/2013.

Sempre sulle preoccupazioni del consigliere Febbo in merito al fatto di essere quintultimi per l’avanzamento di spesa va ricordato allo stesso che lascio l’Abruzzo, dopo cinque anni di governo, all’ultimo posto tra le regioni italiane.

Non è mio costume replicare alle affermazioni del consigliere ma le ritengo, in questo caso, doverose per il rispetto che nutro nei confronti della struttura regionale che vive in continuo affanno per recuperare ritardi e inadempienze accumulatisi nel passato.

Intendo guardare avanti in modo positivo moltiplicando, se necessario,  gli sforzi necessari.





In ogni caso possiamo dire che i due anni trascorsi dall’approvazione del Psr 2014/2020 sono stati ricchi di operatività. 

Oggi sono già 18 i nuovi bandi pubblicati per un totale di circa 170 milioni di euro complessivi, e hanno interessato tanto le misure a superficie che gli interventi strutturali.

E’ appena il caso di ricordare che dopo due anni di governo dell’ex assessore Febbo  l’unico bando emanato era il bando della misura 126 del terremoto.

Anche sull’attuazione dell’approccio Leader questa amministrazione sta dimostrando un’efficienza decisamente maggiore. Sono state già firmate le convenzioni operative con quattro GAL mentre nella scorsa programmazione questo avvenne solo nell’ultimo anno!

Non si ha la pretesa di affermare che non vi sia stata alcuna criticità: il Pacchetto Giovani sta concludendo in questi giorni l’istruttoria con tempi più lunghi del previsto e su questo si stanno predisponendo i necessari correttivi che porteranno alla risoluzione delle problematiche maggiormente evidenziate.

Molte delle criticità evocate, poi, prescindono da responsabilità regionali ; esse si ascrivono per lo più  al nuovo impianto delle attività istruttorie e di controllo volute dal legislatore comunitario, a cui l’Organismo Pagatore AGEA non ha finora corrisposto né in modo tempestivo, né in modo efficace.

E’ necessario ricordare, inoltre, che la struttura regionale è stata fortemente impegnata in questi mesi nella gestione dell’emergenza dovuta al terremoto e alla neve. Sono stati erogati circa 4 milioni di euro agli agricoltori delle zone terremotate e sono pressoché completati gli interventi di installazione delle stalle mobili e dei Mapre.

Si è inoltre gestita una delicata trattativa con le regioni italiane per l’assegnazione di risorse aggiuntive sul programma da destinarsi alle zone terremotate: ben 46 milioni di euro contro i 14 ottenuti in occasione del sisma dell’Aquila.

Risulta pertanto pretestuoso, oltrechè gratuito, gridare al rischio disimpegno con riferimento al PSR 2014/2020 e ritengo non si faccia, in questo modo, il bene dell’agricoltura abruzzese che, sono certo, non è in alcun modo interessata a periodiche esternazioni strumentali sull’argomento.

Concludo con un messaggio di ottimismo: gli interventi strutturali, come è noto, presentano sempre una iniziale farraginosità, ma ormai sono partiti e alla luce della massa di risorse azionate e di quelle che lo saranno nel prosieguo di tempo vi sono ampi margini per essere fiduciosi sul fatto che l’Abruzzo realizzi e superi nel 2018 gli obiettivi di avanzamento prefissati.

 
FEBBO, “L'ASSESSORE PEPE INSISTE E FA FINTA DI NON VEDERE IL PROBLEMA”





“Anche questa volta l'assessore Pepe – la risposta di Febbo – non ha motivato e dato risposte adeguate ai dati nettamente negativi pubblicati dalla Rete Rurale Nazionale (ministero delle Politiche agricole) che vede la Regione Abruzzo quintultima in termini di capacità di avanzamento della spesa pubblica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. I numeri, purtroppo, descrivono una realtà nettamente diversa da quella rappresentata in maniera confusa dall'assessore alle Politiche Agricole”. 

“Il disco ormai è rotto – continua il consigliere regionale – e nessuno crede più alla favola di scaricare le colpe e responsabilità a chi c'era prima a ricoprire il ruolo di assessore. Durante il mio mandato ho trovato le macerie lasciatemi dal suo compaesano Verticelli e non mi sono mai lamentato ma ho lavorato unitamente alla struttura per portare a compimento notevoli ed importanti risultati. I dati e numeri elencati da Pepe nel suo comunicato sono alquanto ballerini. Invece di perdere tempo a scovare il tanto fatto dal sottoscritto invito l'assessore Pepe a farsi un giro per incontrare gli imprenditori agricoli e capire e sentire da loro stessi lo stato di malessere”. 

IL RESTO DELLA NOTA 

Ancora più assurdo è vedere le poche azioni messe in campo da questo esecutivo regionale per rendersi conto come in capo agricolo la Regione Abruzzo vive un mondo parallelo e lontana anni luci dai gravi e persistenti problemi che vivono oggi le imprese agricole. Infatti, al netto dei dati e numeri che la direzione Politiche agricole vuole far passare e apparire, i risultati sono decisamente diversi e negativi sotto tutti i punti di vista. Oggi è innegabile che sul Psr abbiamo un ritardo imbarazzante e mai verificatosi al contrario di quanto dichiarato e si vuol far passare nell'opinione pubblica. Pepe deve spiegare al mondo agricolo, e non a Mauro Febbo, come mai dopo un anno non abbiamo la graduatoria del Pacchetto giovani.

Come mai dopo un anno i Gal sono ancora bloccati e ancora non escono i bandi a loro dedicati?

Come mai non si sono dati quei pochi giorni di proroga, come richiesto dal molte Organizzazioni Professionali, evitando così quel pasticcio enorme creato con le Misure investimenti e ristrutturazione mentre gli imprenditori agricoli aspettano ancora, dopo mesi, di conoscere solo se sono stati ammessi nelle famose liste di perfezionamento??! Un pasticcio riconosciuto tale anche dall'Agea! 

Come mai il Bando per le Filiere è stato riscritto e rivisto solo dopo che il sottoscritto ha inviato una missiva di chiarimenti direttamente a Bruxelles?

Queste sono tutte riposte legittime che il mondo agricolo, e non Mauro Febbo, attendono una riposta concreta, certa e seria. Oggi abbiamo un mondo agricolo in affanno e le risorse del Psr vanno molto a rilento. 

Pertanto, invito l'assessore Pepe nel dare un cambio di marcia sui prossimi bandi del Psr altrimenti si corre il rischio, ormai imminente, di restituire part dei fondi che faticosamente avevamo conquistato in Europa. 

Quindi consiglio all'assessore Pepe a non perdere tempo prezioso per giustificare il poco lavoro fatto in questi tre anni ma si attivi nel trovare soluzioni alle criticità che il mondo agricolo invece vive quotidianamente. 

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