D'ALFONSO VERSO LA CANDIDATURA ALLA CAMERA POTREBBE LASCIARE A LOLLI; L'AQUILANO SFIDERA' D'ALESSANDRO PER LA NUOVA CORSA ALLA PRESIDENZA

REGIONE, ARIA DI RIMPASTO: GEROSOLIMO DRIBBLA, PEPE TRABALLA, ARRIVA DI NICOLA?

di Alberto Orsini

5 Luglio 2017 20:18

Regione - Politica

L’AQUILA – Aria di rimpasto di Giunta regionale dopo i ripetuti passaggi a vuoto di una maggioranza che, per le opposizioni, non esiste più e per lo stesso centrosinistra al potere deve riorganizzarsi al più presto per gli ultimi due anni di consiliatura, ammesso che questa arrivi alla scadenza naturale, viste le ambizioni di candidatura al Parlamento del presidente, Luciano D’Alfonso.

Una delle voci più ricorrenti vede le possibili dimissioni di Andrea Gerosolimo, assessore alle Aree interne entrato nell’esecutivo proprio grazie a un rimpasto, dopo aver provocato egli stesso e grossomodo risolto una crisi sui fondi alla cultura che peraltro ancora attendono assegnazione.

Dopo aver consolidato la propria posizione con vittorie shock delle sue coalizioni civiche a Sulmona e Avezzano, mentre non è riuscito a dettare legge nel capoluogo, Gerosolimo ora vorrebbe prendere le distanze dal dalfonsismo e dal centrosinistra, si mormora, per lanciare anch’egli una corsa, a questo punto solitaria e non incardinata nella coalizione, verso la Camera dei deputati.

Ma non è il solo assessore in difficoltà. Marinella Sclocco (Sociale) dopo essere passata ad Articolo 1 sta scontando una distanza sempre maggiore dai reduci del Partito democratico e ha preso posizioni anche fortemente critiche verso il governatore, per esempio contestando platealmente gli ombrellini retti dalle ragazze sotto la pioggia nell’ultima Fonderia.





La sua forza è, comunque, quella di essere l’unica donna eletta in Consiglio e quindi l’unica spendibile per il posto rosa obbligatorio in Giunta: per rimuoverla D’Alfonso dovrebbe rinunciare all’unico assessore esterno disponibile, i vice presidente Giovanni Lolli, e nominare un’altra donna esterna, scenario semplicemente impensabile.

Traballa anche Dino Pepe all’Agricoltura: la sua azione è paralizzata, secondo quanto appreso dai vertici della coalizione, dallo strapotere del capo dipartimento del suo settore, Antonio Di Paolo, che per i critici è più attento a dire che cosa si possa o non possa fare che a trovare le soluzioni tecniche giuste per attuare la linea politica.

Dai corridoi di palazzo dell’Emiciclo, comunque, trapela che nulla si muoverà almeno fino a settembre, quando si comincerà a prendere le misure per la campagna elettorale per le Politiche 2018.

Elezioni che potrebbero, come detto, vedere protagonista lo stesso D’Alfonso, che si dimetterebbe in anticipo lasciando la reggenza a Lolli, che sarebbe costretto a convocare le elezioni, ma avrebbe 6 mesi di tempo per farlo, secondo interpretazioni dello Statuto e delle norme regionali già studiate dal centrosinistra.

Un Lolli che, da ex sottosegretario e parlamentare, all’Aquila specialmente molti vedono bene come candidato naturale alla successione di D’Alfonso, perfino senza necessità di primarie, sperano i più ottimisti.





Una sua corsa, magari vittoriosa, alla presidenza servirebbe come il pane alla “triade”, composta anche dall’ex sindaco, Massimo Cialente, e dalla senatrice Stefania Pezzopane, che vede il suo comando pluridecennale scalfito dalla fragorosa sconfitta alle ultime amministrative del candidato Americo Di Benedetto e avrebbe sicuramente bisogno di un risultato di prestigio per difendersi dall’avanzata dei giovani capeggiati dal consigliere Pierpaolo Pietrucci.

Ma Lolli non avrà certo la strada spianata: un altro che punta alla presidenza, e lo rivendica da tempi non sospetti, è il consigliere regionale Camillo D’Alessandro, già sottosegretario ai Trasporti, rinunciatario, facendo un passo indietro, per salvare gli equilibri di Giunta proprio ai tempi del rimpasto-Gerosolimo, e divenuto consigliere delegato e coordinatore politico della maggioranza, oltre che presidente dell’assemblea regionale del Partito democratico.

Certo che neanche lui esce bene dalle Comunali, dopo che il “suo” candidato ha rimediato una batosta nella sua Ortona mancando perfino il ballottaggio nell’ambito della divisione del centrosinistra.

E gli ingressi? Anche alla luce della scansione temporale, pochi i nomi che girano al momento, anche per non bruciare i potenziali nuovi. Su tutti c’è, al momento, quello del consigliere di Centro democratico e presidente della commissione consiliare Bilancio, Maurizio Di Nicola, già in passato in odore di nomina in Giunta e ora tornato d’attualità.

Al centro dell’attenzione, d’altronde, ci si è messo da solo uscendo con una nota stampa, poco dopo l’imbarazzante esito dell’ultimo Consiglio in cui il centrosinistra è andato perfino sotto, parlando di “necessità di un sussulto e di una riflessione, perché il Pd ha subìto una sconfitta chiara alle ultime elezioni e gli alleati si sono dimostrati importanti per vincere”. Anch’egli, e da tempo, è dopotutto un sostenitore dei “partitini”: proprio come Gerosolimo.

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