PARERI LEGALI CONFERMANO ''ECCESSO DI ZELO'' DA PARTE DEI CAPIGRUPPO, SI PROCEDERA' A RIASSUNZIONI ANCHE PRIMA DEI RIACCERTAMENTI CONTABILI

REGIONE: CORTE CONTI NON VIETAVA RINNOVI A CONTRATTI PORTABORSE, ORA CI SARANNO

di Filippo Tronca

12 Ottobre 2017 06:42

Regione - Politica

L'AQUILA – Aveva ragione chi sosteneva che la Corte dei conti non vietasse affatto il rinnovo dei contratti, tramite agenzia interinale, dei collaboratori politici dei gruppi in Consiglio regionale, prima della conclusione dei famigerati riaccertamenti contabili rimasti arretrati dell'ente, che paralizzano quasi ogni operazione sul personale.

A confermare che, almeno in questo caso, di eccesso di zelo si è trattato, sono arrivati ora pareri legali chiesti dai capigruppo delle varie forze politiche, i quali si apprestano dunque a rinnovare i contratti.

Procederanno senza aspettare i riaccertamenti contabili dei debiti e crediti pregressi relativi alle annualità 2015 e 2016: un obbligo sollecitato più volte dalla Corte dei Conti, e che dovrebbe concludersi, secondo le previsioni più aggiornate, non oltre novembre.

I contratti interinali, per di più sottoscritti dai gruppi consiliari, che sono classificati giuridicamente come associazioni non riconosciute, non rientrano, infatti, nel divieto delle assunzioni, di cui si parla nel parere della magistratura contabile di luglio scorso che ha richiamato la legge 113 del 2016, secondo cui non si può assumere personale né rinnovare contratti a tempo determinato, finché, appunto, non termineranno i riaccertamenti.





Non è stato, insomma, necessario lasciare a casa decine di collaboratori, a cui il contratto era scaduto a inizio luglio, e che da allora percepiscono l’ammortizzatore sociale del Naspi, e che hanno lasciato a malincuore vuote le scrivanie.

Un destino che è toccato a una decina di collaboratori del Partito democratico, quelli di Abruzzo civico, Abruzzo futuro, Regione facile e Sinistra ecologia libertà.

Problemi minori in Forza Italia, dove sono solo due gli interinali lasciati a casa, gli unici a cui il contratto è scaduto a inizio luglio. Il Movimento 5 stelle, invece, non è stato interessato dal problema, ma solo perché ha rinnovato tutti i contratti interinali ad aprile, e saranno in vigore fino a dicembre.

Secondo quanto affermato dai giudici contabili, si fa divieto delle “assunzioni di personale a tempo determinato (ivi compresa le mobilità tra amministrazioni, a tempo determinato/flessibile et similia nonché riguardo ai comandi, ai distacchi, alle assunzioni a termine del personale destinato alle segreterie degli organi di indirizzo politico, delle commissioni consiliari, e del difensore civico regionale, e infine, alle assunzioni effettuate dalla Regione su indicazione dei capigruppo consiliari, quale modalità di reclutamento alternativa all’assunzione diretta da parte dei gruppi”.





Il passaggio chiave è proprio quello contenuto nell’ultima frase: “Quale modalità di reclutamento alternativa all’assunzione diretta da parte dei gruppi”.

Tra i collaboratori con contratto scaduto c’era stato subito chi sosteneva che il divieto non riguardasse loro, ovvero i contratti di natura privatistica tramite agenzia interinale, che vengono considerati dalla Corte dei Conti “alternativi”, insomma altra cosa e, dunque, non vietati, rispetto alle altre modalità di assunzione esplicitamente non consentite finché non si farà chiarezza sull’effettiva situazione contabile della Regione.

I capigruppo, comunque, non se la sono sentita di dare seguito a questa interpretazione, tenuto conto che sarebbero stati loro a dover risarcire le casse della Regione di tasca propria, nel caso la Corte dei conti avesse ritenuto diversamente.

 

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