CHIODI, ''FONDI PER ARA E CONSORZIO BONIFICA SENZA COPERTURA CERTA''BRACCO, ''NORMA INCOSTITUZIONALE, COSì SI PRENDONO IN GIRO LAVORATORI''

REGIONE: LEGGI SENZA SOLDI, CI RISIAMO; OMBRE SU VARIAZIONE DA 1 MILIONE DI EURO

di Filippo Tronca

28 Luglio 2016 07:59

Regione - Politica

L'AQUILA – Leggi senza copertura economica che rischiano di risolversi in un nulla di fatto, in un gioco delle tre carte per tenere buoni cittadini e lavoratori che fuori dal palazzo manifestano e aspettano risposte, e decine di stipendi arretrati.

È lo scenario che è stato prefigurato nel Consiglio regionale di martedi scorso in particolare dal consigliere di Forza Italia Gianni Chiodi, di Sinistra italiana Leandro Bracco, nonchèì nel suo intervento da Domenico Pettinari del Movimento 5 stelle che hanno avanzato pesanti dubbi sull’effettiva copertura della variazione di bilancio che ha destinato un contributo di 486 mila euro all’Ara (Associazione regionale allevatori), i cui dipendenti da 33 mesi senza stipendio assediavano l'Emiciclo, e di 500 mila euro per il Consorzio di Bonifica Sud-Vasto, sull’orlo del tracollo finanziario.

Non sarebbe del resto una novità: la sezione di Controllo della Corte dei Conti, presieduta da Maria Giovanna Giordano, in una deliberazione del 16 maggio che ha fatto scalpore ha detto chiaro e tondo che “sulle 22 leggi approvate dal Consiglio regionale abruzzese nel 2015 che prevedono un onere finanziario, il 73 per cento evidenziano molteplici irregolarità, con coperture integralmente trascurate, o ottenute attraverso aumenti apodittici delle entrate, privi di elementi giustificativi, o con quantificazione degli oneri non resa nota nelle relazioni tecniche”.

E lo stesso assicura ad Abruzzoweb e a bocce ferme Chiodi, continua ad accadere anche nel 2016.

“Ho il timore, se non la certezza – spiega in consigliere –  che si stanno prendendo in giro i lavoratori che  protestavano fuori l’Emiciclo. La copertura di questa variazione di bilancio fa riferimento infatti a possibili risorse ottenibili dalla Fira, la finanziaria regionale, per effetto di ricalcoli delle cartolarizzazioni. Ma il punto è che questa maggiore entrata non è accertata, è solo ipotetica, e non la si trova in nessun capitolo di bilancio”.





Il rischio è dunque che la variazione sarà impugnata in autunno dalla Corte costituzionale, con buona pace dei dipendenti dell’Ara e del consorzio di bonifica che sono in spasmodica attesa di vedersi accreditato almeno qualche stipendio arretrato.

Del resto, è stato ricordato ieri in aula, ancora non riescono a passare all’incasso la Saga, la società che gestisce l'Aeroporto d'Abruzzo e l'agenzia di formazione Ciapi, dove gli stipendi sono fermi da due anni, beneficiari anche loro di una variazione di bilancio il 28 giugno scorso, rispettivamente di 4 milioni di euro e 850 mila euro.

“Non vorrei – ironizza Chiodi – che il dirigente competente ci stia pensando quattro volte a mettere la firma in calce ad uno stanziamento senza effettiva copertura, come del resto temo avverrà a breve con la variazione di bilancio approvata martedì scorso”.

Tornando all’Ara e al Consorzio, in prima commissione bilancio proprio per avere certezze della dotazione finanziaria, era stata convocata Rosaria Ciancaione, dirigente Dipartimento risorse e organizzazione.

“La Ciancaione – spiega Chiodi – a mio parere ci ha dato una risposta sorprendente: in sostanza ha ammesso che i soldi ad oggi non ci sono, ma ha aggiunto che ci saranno, come assicurato dalla perizia di un consulente. Mi sembra un po’ poco, tenuto conto che servirebbe anche una  autorizzazione da parte della Fira, per l’utilizzo di queste ipotetiche somme per la variazione di bilancio”.

Altra perplessità è nata a fatto che la variazione è stata portata in Consiglio regionale, quando poteva essere deliberata dalla Giunta, dove però  servono per provvedimenti del genere pareri stringenti dei dirigenti regionali.





Bracco ha invece messo in dubbio oltre alla copertura, la determinazione dell’importo stanziato, citando una sentenza della Corte Costituzionale secondo a quale si verifica una violazione del principio della copertura economica di una legge, “se gli oneri autorizzati con legge venissero stimati in modo apodittico, specie in quanto la loro quantificazione non può prescindere da stime economiche presuntive basate su calcoli matematici e statistici. Dunque sarebbe necessaria la compilazione di una relazione tecnica giustificativa degli stanziamenti di bilancio e illustrativa delle modalità dinamiche attraverso le quali qualsiasi sopravvenienza possa essere gestita in ossequio al principio dell’equilibrio di bilancio”.

E dunque spiega ad Abruzzoweb Bracco, “la variazione che ha stanziato 486 mila euro all’Ara è incostituzionale, perchè non è dettagliata, non si dice per cosa serviranno voce per voce, euro per euro questi soldi. Perché infatti sono stati stanziati 486 mila euro, e non invece 490 mila o anche 450 mila? Manca insomma la relazione tecnica, la garanzia di trasparenza ed efficacia nella decisione di spesa, pretesa dalla Corte costituzionale”.

La risposta alle affermazioni di Bracco è stata però che lo stanziamento all’Ara non ricade in questa statistica: la Regione ha deciso di stanziare 485 mila euro, una somma forfettaria, quello che (forse) si è riusciti a reperito in bilancio, per aiutare un ente regionale in pesante difficoltà.

Caso diverso da quello in cui la Regione avesse stanziato una somma ad esempio per aumentare di tot gli scatti di anzianità dei dipendenti: in questo caso e solo in questo, si sarebbe resa necessaria un'esatta determinazione dell’importo, calcolata al centesimo.

 

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