IL SOTTOSEGRETARIO ALLA TERZA GIORNATA DI OFFICINA L'AQUILA, TANTI GLI OSPITI INTERNAZIONALI, ''IL RESTAURO POST SISMA PUO' FARE SCUOLA''

RICOSTRUZIONE: DE VINCENTI, ”QUI VEDO GUSTO DEL FARE, SIETE ESEMPIO PER IL PAESE”

di Filippo Tronca

26 Maggio 2016 19:40

L'Aquila - Video

L’AQUILA – “L'Aquila è un simbolo per il nostro Paese, siete un esempio del gusto del fare. Sono stati fatti passi avanti importanti, specie nell'ultimo anno e mezzo, grazie ai fondi della Legge di stabilità 2015, che questa volta sono stati ben utilizzati, se pensiamo al numero di edifici rimessi a posto, e i tantissimi cantieri aperti. Qui sta cambiando tutto”.

Così il sottosegretario della presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, che ha oggi preso parte alla terza e ultima giornata di Officina L'Aquila – Incontri internazionali, il ciclo di dibattiti e conferenze dedicati alla ricostruzione organizzata da Ance Abruzzo e Carsa all'Auditorium del Parco del Castello dell'Aquila.

Filo rosso della terza giornata le tecniche di restauro in atto del patrimonio storico architettonico del capoluogo e dei  Comuni del cratere , come bagaglio di esperienze e competenze acquisite sul campo, o meglio in cantiere, da esportare in tutto il mondo.

Un obiettivo concreto anche per De Vincenti, che ha dialogato sul palco con il vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli

“Sono stato a visitare l’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere  – ha aggiunto De Vincenti – Ho  conosciuto tanti giovani che ci lavorano. Ho avuto un’impressione bellissima, perché sono competenti e soprattutto appassionati. Qui ci sono in campo competenze importanti, energie giovani, c’è gusto del fare”.

“Tornando oggi poi in città – ha detto ancora –  ho avuto un'impressione visiva molto forte. Mia madre è aquilana, ho un legame con questa terra, e io sono un modesto escursionista e un appassionato di montagna. Passando spesso in autostrada in questi anni per andare sul Gran Sasso, ho visto per tanto tempo un centro storico buio, senza vita, e mi si stringeva il cuore. Ora vedo svettare decine e decine di gru”.

Sull’altro fronte della ricostruzione, non quella edilizia, ma economica, De Vincenti assicura che “si stanno facendo passi avanti anche sul fronte del tessuto economico. Nel Masterplan ci sono risorse importanti per l’innovazione, per la ricerca e sviluppo che valorizzano le eccellenze già presenti sul territorio: penso all'Università dell’Aquila, all'istituto nazionale di fisica nucleare, al Gran Sasso Science Institute, dove ricerca e sviluppo sono messe a servizio non solo dell’avanzamento  scientifico, ma anche della ripresa industriale”.





La soprintendente unica ai beni culturali Alessandra Vittorini, in mattinata,  davanti ad un parterre composto anche da imprenditori e professionisti arrivati da molti paesi stranieri, ha aperto i lavori  illustrando i numeri della ricostruzione del centro storico aquilano evidenziando come i palazzi  conclusi, non solo sono stati riportati con un attento restauro alla loro  originaria bellezza, ma sono ora anche  sicuri sismicamente e più sostenibili dal punto di vista energetico.

“Con il patrimonio culturale privato –  ha specificato la Vittorini – siamo a 240 aggregati approvati, in gran parte con lavori in corso: stiamo parlando di tre quarti del centro storico dell'Aquila. Sul patrimonio vincolato pubblico sono in corso un centinaio di interventi. I risultati si vedono, gli edifici vincolati stanno recuperando le facciate, e in piccola parte stanno recuperando vita e funzioni”.

Tra le buone pratiche illustrate, a dimostrazione che la ricostruzione è un'impresa che riguarda tutto il territorio abruzzese, non solo quello aquilano, anche il restauro esemplare e in tempi record dell'Abbazia di San Clemente a Casauria, in provincia di Pescara, ad opera dell’impresa Cingoli, che ha molti cantieri aperti anche nel capoluogo. 

“Un intervento di restauro – ha spiegato a tal proposito Andrea Cingoli –  in realtà abbraccia tutti i temi della qualità di un progetto. Bisogna tutelare l'estetica e il valore storico-artistico e nello stesso tempo il tema della sicurezza dell'edificio, e quello dell'approvazione delle nuove normative in materia di efficienza energetica. La nuova città garantirà anche qualità sicurezza e comfort.  Da questo punto di vista quello che si sta facendo qui può diventare un caso di studio”. 

Ad aprire il confronto tecnico è stato Gianmarco Piacenti della Piacenti spa, che ha illustrato il progetto di restauro della basilica della Natività di Betlemme. Piacenti ha raccontato episodi curiosi ed emozionanti, come il restauro del mosaico della basilica, mai eseguito prima. Un lavoro portato avanti da una ditta italiana.

Da Betlemme il giro mondiale  di “Officina L'Aquila” ha toccato, poi, la Spagna e Valencia in particolare.

Valentina Cristini, dello studio Mileto&Vegas Arquitectos, professore associato all'università di Architettura di Valencia, descrive il suo lavoro, una sorta di mappatura dei dettagli architettonici dei palazzi residenziali, da cui emerge la storia architettonica di una città. Un lavoro che può essere replicato anche all'Aquila.





L'incontro con professori universitari stranieri è stato fecondo, perché tanto la Cristini, quanto la Gonzàlez Longo, dello studio Gonzales Longo e Theodossopoulos di Edimburgo, si sono impegnate a ritornare all'Aquila con gli studenti delle rispettive facoltà.

La Gonzàles Longo nel suo intervento ha illustrato progetti realizzati in Scozia, soffermandosi in particolare sul recupero del Parlamento di Edimburgo.

Il confronto è diventato interessante quando è stata la volta di mostrare quattro esperienze aquilane di restauro e consolidamento. Sono stati esposti i lavori riguardanti i restauri e recuperi: oltre a quello dell'Abbazia di San Clemente a Casauria, anche quelli di Palazzo Cappa Cappelli, piazza San Marco e altri progetti riguardanti la città dell'Aquila, realizzati da imprese specializzate come il consorzio Di Vincenzo & Strever, Cingoli, Frezza e Gavioli. Professionalità che oggi sono spendibili anche nel resto del mondo, come è emerso anche nel corso degli interventi.  

Nella sessione pomeridiana si sono alternati sul palco il professore Claudio Varagnoli, il professore Mario Centofanti e, proveniente da Tunisi il professor Fakher Kharrat; è stata poi la volta della delegazione della Romania rappresentata da Irina Iamandescu dell'Istituto nazionale del Patrimonio e Mircea Crisan dell'università “Ion Mincu” di Bucarest e del deputato brasiliano Josè Aldemir Meirelles De Almeida.

Grande successo anche per l'iniziativa “Cantieri Aperti”, che ha fatto registrare anche nella terza giornata il pienone di partecipanti.

A tal proposito Raniero Fabrizi, titolare dell'Ufficio speciale della ricostruzione dell'Aquila, ha sottolineato come l'iniziativa ha permesso “di rendere evidente e pubblica la grande qualità del processo di ricostruzione in atto all'Aquila, frutto anche della qualità dei giovani professionisti, bravi e motivati che lavorano per il suo ufficio”.
 
Molto soddisfatti gli organizzatori di Officina L'Aquila, il presidente di Ance regionale, Enrico Ricci, e il presidente di Carsa, Roberto Di Vincenzo: “Bilancio molto positivo – hanno spiegato –  grande partecipazione, una prima esperienza che sarà la base anche per altre esperienze future. In autunno ci sarà la seconda edizione di Officina L’Aquila. Già con le delegazioni straniere presenti stiamo riflettendo per portare una parte di queste iniziative all’estero, dove c’è una domanda di restauro che siamo riusciti a captare. Importante l’aspetto di laboratorio che sono i cantieri aquilani per gli studenti che saranno i futuri tecnici del nostro Paese”.

 

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