RICOSTRUZIONE: IDV, ”RITARDI? PUBBLICARE ELENCO PROGETTISTI INADEMPIENTI”

30 Settembre 2016 16:11

L'Aquila -

L'AQUILA – “Pubblicare l’elenco dei progettisti inadempienti e la documentazione mancante per ogni progetto presentato” nell'ambito della ricostruzione post-terremoto dell'Aquila.

Lo chiede in una nota il segretario regionale dell'Italia dei valori Lelio De Santis, per il quale “è preoccupante sentire dire, ed in più di una circostanza, ad oltre 7 anni dal sisma da parte dell’assessore delegato che 'il tiraggio della ricostruzione aquilana è ben al di sotto delle risorse messe a disposizione dal Governo' e che non ci sono progetti a sufficienza da finanziare con una disponibilità per l’anno in corso, fra cassa e competenza, di oltre un milione, che non si riesce a spendere”.

“È comprensibile il risentimento dell'assessore, ma è ingiustificabile una situazione di stallo e di scontro fra il Comune e gli Ordini professionali, che penalizza soltanto i cittadini che aspettano impotenti da anni di veder ricostruita la propria casa ed ai quali poco importa di chi è la responsabilità!”.

“A questo grosso problema se ne aggiunge un altro – continua la nota – quello del grave ritardo della ricostruzione delle frazioni, denunciato dal presidente del Consiglio, e non dal più acerrimo degli oppositori, che riguarda tutti i territori, a cominciare da quello più popolato di Paganica”.

“Evidentemente, sul tema della ricostruzione la macchina amministrativa del Comune e dell’Ufficio Speciale non sta funzionando al meglio e con speditezza, nonostante il consistente numero di addetti, per la responsabilità dei tecnici super incaricati ed anche per le procedure farraginose”.





“Ed allora, invece di minacciare o di inveire, si prenda di petto il problema e si cominci a fare chiarezza informando i cittadini, anche pubblicando l’elenco dei progettisti inadempienti e la documentazione mancante per ogni progetto presentato, per evitare che le accuse servano solo a coprire carenze organizzative”.

“Stento a credere che tutti i tecnici aquilani, oltre ai tantissimi forestieri, siano degli incapaci e degli accaparratori di incarichi, anche se una norma che fissi un sacrosanto tetto agli incarichi progettuali non guasterebbe!”.

“Auspico da parte di tutti, comune, ordini professionali, Imprese, amministratoti condominiali ed anche cittadini, più responsabilità e più moralità, evitando lo scaricabarile delle responsabilità che non aiuta certamente la ricostruzione della città”, conclude De Santis.

Non si fa attendere la replica dell'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.

“Ecco qua, mancava proprio De Santis all'appello – esordisce sarcastico -. Non sono affatto stupito della sua uscita perché ricalca un comportamento tipico di colui che deve dire qualcosa per dare un segno della sua esistenza”.

“Noto innanzitutto che nel descrivere la disponibilità del Comune per la ricostruzione privata, egli somma la cassa alla competenza, cosa che equivale a sommare le fave con le mele, poiché la competenza è l'ambito di manovrabilità economica complessiva entro cui contenere la spesa annua e la cassa è la liquidità che mano mano viene assegnata con l'andamento della spesa; le due voci non sono sommabili”.





“Se poi rammento che costui ha fatto l'assessore al bilancio del Comune, capisco bene il perché ci siamo ritrovati nel caos delle bollette non pagate al piano C.a.s.e. o anche del perché ci toccava approvare il bilancio di previsione nel mese di novembre quando ormai l'anno di riferimento era per la maggior parte passato”, aggiunge.

“Detto questo e rimesse le cose nel giusto alveo, rassicuro lui e non solo, che non ci sono guerre in atto con nessuno ma semmai la necessità di fare chiarezza sul perché diversi cantieri non partono anche quando ci sono i soldi in banca. Di più non serve aggiungere perché è tutto tristemente noto”.

“Ma lezioni di trasparenza da De Santis non ne prendo”.

“Non prendo lezioni – continua Di Stefano – da uno che nella sua veste di assessore giocava al piccolo Silvan e non spiegava il bilancio ma voleva che la Giunta lo adottasse a scatola chiusa perché, di li a poco, aveva già convocato una conferenza stampa”.

“Colgo anche l'occasione per dire al presidente Benedetti, al compagno Carlo che mi è certamente più affettivamente vicino e congeniale, che gli scriverò una lettera aperta. Perché, anche qui, prima di parlare è sempre doveroso e corretto informarsi”, conclude Di Stefano.

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