AMMINISTRATORI CHIEDONO MAGGIORI POTERI, UN INTERLOCUTORE GOVERNATIVO, NUOVE GUIDE DEGLI UFFICI SPECIALI E NUOVO COMMISSARIO

RICOSTRUZIONE: IL GRIDO DEI SINDACI, ”IN ALTO ATERNO SOLO DUE PROGETTI IN DUE ANNI”

di Marco Signori

14 Settembre 2018 12:15

L'Aquila - Video

MONTEREALE – “In due anni sono stati istruiti e approvati solo due progetti, uno a Pizzoli e uno a Capitignano, a fronte dei circa mille presentati per case con danni lievi. La ricostruzione del 2016, di fatto, non è mai partita”.

È il grido dei sindaci dei sei comuni dell'Alta Valle dell'Aterno, colpiti sia dal terremoto dell'Aquila del 2009, sia da quelli del Centro Italia del 2016 e 2017, che chiedono maggiori poteri, una riorganizzazione degli uffici speciali, un interlocutore governativo, visto che l'esecutivo ancora non attribuisce la delega alla Ricostruzione, e un nuovo commissario straordinario.

“Ci sono mille criticità e si continuano a fare solo analisi, è l'ora della sintesi e delle soluzioni”, ha detto il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, in una conferenza stampa nella sede municipale insieme ai colleghi di Barete Leonardo Gattuso, Campotosto, Luigi Cannavicci, Capitignano, Maurizio Pelosi, e Pizzoli, Gianni Anastasio.

“Manca un interlocutore a tutti i livelli”, hanno detto all'unisono, facendo riferimento agli incarichi ormai in scadenza di Raniero Fabrizi, titolare dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere del 2009 (Usrc), e di Giampiero Marchesi, che a fine mese lascia la guida della Struttura tecnica di missione presso Palazzo Chigi.





“Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio speciale della ricostruzione 2016, istituito dalla Regione Abruzzo a Teramo, a 291 giorni lavorativi dalla sua istituzione, sono state istruite 24 pratiche per danni lievi. Facendo i conti tra il personale impiegato e le pratiche istruite, si scopre che hanno impiegato trenta giorni lavorativi a pratica”, ha poi detto Americo Sebastiani Croce, consigliere comunale di Montereale, che ha puntualizzato come si stia parlando solo di ricostruzione leggera, e non ancora di quella pesante costituita anche da aggregati edilizi e molto più lunga e complessa.

Inconcludenti, secondo Giorgi, le ultime riunioni, come quella della scorsa settimana all'Usrc di Fossa, visto che “Fabrizi è stato nominato da poco tempo e tra pochissimo lascerà”.

Il sindaco di Montereale ha denunciato che “anche per il 2009 il processo di ricostruzione si è fermato”.

“Gli uffici territoriali non hanno dato i risultati sperati, decretando un fallimento della legge Barca”, ha ammesso Giorgi esprimendo apprezzamento per la loro soppressione, “ma non si è costruita un'alternativa”.

“È uno scandalo che dopo oltre cento giorni ancora non c'è un interlocutore governativo”, ha aggiunto.





“Siamo pronti a prendere in mano la ricostruzione, serve una presa d'atto che solo i sindaci vivono in prima persona i problemi e sono in grado di risolverla”, ha detto poi il sindaco di Campotosto Cannavicci. “Nel 2009 sono stati i sindaci a dare avvio alla ricostruzione leggera, in tempi rapidi, naturalmente coi dovuti controlli da parte dello Stato”, hanno fatto osservare.

“Quando un'azienda non funziona, si cambia! Se non si è stati in grado fino ad oggi, non capisco come si possa essere capaci da oggi in poi”, ha tuonato il sindaco di Pizzoli Anastasio.

“Lo stipendio da duecentomila euro l'anno si giustifica soltanto con delle grosse responsabilità, e se hai grosse responsabilità devi far funzionare le cose, altrimenti devi andartene”, ha aggiunto in riferimento ai compensi dei titolari degli uffici speciali.

“Siamo stati sottoposti ai controlli della Corte dei Conti e non abbiamo avuto mai nessuna contestazione, stiamo chiedendo di avere la responsabilità della ricostruzione ma non ci viene data”, ha detto il sindaco Pelosi.

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