L'AQUILA – Dopo anni di trafile burocratiche e inghippi legali, si è finalmente ad un passo dall'aggiudicazione dei lavori di ricostruzione post-sismica dell'aggregato “Il Moro”, tra via Paganica e via San Martino, nel cuore del centro storico dell'Aquila.
Si tratta, a deci anni dal tragico sisma dell’Aquila, di uno degli ultimi aggregati di rilievo, conosciuto fra l’altro perché più volte immortalato dai fotografi per via del fatto che uno dei palazzi è stato sventrato a seguito di un crollo avvenuto nel dicembre 2016, nonostante le opere di messa in sicurezza.
C’è molta attesa per l’esito di un appalto prestigioso e dal sostanzioso valore economico, oltre 10 milioni di euro: l'assemblea dei condomini, di cui è presidente l'avvocato Giampiero Berti De Marinis, ha visionato le offerte, tecniche ed economiche, di otto imprese ed Ati che sono state invitate all'appalto privato.
Secondo quanto si è appreso, sono state già aperte le buste con le due offerte ed entro fine mese l’assemblea farà la scelta assegnando la gara ad affidamento diretto.
In campo big dell'edilizia abruzzese: Impresa Mancini (L'Aquila), l'associazione temporanea di imprese composta da Edilconstruzioni group (Montorio al Vomano) e Fratelli Ettore e Carlo Barattelli (L'Aquila); Società Aldo Del Beato & C (L'Aquila); Cingoli Nicola e figli (Teramo); Società Conscoop srl (Forlì); l'ati composta da Gavioli (Montorio al Vomano), Edilvit (L'Aquila), Adan (L'Aquila) ed Edil 2000; Costruzioni Iannini srl (L'Aquila) e Taddei spa (L'Aquila).
Il progetto, redatto dallo studio di ingegneria Masucci dell'Aquila, era stato presentato all'Ufficio speciale della ricostruzione dell'Aquila a fine 2014.
Alle consuete lungaggini burocratiche, per l'aggregato Il Moro, si è aggiunto l'ostacolo rappresentato da un contenzioso giudiziario, causato dal rifiuto di due consorziati che abitano lo stabile, di far entrare nella loro proprietà i tecnici incaricati ad effettuare i rilievi necessari alla progettazione.
Ma i lavori comunque potranno intanto partire in tutto il resto dell'aggregato, in attesa che la causa incardinata al Tribunale dell’Aquila arrivi a conclusione.
La richiesta dell'assemblea è quella di un provvedimento di urgenza, che possa consentire agli ufficiali giudiziari di avere accesso agli appartamenti preclusi.
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