ENTE PERDE CONTENZIOSI SU UN CONTRATTO INTEGRATIVO E DEVE SBORSARE 4,5 MILIONI, NON SI ESCLUDE L'INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI

SALASSO PER REGIONE ABRUZZO: I 92 MEDICI CHE OTTERRANNO INDENNITA’ MAI PAGATE

23 Novembre 2017 06:45

Regione - Politica

L'AQUILA – Una mazzata da 4,5 milioni di euro, che viste le casse non certo floride della Regione Abruzzo, fa molto male. E che si presume desterà l'interesse anche la Corte dei conti, per verificare se la Regione Abruzzo e in primis i suoi dirigenti in questi anni abbiano fatto tutto il possibile per evitarla.

Il riferimento è agli importi che la Regione è stata costretta a riconioscere a 91 medici di famiglia abruzzesi, il cui elenco completo è pubblicato qui di seguito, che tramite l'avvocato aquilano Claudio Verini avevano avviato contenziosi legali per il mancato pagamento, da parte della Regione, in particolare del dipartimento Salute e welfare, di indennità dal 2000 al 2005, previste nell’accordo integrativo regionale risalente al 1998, per lo “svolgimento di attività in zone disagiate o disagiatissime”.

Un debito insomma  maturato ai tempi del presidente di centrodestra Giovanni Pace, e lasciato in eredità alle generazioni future che ora pagano il conto.

I Tribunali infatti hanno dato ragione ai medici con sentenze esecutive, e così la giunta regionale il 5 ottobre scorso ha riconosciuto con tre distinte delibere questo nuovo debito fuori di bilancio, confermato da tre progetti di legge, approvati con una risicata maggioranza martedi scorso in consiglio regionale.

In realtà non è detta l’ultima parola, anche se la via è molto stretta: i dirigenti regionali hanno annunciato un ricorso in Cassazione ed uno in Corte di Appello.





Il primo esborso, per le casse della Regione, pari a 655.434 euro nasce da un ricorso del gennaio 2013, da parte del dottor Ercole Leone assieme ad altri 16 colleghi, al tribunale di Sulmona. Il ricorso è stato accolto, la Regione si è però opposta, ma la Corte di appello dell’Aquila, nell'aprile 2016, ha dato ancora ragione ai ricorrenti.

Soldi già liquidati, si precisa nella delibera di giunta, e restano da pagare gli importi relativi agli interessi legali, quantificati in 5.832 euro, riconosciuti dunque come debito fuori bilancio.

Il secondo ricorso è stato presentato dal dottor Gianni Di Battista assieme ad altri 33 medici, nel gennaio 2016 al Tribunale di Teramo, che però lo ha respinto, ritenendo prescritto il diritto rivendicato. La Corte di Appello dell’Aquila a novembre 2016 ha però ribaltato la sentenza, e la Regione è stata condannata a pagare 1 milione e 937 mila euro. Inizialmente l'importo era di 1 milione 345 mila euro, che poi è lievitato con gli interessi e rivalutazione monetaria. I creditori hanno avviato l'azione escutiva nel marzo 2017.

Un terzo ricorso è stato presentato al Tribunale dell’Aquila nel febbraio 2015 dagli eredi del dottor Carlo D'Aloisio, che hanno poi ottenuto dalla Corte di Appello, a novembre  2016, il riconoscimento a vedersi erogati 45.700 euro, e anche in questo caso la cifra è lievitata di circa 12 mila euro, con gli interessi e la rivalutazione monetaria.

Quarta mazzata, la più dolorosa, da 2,5 milioni di euro, è arrivata infine come l’esito del ricorso nel marzo del 2014 da parte del dottor Giancarlo Rossetti, e di altri 39 medici, al tribunale di Avezzano. Ricorso accolto nel marzo 2017, per analogia alle altre sentenze. Anche in questo caso l'esborso è cresciuto di circa 600 mila euro con interessi e rivalutazione monetaria.





L'avvocatura regionale, si precisa nella delibera di Giunta, ha avuto indicazione di fare ricorso in Appello.

L’approvazione dei tre progetti di legge, resa possibile solo dalla presenza di Giorgio D’Ignazio del Nuovo centro destra, che ha garantito il numero legale, ha scatenato le polemiche, in particolare dagli scranni del Movimento 5 stelle. Domenico Pettinari ha messo in dubbio l’operato degli uffici regionali, perché a suo dire, “ci sono strumenti per evitare queste sentenze e i relativi costi aggiuntivi anche legali”, aggiungendo che la vicenda “è opaca, e va approfondita”.

Ha replicato duramente per la maggioranza Maurizio Di Nicola del Centro democratico, presidente della prima commissione Bilancio,  spiegando che la Regione non aveva alternative, visto che le sentenze sono esecutive, e tergiversare significherebbe solo accrescere gli importi dell’esborso.

Non si esclude affatto però che la Corte dei Conti apra un fascicolo per presunto danno erariale, indagando su atti e strategie processuali, tutte finora inefficaci e fallimentari con l'ipotesi che si sia determinato un danno erariale.

L’ELENCO DEI MEDICI BENEFICIARI

Ercole Leone, 38.609 euro
Berardino Paglia, 36.559
Vincenzo Frascone, 48.228
Massimo Caravalli, 34.345
Giorgio Vitali, 48.261
Carmelo Giura, 41.353
Sergio Colella, 37.121
Giuseppe Vallera, 46.443
Luca Piergiuseppe Pupillo, 44.823
Roberto De Santis, 19.883
Mauro Colella, 33.915
Nicola Caniglia, 41452
Ennio Raffaele Benvenuto, 5.817
Anna Maria Zitella, 49.286
Ludovico Iannozzi, 44.063
Luigi Altamura, 46.278
Domenico Savocchio, 39.039
Giannino Di Battista, 38.014
Glauco Appicciafuoco, 46.278
Domenico Giorgi, 29.089
Aldo Franchi, 57.814
Maria Pia Tuttolani, 41.320
Carlo Ottaviano, 39.006
Alfredo Nibid, 37.022
Firenzo Catalini, 50.245
Antonio D'Angelantonio, 31.733
Carlo Di Cesare, 46.608
Nicola Spoltore, 31.733
Corradino Brandiferri, 45.266
Brigida Cataldi, 40.658
Maria Pia Prosperi, 38.334
Felice Di Febo, 50.906
Maria Luisa Filiani, 28428
Roberto Mazza, 51.567
Gavino Lattanzi, 33.717
Derna Barbarossa, 27.436
Luigi Di Giulio, 48.922
Mauro Sacco, 45.947
Ernesto Tudini, 30.080
Alberto Ioannucci, 26.444
Gabriele Ciutti, 34.708
Antonio Francioni, 48.592
Angelo Arletti, 49.253
Nicola Misticoni, 45.617
Mario D'Amico, 34.047
Lino Persia, 46.278
Pasquale Di Gioacchino, 38.014
Pierluigi Di Giuseppe, 46.608
Glauco Ursini, 51.567
Patrizia Ciuffetelli, 10.467
Tommaso Aloisio, 10.467
Laura Aloisio, 10467
Giancarlo Rossetti, 49.716
Fedefranco Maiorani, 18.346
Fulvia Onorina Coccagna, 39.865
Donato Aratari, 49.980
Pompeo Massaro, 50.674
Nicola Tucceri, 37.650
Francesco Belmaggio, 49.815
Luigi Giommo 51.038
Pierfranco De Grandis, 49.319
Sergio Sabatini,  49.617
Lucio Celli, 38.774
Carlo Giorgio Pietrangeli, 44.162
Amalia Meschinelli, 49.584
Raffaele Allegritti, 33.684
Renzo Marchi, 52.228
Maria Verrocchi, 44.724
Luigi Marino, 37.783
Roberto Di Cesare, 46.278
Vincenzo Rossi, 46.939
Antonio Di Renzo, 49.415
Sandrino Raglione, 44.625
Paolo Sante Cervellini, 49.947
Giuseppe Grande, 39.667
Domenico Barbati, 42.972
Vittorio Emi, 48.922
Elvira Marcantonio, 33.254
Fernando Di Iulio, 46.278
Liborio Caputi, 39.435
Gianfranco Gallese, 49.848
Enrico Di Febo, 50.245
Riccardo Milanese, 36.529
Clelio Guanciale, 42.609
Domenico Marianetti, 37.353
Olimpio Nebbioso, 47.038
Gabriele Carpineti, 39.667
Enrico Pitari, 49.088
Domenico Valletta, 51.831
Daniela Crocenzi, 25.287
Mario Maceroni, 13.189

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