SAN DEMETRIO: IL PICCOLO LUCAS TORNA A CASA, ”DA COMUNITA’ AQUILANA GRANDE SEGNALE DI UMANITA”

15 Febbraio 2020 19:43

L'Aquila - Cronaca

SAN DEMETRIO NE'VESTINI  – Un'intera comunità che si stringe al dolore di una famiglia che ha perso il proprio figlio, la macchina della solidarietà che si attiva e la commozione per l'affetto ricevuto da amici, conoscenti e perfetti sconosciuti.

“Ha superato ogni aspettativa” la raccolta fondi lanciata l'associazione “Mamme vestine”, in accordo con il Comune di San Demetrio Ne' Vestini (L'Aquila) e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Antonio Lattanzi, a seguito della tragica scomparsa di Lucas, il bimbo di origine romene, morto il 9 febbraio a 4 anni a causa di una grave malattia congenita, di carattere metabolico, che ha comportato complicazioni a livello cardiaco e respiratorio.





L'appello era stato lanciato per aiutare la famiglia Buse a far rientrare il feretro nella loro città di origine in Romania e sostenere le importanti spese che hanno dovuto affrontare per dare degna sepoltura al piccolo nella sua terra.

In tantissimi hanno voluto aiutare questi genitori, nel momento più difficile della loro vita: una risposta incredibile non solo da parte della comunità di San Demetrio, in prima linea sin da subito, ma da tutto l'Aquilano.

Le donazioni sono arrivate da parte di comuni cittadini, ma anche dal mondo delle imprese, artigiani, commercianti e dal mondo scolastico.





La famiglia del piccolo tornerà a San Demetrio martedì prossimo.

“La risposta della comunità ha superato davvero ogni nostra aspettativa – ha detto ad AbruzzoWeb il sindaco Silvano Cappelli – Nel dramma c'è stato un segnale bellissimo: in un momento storico caratterizzato da odio e indifferenza, è significativo vedere che tanta gente ha voluto sostenere e aiutare questa famiglia”.

Il primo cittadino, nel ringraziare e fare un plauso a tutti i media che hanno diffuso la notizia della raccolta fondi, dando il via alla macchina della solidarietà, ha aggiunto: “Siamo di fronte a un segnale di umanità, un bel segno soprattutto quando arriva da parte di una comunità come la nostra che ha vissuto i terribili anni del terremoto e che, quindi, conosce molto bene la sofferenza e il dolore”. (a.c.p.)

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