SANITA’: INTERSINDACALE ABRUZZO IN STATO DI AGITAZIONE, SI VA AL PREFETTO

10 Maggio 2017 18:51

Regione -

L'AQUILA – L’Intersindacale Sanitaria Abruzzese (Isa), ha proclamato lo stato di agitazione dei professionisti convenzionati e dipendenti del Servizio Sanitario Regionale richiedendo l’attuazione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione presso la prefettura.

Lo fa sapere con una nota il coordinatore regionale, Walter Palumbo





Lo stato di agitazione e le eventuali successive azioni di protesta si pongono “l’obiettivo di ottenere la convocazione ufficiale di una riunione dedicata alla discussione delle modifiche alla Delibera di Giunta Regionale n° 78 del 28.02.2017 riguardante “Le nuove linee guida regionali per l’adozione degli atti aziendali”, richieste dall’Isa. In caso contrario, ci sarà un ricorso al Tar e forme di lotta più dure.

“Nonostante una nota della nostra Associazione sindacale inviata il 4 gennaio scorso – spiega Palumbo, – nella quale si chiedeva un confronto sulle proposte di modifica alla bozza delle linee guida in precedenza consegnate alle organizzazioni sindacali, la Giunta regionale ha adottato lo stesso la delibera”. 





Palumbo informa che alcune sindacati, tra cui Anpo, Aupi, Cimo, Cisl-Medici e Smi, aderenti all’Intersindacale Sanitaria Abruzzese, “ritenendo che la delibera adottata contenesse illegittimità, hanno dato mandato all’avvocato Nicola Gasparro di attivare tutte le azioni legali necessarie ad ottenere la revisione dell’allegato della delibera in discussione. E, come primo atto, hanno sottoscritto l’incarico allo stesso di presentare un istanza di autotutela, al fine di avviare un confronto costruttivo con l’Amministrazione Regionale per apportare alcune modifiche al provvedimento assunto, riservandosi, qualora tale azione non ottenesse immediata udienza, di ricorrere al Tribunale  Amministrativo Regionale”. 

“A distanza di un mese, non avendo ricevuto riscontro all’atto di autotutela, è stato dato mandato all’avvocato di presentare specifica diffida proclamando contestualmente lo stato di agitazione”, conclude. 

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