L’AQUILA – Continua sotto il sole d’agosto la rassegna ‘Santi Libri’, kermesse estiva in scena ogni fine settimana al San Donato golf club di Santi di Preturo (L’Aquila).
Dopo Roberto Giacobbo e gli altri, a dialogare con il pubblico del resort aquilano è stato lo scrittore (e regista e autore televisivo) Federico Moccia, che ha firmato diversi best-seller come Tre metri sopra il cielo e Scusa ma ti chiamo amore.
Moccia, che è anche sindaco del piccolo comune di Rosello, in provincia di Chieti, paese di origine della moglie dello scrittore, si è fermato a fare due chiacchiere con AbruzzoWeb prima di accomodarsi in una delle sale convegni del San Donato Golf per parlare della sua vita e dei suoi libri, come l’ultimo, del 2011, L’uomo che non voleva amare, un cambio di rotta, gusti a parte, rispetto alle sue abitudini mostrate fin qui.
Scrittore di successo (oltre a vendere milioni di copie in Italia e anche al di fuori dei confini nazionali, alcuni suoi libri hanno avuto fortuna anche nelle versioni cinematografiche, con lo stesso Moccia a dirigere le riprese), ma anche molto contestato dalla critica letteraria italiana, il 49enne scrittore romano continua imperterrito a scrivere quello che gli passa per la testa.
E a vendere quintali di copie, in barba a chi non smette di definirlo un venditore di favolette per adolescenti.
Al pubblico presente in sala, Moccia, personaggio da prendere o lasciare, da leggere o non leggere, nessuna via di mezzo, ha parlato della sua vita artistica e letteraria, quest’ultima fin dai tempi del compagno di liceo Paolo Bonolis.
Un’occasione per conoscere più da vicino uno degli autori più amati e odiati dell’Italia dei libri, che ha scatenato polemiche anche quando ha accettato la candidatura a sindaco del piccolo comune del Chietino, stravincendo le elezioni e portando il nome di Rosello alla ribalta nazionale.
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