SCI: A PRATI DI TIVO APERTURA A RISCHIO, ”CONTINUA UNA GESTIONE FALLIMENTARE”

8 Dicembre 2018 08:30

Teramo - Cronaca

PIETRACAMELA – “Le stazioni di Prato Selva e Prati di Tivo, le più importanti strutture turistiche del Gran Sasso teramano, continuano a essere gestite in modo fallimentare, riducendosi il 4 dicembre a pianificare la stagione invernale”.

Un “abbandono nonostante consistenti costi”, come quelli per “gli impianti di innevamento artificiale abbandonati a Montorio al Vomano (Teramo)”.

La denuncia accorata e corale arriva da Paolo De Luca, maestro di sci e accompagnatore di media montagna, Davide Peluzzi, alpinista di fama che ha guidato più di una spedizione sull'Himalaya e consigliere comunale di Crognaleto (Teramo) e Diomira Nibid, consigliera comunale di Montorio al Vomano (Teramo), alla vigilia di una stagione invernale che rischia di vedere la stazione di Prati di Tivo, nel comune di Pietracamela (Teramo), non operativa.





Ci sono voluti tre tavoli regionali e diversi incontri con la Gran Sasso Teramano, la società in liquidazione proprietaria degli impianti, per cercare di salvare la stagione con un nuovo bando di gestione che prevede tre anni di esercizio e canone annuale di 80 mila euro. Una situazione molto complessa visti i tempi sempre più ristretti per fare la manutenzione ordinaria e straordinaria essenziale per ricevere l’ok a riaprire gli impianti per la stagione invernale.

Ma nonostante i tentativi, per ben due volte, il bando è andato deserto e intanto si tenta in extremis di salvare il salvabile facendo partire almeno la manutenzione degli impianti, per la quale la Provincia di Teramo ha stanziato 100 mila euro.

“In nome di tutti i frequentatori e fruitori della montagna lanciamo un appello alla responsabilità civile del bene comune di tutti”, affermano De Luca, Peluzzi e Nibid.

“Il Gran Sasso è una montagna simbolo dove chi ha l’onore di amministrare i suoi territori deve esserne all’altezza e rispetto degli avi che l’anno sempre rispettata. Ci chiediamo perché tale abbandono, nonostante consistenti costi”, aggiungono ricordando i “13 milioni e più per la seggio-cabinovia, 4 milioni per le varie seggiovie, più gli impianti di innevamento artificiale abbandonati a Montorio al Vomano, vari gatti delle nevi e motoslitte per un totale di 20 milioni di euro”.





“Ci chiediamo come mai la Provincia ha deliberato un mandato di 2 milioni di euro per gli O’bellx sistema antivalanghe e non programmato la manutenzione ordinaria. Coloro che affermano pubblicamente il 4 dicembre che gli impianti della seggio-cabinovia riapriranno a fine mese facendo la manutenzione e non hanno ancora assunto il personale, come fanno a prevedere il giusto funzionamento di un sistema complesso come quello della prevenzione delle valanghe? Questo ci chiediamo”, continuano gli operatori del settore.

“Il territorio del Gran Sasso e Monti della Laga ha enormi possibilità di sviluppo turistico economico essendo a poche centinaia di chilometri dalla capitale Roma e da tutta la costa Adriatica”, fanno osservare De Luca, Peluzzi e Nibid, “abbiamo bisogno di un nuovo modo di pubblicizzare i nostri monti, ma soprattutto un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica”.

“Montorio è da sempre la porta della montagna attraversata dalle genti che provengono dal mare”, chiosa la consigliera comunale, i nostri paesi sono stati abbandonati dalla politica forse perché non sono un bacino di voti invogliante. Per ora c’è solo abbandono e degrado economico e culturale”.

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