I DATI DELLA ''DISPERSIONE SCOLASTICA IMPLICITA'', UNO STUDENTE SU 5 AL TERMINE DELLE SUPERIORI NON HA CONOSCENZE DI BASE, PREOCCUPA ABBANDONO PRECOCE ISTRUZIONE

SCUOLA: UN ALUNNO SU 4 SENZA COMPETENZE, ABRUZZO APPENA SOPRA MEDIA

8 Ottobre 2019 07:15

Regione - Scuola e Università

L'AQUILA – Alla fine delle scuole medie, il 14,4 per cento degli studenti è in grossa difficoltà mentre un giovane su cinque termina le superiori senza avere le competenze necessarie.

I numeri impietosi emergono dall'editoriale “La dispersione scolastica implicita”, del responsabile nazionale prove Invalsi, Roberto Ricci.

Dati che sfuggono quasi totalmente alle statistiche ufficiali tradizionali e che disegnano, ancora una volta, la profonda disparità tra Nord e Sud. E l'Abruzzo si colloca nel centro ideale di una classifica nazionale che vede nella provincia autonoma di Trento la percentuale più virtuosa, con il 6,3 per cento di alunni in difficoltà al termine della terza secondaria di primo grado, e la Calabria che con il 29,6% risulta essere la regione che fa registrare la peggiore performance.





L'Abruzzo fa un po' meglio rispetto alla media nazionale del 14,4 per cento, bloccando al 13,8% la percentuale di allievi in difficoltà.

Si tratta di coloro che hanno raggiunto al massimo il livello 2 in Italiano e matematica e che non hanno raggiunto il livello A2 in Inglese (Lettura e ascolto).

Dunque, fa notare Ricci di Invalsi, “in alcune regioni del Paese oltre 1 allievo su 4 termina la scuola media con livelli di competenza di base del tutto inadeguati, creando così le premesse del fenomeno della dispersione scolastica, comunque la si intenda. E' del tutto evidente che un'azione tempestiva di aiuto a questi giovani porterebbe, nel giro di pochi anni, a ridurre sensibilmente i livelli della dispersione scolastica complessiva”.

L'abbandono precoce dell'istruzione e della formazione, la cosiddetta dispersione scolastica, in Italia si è ridotta nel tempo, attestandosi nel 2018 al 14,5% (fonte Eurostat 2019). E tuttavia accanto alla dispersione scolastica “esplicita” c'è una ulteriore dispersione “implicita” pari al 7,1% relativa a quei giovani che escono con un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado, ma senza possedere nemmeno lontanamente le competenze di base che sarebbero previste dopo 13 anni di scuola. Sommando le due percentuali si supera il 20%: ovvero 1 giovane ogni 5 o non ha terminato il secondo ciclo di istruzione oppure, pur avendolo concluso, non ha le competenze corrispondenti al livello atteso.





Dati allarmanti sulla dispersione scolastica totale riguardano il sud Italia: in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna questa riguarda infatti 1 giovane su 3. Solo il Veneto e la Provincia autonoma di Trento riescono a mantenere la quota dei dispersi totali al di sotto del 10% dei giovani, raggiungendo quindi l'obiettivo posto dall'Ue per il 2020.

In tutto il resto del centro nord la quota dei dispersi totali oscilla tra il 15 e il 20% ma in molte regioni del Mezzogiorno i dispersi totali sono più del 25% fino a raggiungere il 31,9% in Campania, il 33,1% in Calabria, il 37% in Sicilia e il 37,4% in Sardegna.

Dunque un giovane su 3 tra i 18 e i 24 anni in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna non possiede le competenze di base nella capacità di lettura, di fare semplici calcoli, per non parlare della comprensione dell'inglese.

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