SCIOPERO ALLO STABILIMENTO: USB SUL PIEDE DI GUERRA, ''AZIENDA CACCIA CHI HA PROBLEMI FISICI E NON RIESCE A SOSTENERE RITMI PRODUZIONE''

SEVEL ATESSA, ”TRA LICENZIAMENTI INGIUSTI E PAURA PER IL LAVORO RUBATO DA TECNOLOGIA”

di Roberto Santilli

11 Dicembre 2018 19:31

Chieti -

ATESSA – “Ormai in Sevel molti lavoratori hanno problemi fisici a causa degli enormi carichi di lavoro. E l’azienda, anziché preoccuparsi, risolve il problema con le lettere di contestazione e poi con il licenziamento. E c’è pure lo spettro dell’automazione che sta già sostituendo il lavoro umano”.

Sarà sciopero domani allo stabilimento Sevel di Atessa (Chieti), dove si producono i veicoli leggeri di Fiat, Citroen e Peugeot.
Sul piede di guerra c’è l’Usb, l’Unione Sindacale di Base, che, per bocca del suo rappresentante Fabio Cocco tuona nei confronti dell’azienda.





“È stata licenziata una donna di circa 40 anni con ridotte capacità lavorative – spiega Cocco ad AbruzzoWeb – una lavoratrice che, come ormai molti altri colleghi, ha dei problemi fisici per via dei carichi e dei ritmi di lavoro, perché non si riesce più a stare dietro alla produzione che tocca livelli insostenibili, parliamo di postazioni di lavoro saturate al 99 per cento, cioè il 99 per cento di lavoro effettivo e appena l’uno per cento di riposo al minuto. Questo a causa dell’introduzione della metrica Ergouas”.

“La vecchia metrica del lavoro era il Tmc-2, che stabiliva la percentuale massima all’84 per cento. Di colpo si è passati a questa nuova metrica, secondo chi l’ha voluta si lavorerebbe meglio, ma si sapeva e si sa che non è così”, afferma con rabbia l’esponente sindacale. 

“La produzione c’è, segno che c’è il lavoro, ma così non si può continuare. Non è il primo licenziamento di questo tipo e la nostra preoccupazione è che stia diventando una prassi”, sottolinea poi Cocco, il quale precisa che . “con questo sciopero vogliamo che anche gli altri sindacati prendano una posizione netta nei confronti dell’azienda”.





“Le macchine al posto degli operai? Con l’industria 4.0 e la digitalizzazione degli impianti anche la Sevel sarà interessata – dice infine il sindacalista – già oggi aumentano i ritmi di lavoro con questo sistema, tanto che ci sono i carrelli automatici che fanno il lavoro al posto dei carrellisti. Ricordo che nel 2008 stabilimmo un record di produzione di 250 mila veicoli con 7 mila lavoratori circa, ora ne produciamo quasi 300 mila con mille lavoratori in meno ma tra abusi del lavoro straordinario e con taglio delle pause giornaliere, ridotte di dieci minuti, quindi circa sei giorni di lavoro in più ogni anno. È ora che si cominci ad affrontare anche questo tema, perché si perderanno tantissimi posti di lavoro”.

 

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