SISMA 2009: BANCA RIFIUTA DI PAGARE LE FATTURE, SPUNTA UN ALTRO CASO

di Alessia Centi Pizzutilli

16 Ottobre 2017 06:45

L'Aquila -

L’AQUILA – Un altro caso di mancato pagamento di fatture per la ricostruzione post-sisma 2009, secondo i denuncianti senza alcun motivo valido, da parte della Banca Popolare di Bari, ex Banca Tercas filiale dell’Aquila, viene alla luce dopo la prima segnalazione, avvenuta su questo giornale, di un caso simile accaduto al consorzio di piazza Santa Giusta, a tutt'oggi ancora in attesa di risposte da parte dell’istituto di credito.

Il titolare di un’impresa che opera nella ricostruzione aquilana, A.C., ha contattato la redazione e ha spiegato di essere dovuto ricorrere alle vie legali per far valere i propri diritti, mentre dall’altra parte, assicura, regna “un silenzio preoccupante”.





“Ho letto su AbruzzoWeb quello che sta accadendo al consorzio di Santa Giusta e ho voluto raccontarvi la mia vicenda: ho un problema simile con la stessa banca – ammette – La mia impresa, nel 2010, ha lavorato alla ricostruzione di una casa nella zona di Pianola (L’Aquila); per l'occasione il proprietario dell’immobile ha aperto un conto vincolato con l’istituto di credito Tercas ma, quando, è arrivato il momento di liquidare la parte finale della somma, la banca si è rifiutata, senza dare alcuna motivazione”. 

I lavori in questione, per un totale di 120 mila euro, sono stati chiusi nel 2010, ma l’imprenditore aquilano aspetta ancora il pagamento di 13 mila euro, di cui 3 mila per i professionisti, che potrebbero, per assurdo, rifarsi proprio sull’impresa. 

“A parte i soldi che dovrebbero liquidare alla mia azienda – aggiunge – l’istituto ex Tercas dovrebbe mandare indietro allo Stato un'altra quota di fondi pubblici. Si tratta di altri 13 mila euro, perché i lavori sono stati fatti con meno denaro rispetto a quanto preventivato”.





Volendoci vedere chiaro, il proprietario della casa si è recato più volte all'Istituto di credito, accompagnato dal titolare della ditta che ha eseguito i lavori; in una di queste occasioni gli è stato detto dagli impiegati della banca, che la documentazione presentata non era completa, per questo i due si sono recati anche al Comune per una dichiarazione che autorizzasse al pagamento della cifra mancante.

Tuttavia, anche a fronte di questo, dalla banca hanno risposto che “stanno aspettando ordini dal Ministero” e alla richiesta di maggiori informazioni, è piombato di nuovo il silenzio.

“A questo punto ho deciso di denunciare direttamente la banca e non il proprietario, come in altri casi, che ha cercato in tutti i modi di avere un confronto con l'Istituto di credito – conclude – Stiamo aspettando la data dell’udienza, che si terrà molto probabilmente a gennaio; i legali dall’altra parte hanno richiesto i tempi tecnici, vedremo, ma sono comunque preoccupato visto che, a quanto pare, sono recidivi”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web