LANCIATA PETIZIONE ONLINE: ''SIAMO STATI UMILIATI E OFFESI AIUTATECI A NON ESSERE SCONFITTI. TESSUTO SOCIALE E PRODUTTIVO DEVASTATO''.

SISMA 2016: ”DOVE SONO I SOLDI?”, COMITATO SCUOLE SICURE, FIRME A MINISTRO TONINELLI

20 Luglio 2018 07:30

Regione -

L’AQUILA – “Sono passati due anni dal terribile terremoto che ha devastato il Centro Italia: centinaia di persone sono morte, migliaia di famiglie hanno perso tutto. Chiediamo al Governo che sia fatta chiarezza su dove sono finiti i fondi destinati alla ricostruzione. Perché i nostri concittadini non meritano di essere umiliati e offesi”.

Partita una petizione su internet, sul sito Change.org, voluta da Luca Miniero, membro del Comitato Nazionale Scuole Sicure, da indirizzare al ministro Danilo Toninelli.

La petizione ha già superato le 22 mila firme.





“Tra la notte del 26 agosto e la sera del 30 ottobre 2016 – si legge nella petizione – una serie di scosse di terremoto ha sconvolto profondamente la vita di centinaia di comunità del Centro Italia tra Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio. Centinaia di persone sono morte, migliaia di nuclei familiari hanno perduto tutto (la casa ma, spessissimo, anche l'attività, perché sull'Appennino molti sono agricoltori, allevatori, ristoratori, albergatori).

Oltre mille nuclei familiari sono ancora nelle tende o ospitati forzosamente in alberghi di riviera. Moltissimi avevano su quelle montagne la seconda casa – non di lusso, ma semplice memoria della provenienza della propria famiglia. Il tessuto produttivo e sociale è stato devastato. Oltre 400 monumenti, alcuni dei quali risalenti al periodo romanico, sono andati perduti perché il Governo, in oltre due mesi, non ha provveduto neanche a puntellare gli edifici di pregio storico, artistico e monumentale”.

“Un intero paesaggio – si legge ancora nella petizione – ha perduto la propria fisionomia, fatta di vette alternate a campanili, borghi e strade antiche, ora impraticabili. È un patrimonio che il mondo intero ci invidia e conosce, perché fa da sfondo ai maggiori capolavori di Raffaello, pittore che imparò dalla natura la grazia e la bellezza, nella sua gioventù marchigiana e nella sua maturità umbra. Ad oggi non esiste ancora un censimento delle opere d'arte perdute/danneggiate, non esiste un censimento della totalità degli edifici da aggiornare né è chiaro quanti e quali fondi sosterranno la promessa, mai attuata, ricostruzione”.





“Abbiamo bisogno di far chiarezza su dove sono finiti i fondi post terremoto. Vi chiedo una firma per poter raggiungere il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli e chiedergli di fornire trasparenza sull'utilizzo dei fondi. Vasco Errani, Commissario delegato per l'emergenza sisma in Emilia nel 2012, ha gettato la spugna. Addirittura, i fondi donati con gli sms, oltre ad essere spariti, sono incerti nella loro entità (le stime vanno da 33 milioni a 56 milioni di euro)”, scrive quindi Miniero, che aggiunge: “La vostra firma e condivisione della petizione con i vostri amici e parenti, inoltre, serve per sostenere la speranza, la dignità e le ragioni di coloro che hanno perduto tutto in una notte e che lo Stato ha finora trattato come ospiti indesiderati. Non si può ricostruire senza fare luce su quanto già fatto: occorre una seria pianificazione e vogliamo far sentire forte al nuovo Governo che questo tema è sentito dall'intera cittadinanza italiana, non solo da chi – come me – ha avuto la fortuna di abitare in quei luoghi”.

“Sì, ho scritto fortuna: perché il Centro Italia è un luogo meraviglioso e io ringrazio la vita e la sorte per avere il privilegio di vivere qui. Non vogliamo alcun privilegio: possiamo pagare tutto di tasca nostra, ma abbiamo diritto alla verità, come tutte le italiane e gli italiani che con le loro tasse o con un sms hanno rispettato il dovere inderogabile di solidarietà prescritto dalla nostra Costituzione. Più di ogni altra cosa, vorremmo, quando accompagniamo un nostro figlio a scuola, sapere che in quel luogo è al sicuro. Per far questo occorre che i fondi futuri per le scuole siano gestiti in modo trasparente e consapevole. Sottoporre al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti una petizione con migliaia di firme è il primo passo per rispondere a questa priorità”.

“Siamo stati umiliati, aiutateci a non essere sconfitti”, conclude Miniero.

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