PRESIDENTE ANCE L'AQUILA, GIUNTO A META' MANDATO, INDICA PRIORITA' NELLE RICOSTRUZIONI: URGENTE SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA SPECIFICA. MESSAGGI MOLTO CHIARI A GOVERNO GIALLO ROSSO

SISMA: CICCHETTI, SUBITO FONDI CRATERE 2009, COMMISSARIO CON POTERI PER CENTRO ITALIA

21 Ottobre 2019 08:35

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L'AQUILA – Un sottosegretario con delega specifica, e un commissario che abbia davvero poteri straordinari per sbloccare la ricostruzione 2016-2017 del Centro Italia, a cominciare dai 24 comuni abruzzesi, ricompresi nel nuovo cratere. La riprogrammazione in tempi celeri, a cominciare dalla prossima manovra finanziaria, dei fondi per la ricostruzione 2009. 

Sono le priorità, in tema di ricostruzioni post-sismiche, che Adolfo Cicchetti presidente provinciale dell'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) della provincia dell'Aquila, illustra nell'intervista ad AbruzzoWeb.

Una lunga chiacchierata che cade ad un primo giro di boa del suo mandato, iniziato a giugno 2018, e che si concluderà a giugno 2021, nella quale il giovane imprenditore fa una sorta di lista della spesa al Governo giallo rosso che finora, stando anche a numerose prese di posizioni della politica e delle associazioni produttive e sociali, non ha certo brillato per le misure per le ricostruzioni. Ed anche lui lancia messaggi chiari a Roma.   





“Quella del post sisma 2016 – spiega Cicchetti – è una ricostruzione ferma. In cui mancano anche le più basilari normative, basta girare per i centri colpiti, che sono ancora in macerie. E ricordiamoci bene che il terremoto 2016 riguarda anche tantissime zone importanti e strategiche del territorio abruzzese, dove operano molte nostre imprese. E quindi è una situazione paradossale, non c’è più tempo da perdere, occorre dotare le amministrazioni di tecnici, occorre dotarsi normative chiare”.

E soprattutto occorre dotarsi un'interlocuzione istituzionale certa e autorevole. A cominciare da un sottosegretario con delega alla Ricostruzione, sia quella del 2016 che quella del 2009, visto che la delega per ora l'ha tenuta il premier Giuseppe Conte, che però ha molte altre cose a cui pensare. 

“Abbiamo investito anche l'Ance nazionale di questo problema: riteniamo che sia necessario individuare urgentemente, innanzitutto, un sottosegretario una delega specifica, la si chiami come si voglia, ma serve un'interlocuzione certa quotidiana e costante, perché i problemi come detto sono molti e irrisolti”.

E poi c'è il nodo dei poteri effettivi attribuiti al commissario, carica oggi ricoperta dal geologo marchigiano Piero Farabollini, il cui mandato scade a fine dicembre, e la cui successione si fa insistentemente il nome del consigliere regionale abruzzese, già  candidato presidente della coalizione di centrosinistra, Giovanni Legnini, due volte sottosegretario tra le altre con la delega alla ricostruzione, ed ex vice presidente del Consiglio superiore della magistratura. Cicchetti però non vuole entrare nel merito del chi ricopre o lo farà in futuro, il ruolo di commissario, in quanto il problema e' innanzitutto un altro.





” Non ne faccio una questione sulla persona, – osserva Cicchetti –  un commissario deve avere innanzitutto un substrato normativo chiaro, e soprattutto dei poteri di azione che non possono rientrare nell'alveo della ordinarietà, visto che agisce in una situazione straordinaria, ed ancora emergenziale, è diventata ancor di più straordinaria, a causa dei ritardi accumulati. Non chiediamo deroghe, una situazioni diversa rispetto a quello che deve essere un normale andamento della ricostruzione, con la legittima competizione tra aziende, e il rigoroso controllo dell'utilizzo dei denari pubblici. Però è evidente che i poteri  ordinari, che di fatto ha il commissario, fino ad oggi sono stati insufficienti ed inefficaci”.

E aggiunge: “Dopo il terremoto dell'Aquila è stato fatto molto e anche bene. Io credo che sia una buona base di partenza sotto tantissimi punti di vista, anche a livello normativo, e ritengo che le imprese e i tecnici, ma anche gli stessi committenti, abbiano acquisito un know-how che possa essere esportato anche nel post-sisma del 2016”.

Una delle priorità nel cratere 2009, è infine rifinanziare la ricostruzione. Con un costo stimato di circa 5 miliardi stanziati fino al 2020 dal governo di Matteo Renzi con la Finanziaria del 2012, non si copre infatti tutto il fabbisogno. 

“Servono ulteriori stanziamenti. Considerando la ricostruzione privata e pubblica, c'è ancora bisogno di circa 4 miliardi – spiega  Cicchetti – quelli stanziati nella legge di Stabilità del 2012, tra l'altro  vanno riprogrammati, perché probabilmente non saranno spesi entro il termine del 2020.  Quindi sappiamo che sono necessari dei passaggi burocratici che è il caso di mettere in campo sin da subito, a cominciare dalla prossima finanziaria”. (f.t.)

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