SISMA: PETROCCHI, ”IMPEGNO E TRASPARENZA PER FAVORIRE RESTAURO CHIESE”

di Loredana Lombardo

24 Gennaio 2019 06:30

L'Aquila -

L'AQUILA – “La ricostruzione delle chiese nell'Aquilano procede a stento, un problema che rientra nell’orizzonte più vasto dei rallentamenti che vengono segnalati nell’ambito delle opere pubbliche. Sarebbe opportuno accorciare la filiera delle procedure affinché non si determinino pantani burocratici”.

Queste le parole dell'arcivescovo dell'Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, intervistato da AbruzzoWeb, a margine dell'incontro con la stampa all'Aquila, all'istituto di Scienze religiose, in occasione della festa di San Francesco da Sales, patrono dei giornalisti.





Dopo la nomina di Petrocchi al soglio cardinalizio sono stati tanti gli aquilani che hanno sperato che potesse, con la nuova carica, portare alla ribalta nazionale i problemi del territorio, ancora alle prese dopo 10 anni dal terremoto del 6 aprile con i tanti problemi legati alla ricostruzione, non solo degli edifici privati e pubblici, ma anche dei luoghi di culto, che in molti casi, conservano al loro interno dei veri e propri tesori artistici. 

“Non potrà esserci un intervento del Vaticano in maniera diretta – ha chiarito – in ogni caso sto cercando tutte le vie percorribili nella massima trasparenza e leggitimità, per poter collaborare affinché si possa dare una svolta positiva per la ricostruzione di questo importante patrimonio”.

“Spero che si possa definire meglio il profilo normativo, che in alcuni casi diventa quasi labirintico. Bisognerebbe rivedere il percorso fatto, deve servire a un approccio critico e promuovere una dimensione di gestione migliore”, ha spiegato il cardinale.





Petrocchi è stato nominato arcivescovo dell'Aquila nel 2013, appena arrivato ha cominciato un percorso molto oculato nella gestione dei conti, avendo trovato una situazione di difficoltà, dal momento che la Curia, nell'immediato post sisma, aveva sostenuto moltissime spese. 

“Dovevamo confrontarci con una situazione finanziaria molto difficile – ha chiarito – provocata proprio dal vissuto del terremoto per affrontare i periodi di massima urgenza, senza fare conti di tipo ragionieristico”.

“Posso dire che il risanamento procede, anche se dobbiamo andare avanti mantenendo uno stile molto rigoroso”, ha concluso.

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