SI COMPLICA ITER ASSEGNAZIONE DEFINITIVA VALLE REALE A SOCIETA' GRUPPO SAN BENEDETTO, REGIONE NON FISSA DATA SCADENZA PER PRESENTARE LE INTEGRAZIONI RICHIESTE

SORGENTI POPOLI: DOCUMENTI GRAN GUIZZA CARENTI, COMITATO VIA RINVIA ESAME

6 Ottobre 2019 08:21

Pescara - Economia

PESCARA – Un rinvio senza data di scadenza, teoricamente sine die, quello che ha deciso il 12 settembre il Comitato di coordinamento regionale per la Valutazione dell'impatto ambientale (Crr-Via) della Regione Abruzzo, chiamato ad esprimersi sulla documentazione presentata dall'aggiudicataria provvisoria Gran Guizza, per il progetto di sfruttamento della sorgente Valle Reale di Popoli, in provincia di Pescara.

La motivazione del rinvio è che “la documentazione integrativa presentata dalla ditta non è esaustiva rispetto a quanto richiesto dal comitato Via nel parere del 9 aprile 2019, come illustrato alla ditta in sede di audizione”.

A presiedere la riunione Pierpaolo Pescara, capo dipartimento Territorio e Ambiente. La particolarità è che non viene indicato un nuovo termine per presentare le integrazioni e i chiarimenti richiesti, necessari per chiudere la pratica con la concessione definitiva, dal valore di 9 milioni di euro, di un'importante sorgente di acqua minerale, aggiudicata, ancora a titolo provvisorio, nel lontano 8 agosto del 2018, alla società del gruppo San Benedetto, già concessionaria delle stesse sorgenti, ed ancora gestore a seguito di ripetute proroghe.





Un esito del bando che però è stato duramente contestato, con due ricorsi, dall'altra società in gara, la Santa Croce di Camillo Colella, ex concessionaria della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro (L'Aquila), fino alla revoca che ha innescato un durissimo contenzioso, con la preziosa acqua che finisce nel fiume da oltre quattro anni.  La Santa Croce è in competizione con il gruppo San Benedetto anche nelle altre gare di concessione delle acque minerali abruzzesi, quella della Fonte Primavera, sempre a Popoli, e della Sant'Antonio Sponga.

Per quanto riguarda il bando Valle Reale, la Via aveva chiesto alla Gran Guizza documenti aggiuntivi, e chiarimenti sull'attività di estrazione delle acqua minerali, e delle attività da effettuare all'interno dello stabilimento. Più precisamente, sulle tecnologie e sostanze utilizzate, sull'impatto per la qualità dell'aria, tenendo conto delle altre attività industriali presenti sul territorio (il cosiddetto effetto cumulo). Era stato chiesto anche di produrre una relazione geologica aggiornata. Richieste finora non ottemperate.

La Santa Croce, dal canto suo, aveva diffidato la Regione a revocare l'aggiudicazione della Valle Reale, per il ritardo di un giorno, con cui è stata consegnata la documentazione tecnica da sottoporre proprio all'istruttoria del comitato Via. L’8 ottobre 2018 e non, come avvenuto, il 7 ottobre, mentre la legge pone come termine tassativo quello dei 60 giorni rispetto all'aggiudicazione provvisoria.

Proprio per la mancata presentazione, entro i termini, della documentazione Via, hanno ricordato i legali della Santa Croce, la Regione ha revocato nel novembre 2018, la concessione provvisoria della sorgente Sant'Antonio Sponga alla società Acque minerali per l'Italia, ex Norda. Tanto che è ora in corso una nuova gara a cui partecipano, anche qui,  Acque minerali San Benedetto, e la Santa Croce.





Anche in questo caso però la Santa Croce ha subito contestato la congruità della dichiarazione sulla conformità urbanistica, presentata dalla concorrente, relativa al sito su cui realizzare lo stabilimento di imbottigliamento.

E gravi incidenti di percorso non riguardano a Popoli la sola la Valle Reale: il Tar  ha sospeso il bando indetto a maggio per la Fonte Primavera,  oggi in concessione con proroga ad Acque San Benedetto, visto che permangono le stesse illegittimità già riavvisate riscontrate nel bando precedente, del novembre 2018, anch'esso bocciato, in particolare sulle disponibilità delle pertinenze, ovvero lo stabilimento, che non permetterebbe ad altre imprese di concorrere. Il Tar ha imposto alla regione  di nominare “verificatore”, proveniente dalla Regione Emilia Romagna, con l'incarico di risolvere una  volta per tutte le problematiche. Anche qui, tanto per cambiare, lo stop è stato l'esito di un ricorso della Santa Croce, che ha partecipato anche a questa gara, e aveva già impugnato con successo il primo bando indetto nel novembre 2018. La Regione ha proceduto così ad annullarlo, impegnandosi a confezionarne uno nuovo, che tenesse conto dei rilievi dei giudici amministrativi.

Il nuovo bando, pubblicato il 17 maggio, è risultato essere però in realtà “una fotocopia”, “con gli stessi errori”, ad avviso dei legali della Santa Croce, Claudio Di Tonno, del foro di Pescara, e Matteo Di Tonno, del foro di Bologna.

 

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