STRADE CHIUSE: PROTESTA DEI MOTOCICLISTI AQUILANI, ”CLASS ACTION CONTRO PROVINCIA”

di Alessia Centi Pizzutilli

27 Maggio 2018 21:07

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Nuova protesta a due ruote contro l’ordinanza dirigenziale della provincia dell’Aquila di chiusura di oltre trenta arterie che “interessano territori di grande valenza naturalistica e turistica” per motivi di sicurezza in seguito ad in incidente stradale, che ha causato la morte di un centauro nella zona del parco nazionale d’Abruzzo caduta per una buca. 

Una cinquantina di centauri aquilani ieri ha sfidato l’ente con un “giro in moto di protesta”, contro il provvedimento firmata dal dirigente alla viabilità Fancesco Bonanni, che si è voluto cautelare in caso di eventuali incidenti e infortuni per il manto dissestato in vari tratti: il gruppo è partito dall’Aquila, da piazza d’Armi, alla volta del comune montano di Campotosto (L’Aquila), percorrendo un tratto vietato alle due ruote.

Il provvedimento ha provocato roventi polemiche da parte di motociclisti e ciclisti oltre i confini provinciali e regionali. Finora la Provincia ha risposto con il presidente, Angelo Caruso, il quale ha annunciato stanziamenti e lavori in tempi stretti per riaprire le strade. 





Ma la mobilitazione è lontana dal rientrare: l’organizzatore della protesta, Massimiliano Mari Fiamma, direttore generale di Apindustria L’Aquila, che parla come presidente del club Motociclisti Aquilani, ha annunciato una class action contro la Provincia: “proseguiremo con il pugno di ferro, in questa vicenda la Provincia finge, diramando comunicati ridicoli e che non corrispondono al vero: in 35 giorni è stato fatto pochissimo rispetto a quanto detto. Non ci fermeremo”. 

“Tolte le moto, Campotosto è praticamente morto. Stiamo parlando di un comune fantasma dopo il sisma del 2009 e dei successivi del 2016 e del 2017, ieri per esempio le strade erano deserte, i locali, i ristoranti, tutto vuoto; vietare il passaggio alle due ruote è condannare le attività a morte certa. Si crea un problema enorme ad un’economia già indebolita e in crisi, ma questo aspetto viene spesso sottaciuto”, ha attaccato Mari Fiamma che ha puntato il dito contro la decisione di Bonnanni denunciando che “non ci sono cartelli di divieto sulla strada di Campotosto, né quelli di lavori in corso e non è segnalato neanche il pericolo per il manto dissestato”. 

La Provincia ha annunciato in più occasioni che la chiusura è soltanto temporanea e che per la conclusione dei lavori di messa in sicurezza sarebbero bastate poche settimane. “Siamo stati costretti a mettere in atto un’azione di disobbedienza civile perché non stanno facendo nulla di concreto: la strada che abbiamo percorso è nello stesso stato di 3 anni fa.Questo mi fa pensare che la chiusura delle strade – ha aggiunto Mari Fiamma – ha l’unico scopo di togliere ogni responsabilità al dirigente provinciale di turno”. 





“In questi giorni, poi, a Rocca di Mezzo si sta svolgendo la festa del Narciso, con la classica e sempre partecipata sfilata dei carri. Molti in passato hanno scelto, per motivi logistici, di andare in moto – ha spiegato ancora il presidente – ma, essendo interdetta alle due ruote la strada che conduce alla manifestazione, nessuno dei motociclisti potrà partecipare all’edizione di quest’anno”. 

Ad essere indignati, anche i sindaci dei territori interessati dal divieto e gli operatori, “la stagione turistica si sta compromettendo gravemente, bisogna trovare una soluzione prima che vada totalmente in fumo”, ha precisato ancora Mari Fiamma. 

La protesta dei Motociclisti Aquilani è andata in scena nella stessa giornata in cui Federico Nardecchia, 57enne originario della frazione aquilana di Coppito, ha perso la vita in un incidente stradale che ha coinvolto un’automobile e alcuni ciclisti, lungo la strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia, tra Arischia (L'Aquila) e il Valico delle Capannelle. 

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