EX ASSESSORE CULTURA UNICO CONDANNATO: ASSOLTI GLI ALTRI TRE IMPUTATI

TANGENTI REGIONE: DE FANIS CONDANNATO A 6 ANNI E 10 MESI, VALUTATO RICORSO

19 Luglio 2018 17:59

Regione - Cronaca

PESCARA – Condannato a 6 anni e 10 mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici l'ex assessore regionale alla cultura, Luigi De Fanis. E assolti da tutte le accuse, invece, gli altri tre imputati.

È la sentenza emessa dal Tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine, nell'ambito del processo di primo grado sulle tangenti nel settore Cultura della Regione Abruzzo, nato dall'inchiesta “Il Vate” che nel 2013 portò agli arresti domiciliari lo stesso De Fanis.

Nello specifico l'ex assessore è stato condannato per concussione, induzione e tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, truffa oltre a falsità materiale in atto pubblico. Assolto invece “perché il fatto non sussiste” dalle accuse d'abuso d'ufficio e corruzione.





De Fanis dovrà inoltre risarcire, in separata sede, le parti civili che sono la Regione e l'imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti, che con le sue rivelazioni diede il via all' inchiesta. A lui una provvisionale di 20mila euro.Le motivazioni saranno depositate il prossimo 10 ottobre.

Gli altri imputati, tutti assolti “perché il fatto non sussiste”, sono Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione Abruzzo Antico, Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo, e l'imprenditore Antonio Di Domenica.

Il pm, Anna Rita Mantini, aveva chiesto condanne a 8 anni per De Fanis, un anno per Falone, 3 anni e 9 mesi per Giammarco e l'assoluzione per Di Domenica. Al centro del processo le modalità di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale 43/73, che disciplina l'organizzazione, l'adesione e la partecipazione a convegni ed altre manifestazioni culturali. Alla lettura del dispositivo erano presenti De Fanis, difeso dall'avvocato Domenico Frattura, e Falone, assistito dal legale Angela Pennetta. Presente anche Mascitti, difeso dall'avvocato Alessandro Pomante.

“Io mazzette non ne ho prese, ho sempre parlato di contributi elettorali, che erano due e lo stesso hanno fatto i diretti interessati. Aspettiamo di vedere le motivazioni e poi decideremo, insieme al mio avvocato, per un eventuale appello”.  Ha dichiarato l'ex assessore De Fanis, dopo la sentenza di condanna. 





L'imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti lo definisce “un momento importante dopo tutti questi anni”.

“Mi sento sollevato e risarcito dalla giustizia. Riflettevo su questo percorso che ho fatto e che è stato difficile, ma che rifarei da capo perché credo che la verità renda liberi”.  Mascitti si è costituito parte civile nel processo e il giudice ha stabilito il pagamento di una provvisionale di 20mila euro in suo favore. “Io ho fatto questo – ha proseguito Mascitti, in aula, subito dopo la lettura della sentenza – ho detto solo la verità e dunque sono felice che ci sia stata giustizia”.

Mascitti, diplomato in pianoforte al Conservatorio e in passato organizzatore di eventi culturali, nei mesi scorsi raccontò che, dopo la sua denuncia, nessuno ha più voluto lavorare con lui. “C'è gente che non vuole lavorare con me per quello che ho fatto, perché cerco di essere corretto nella vita. Io continuerò ad essere così, perché sono me stesso e non posso cambiare per fingere di essere qualcun altro. Quindi spero che gli altri si rendano conto che nella vita – ha detto Mascitti – ci sono dei valori e dei principi, come la lealtà e la sincerità, perché io seguirò sempre quella strada”.

Mascitti ha ricordato che “prima organizzavo grandi eventi e adesso invece mi occupo della gestione di un distributore di benzina. Spero più avanti di riprendere a fare l'attività che facevo prima”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web