TERAMO: MADRE E FIGLIA VIVONO IN AUTO DA UN MESE, ”ATTO DI VIOLENZA, COMUNE OFFRA ALTERNATIVA”

6 Gennaio 2019 07:30

Teramo - Cronaca

TERAMO – Dormono rannicchiate sui sedili di una Fiat 500 da circa un mese, cercando di scaldarsi dal gelo degli ultimi giorni con una coperta di lana e azionando qualche volta il riscaldamento dell'auto.

Per G.S., 60 anni, e sua figlia V. non si riesce a trovare una casa. Il caso, come riporta Il Centro, viene segnalato dal segretario del Sicet, Antonio Di Berardo, insieme a quello di L.A.: in entrambi i casi sono stati sfrattati dalle case Ater, le prime di viale Cavour, il secondi di via Po.





L'uomo, L.A. ha trovato ospitalità da una figlia e forse per lui c'è qualche possibilità di avere un alloggio in tempi non molto lunghi, ritiene Di Berardo. Peggiore è la situazione delle due donne, che a tutt'oggi dormono in auto.

“In occasione dello sfratto ci fu l'impegno diretto del sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto e del commissario Ater Nicola Salini. Il risultato è, che ancora a più di due mesi e 10 giorni dal blitz delle forze dell'ordine (polizia, carabinieri e vigili urbani), le due famiglie non hanno un alloggio – spiega il sindacalista – se non hanno case disponibili, ricorrano all'affitto di una casa privata. Con lo sfratto esecutivo è stato eseguito un atto di violenza e non è stata garantita dal Comune un'alternativa, un passaggio da casa a casa: G.S. e la figlia ancora oggi dormono dentro un'auto fornita dal suo ex marito”.





“Le intemperie e il freddo di questi giorni le stanno mettendo a dura prova. Al mattino vanno a lavarsi nella abitazione di un'amica, vagano continuamente da una parte all'altra. Capita, che qualcuno ogni tanto offra loro ospitalità, ma solo per qualche giorno: prima di Natale, hanno dovuto abbandonare un vano di un'abitazione messo a disposizione da una conoscente”.

Nelle prossime ore il Sicet deciderà il da farsi: “non c'è più tempo da perdere, coinvolgeremo altre associazioni degli inquilini. Di certo questa storia non finisce qui: l'esigenza di una casa cui vivere resta un tetto dove vivere la quotidianità, la casa non è un lusso, è un diritto. Lo sfratto senza alternativa è una violenza”, conclude Di Berardo.

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