TERAMO: USURA BANCARIA, ASSOLTO MINISTRO SAVONA, ”IL FATTO NON SUSSISTE”

7 Giugno 2018 17:57

Teramo - Cronaca

TERAMO – Prosciolto dall'accusa di usura bancaria, ieri mattina a Teramo, il neo ministro agli Affari europei Paolo Savona. I fatti per cui il pm Greta Aloisi aveva chiesto il rinvio a giudizio di Savona nella sua veste di legale rappresentante della Unicredit Banca di Roma risalgono al 2009 e approdano sul tavolo della Procura dopo una causa civile avviata da due piccoli imprenditori teramani correntisti della banca, che si oppongono ad un decreto ingiuntivo e citano l'istituto per usura bancaria, ipotizzando il superamento del tasso soglia per quattro trimestri.





Il tribunale, come riportato dal quotidiano Il Centro, con una sentenza del 21 gennaio del 2016 accoglie parzialmente l'opposizione e trasmette gli atti alla Procura scrivendo nella sentenza: “La circostanza che sia emersa l'applicazione di interessi in misura superiore al tasso di soglia di usurarietà impone la trasmissione di copia degli atti alla Procura della Repubblica presso questo tribunale per le determinazioni di competenza”.

Nel 2016 il pm Aloisi firma la richiesta di rinvio a giudizio per Savona contestandogli, proprio nella sua veste di allora legale rappresentante dell'istituto bancario, l'ipotesi di reato di usura bancaria. “Perché – come riportato nel capo di imputazione – quale legale rappresentante della Unicredit Banca di Roma non impediva che fossero promessi ed applicati, pur avendo l'obbligo giuridico di evitarlo, interessi superiori al tasso soglia. Segnatamente nel primo trimestre 2009 pari al 13,80% (tasso-soglia 13,68%); nel secondo trimestre 2009 pari al 13, 15% (tasso-soglia 12,93%); nel terzo trimestre 2009 pari al 15,63% (tasso-soglia 12,48%); nel quarto trimestre 2009 pari al 15, 76% (tasso-soglia 12,77%)”. 





La difesa di Savona, nel corso dell'udienza preliminare di ieri, ha presentato una consulenza tecnica di tutt'altro avviso rispetto alle conclusioni della Procura.

Il nome dell'82enne era stato proposto alla guida del ministero dell'economia, con il Quirinale da subito contrario alla nomina dell'economista da sempre scettico nei confronti dei parametri di Maastricht. Savona, dopo giorni di scontri istituzionali e feroci polemiche, è entrato a far parte del nuovo governo con un ruolo diverso: quello di ministro degli Affari europei. Al suo posto ministro dell'economia è stato nominato il professor Giovanni Tria.

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