TERREMOTO: BANDO REGIONE ABRUZZO PER ACQUISTO ABITAZIONI SOSTITUTIVE

24 Aprile 2017 12:19

Regione - Cultura

PESCARA – Riduzione del consumo di suolo, migliori condizioni abitative per chi ha perso la propria casa a causa del sisma, consistente risparmio per le casse pubbliche che potranno così patrimonializzare parte dei costi dell'emergenza.

Sono i punti fondamentali dell'avviso – che sarà pubblicato nei prossimi giorni – per “l'acquisto di unità abitative da utilizzare per l'emergenza abitativa, a seguito degli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi”.





Il bando è già stato approvato dalla giunta regionale e punta a minimizzare il ricorso a strutture abitative provvisorie (le cosiddette “casette”), favorendo invece l'acquisto di immobili da assegnare ai terremotati.

Gli appartamenti dovranno avere una superficie compresa tra 30 e 95 metri quadrati, essere in regola con la normativa urbanistica e igienico-sanitaria, e non essere mai stati abitati. Tra i requisiti preferenziali del bando c'è, inoltre, l'ubicazione nei 23 Comuni del cratere sismico 2016 o nell'area immediatamente a ridosso dello stesso.

“Attualmente – sottolinea il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso – abbiamo richieste per 339 strutture abitative provvisorie, per un costo di 36 milioni e mezzo di euro. A queste se ne dovrebbero aggiungere, secondo le stime, altre 200 nel territorio comunale di Teramo, per altri 20 milioni di investimento. Si tratta di ingenti risorse, che possono essere invece impiegate per acquistare alloggi nuovi e definitivi: appartamenti che, una volta conclusa la ricostruzione, confluiranno nei patrimoni edilizi delle Ater o dei Comuni”.





È la prima volta che viene utilizzato questo sistema nell'ambito di emergenze legate a terremoti. In passato, infatti, i privati venivano coinvolti solo per concedere in locazione i loro immobili.

“Palazzo Chigi – continua D'Alfonso – ha invece fortemente sostenuto questo tipo di soluzione per gli evidenti benefici che ne derivano, anche in termini di velocizzazione delle procedure. In più, e non è un aspetto secondario, abbiamo la possibilità di mettere in circolo oltre 50 milioni di euro per movimentare il tessuto economico in territori duramente provati dalle calamità”.

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