TERREMOTO E NEVE: GENTILONI, ”DECRETO PROSSIMA SETTIMANA E VERIFICA CAUSE BLACKOUT”

25 Gennaio 2017 11:45

Regione -

ROMA – Il Governo verificherà cause e responsabilità dell'enorme blackout che ha interessato gran parte dell'Abruzzo nelle ultime settimane e la prossima settimana emanerà il decreto con le prime misure per far fronte al terremoto del 18 gennaio, già pronti 4 miliardi di euro e altri ci saranno.

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo stamattina in Senato.

“Dall'Aula del Senato credo debba venire forte e unanime un sentimento di cordoglio e di compassione per le 23 vittime dell'hotel Rigopiano dove si cercano 6 dispersi, per le 6 dell'elisoccorso di Campofelice e per le 5 vittime del maltempo e del terremoto”, ha esordito il premier nell'informativa nell'aula di Palazzo Madama, dove i senatori si sono alzati tutti in piedi per applaudire.

“Credo sia stato messo in atto ogni sforzo possibile dal punto di vista umano, organizzativo, tecnico per cercare di salvare i dispersi”, ha affermato Gentiloni.

“Davanti alla concatenazione degli eventi in una crisi senza precedenti il dispiegamento delle forze, coordinate dalla Protezione Civile, è stato molto rilevante: dalle 4-5mila persone del 16-17 gennaio alle oltre 11 mila impegnate ieri e questo per raggiungere le frazioni isolate e soccorrere le persone in difficoltà con 3581 interventi di soccorso via terra e 32 elicotteri con oltre 300 missioni. A Rigopiano sono state dispiegate 200 persone il massimo possibile”.

“Nel momento di picco della crisi, il 19 gennaio, le utenze non allacciate hanno raggiunto il numero considerevole di 177mila, oggi ne sono rimaste solo alcune alcune centinaia nel teramano. È giusto a livello di Governo – ha detto a proposito del blackout – verificare in questa dinamica quanto abbiano inciso le circostanze eccezionali e quanto ciò abbia messo in luce problemi più generali di manutenzione”.

“Se ci sono stati ritardi e responsabilità saranno le inchieste a chiarire. Il governo non teme la verità che serve a fare meglio e non ad avvelenare i pozzi – ha aggiunto – Io che condivido la ricerca della verità non condivido la voglia di capri espiatori e giustizieri anche perché la storia è lesta a trasformare i giustizieri in capri espiatori”.





Parlando dell'emergenza neve e terremoto, Gentiloni ha detto che “al di là di singoli errori che le inchieste accerteranno, abbiamo mostrato una capacità di reazione del sistema all'altezza di un grande Paese, non a caso abbiamo un sistema di Protezione civile all'avanguardia: non è di destra o sinistra, di questo o quel governo, è un patrimonio italiano che dobbiamo tenerci stretto”.

E sul decreto di prossima emanazione, ha avvertito: “Nessuno immagini che sia un ritorno all'indietro, sarà un passo avanti e molto mirato nei suoi obiettivi”.

“Le risorse ci sono: 4 miliardi nella legge di bilancio e altri ci saranno come ho anticipato personalmente al presidente della commissione europea Jean Claude Juncker”.

Per il premier “serve un'assunzione di responsabilità del Governo, del Parlamento, del sistema centrale della protezione civile e dell'ufficio del Commissario per la ricostruzione, di Regioni, sindaci, dirigenti pubblici e intera Pubblica amministrazione. Le leggi ci sono, gli indirizzi sono chiari: ciascuno faccia il proprio dovere, prendendo decisioni, firmando ciò che c'è da firmare seguendo le leggi: questo è il modo migliore per dimostrare agli italiani che non sono soli”.

“Rivendico le decisioni prese dal governo presieduto da Matteo Renzi e penso che si tratti di muoversi in continuità. Sono state fatte scelte giuste e necessarie”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.

Il decreto, ha spiegato il premier, “sarà mirato a intervenire in alcuni punti e gangli l'accumulo di ritardi che finora non ci sono stati ma possono accumularsi nei prossimi mesi e che possiamo prevenire”.

“Saremo a lavoro con il commissario e tutte le strutture per dare alloggio e scuole e sostenere le imprese e l'agricoltura. Dobbiamo pensare all'emergenza ma anche alla prospettiva e al rilancio. Anche per questo il governo sta lavorando con la Protezione civile, l'Anac, gli enti locali: per rispondere alle sfide che questa terza crisi ci propone”.





“Non dobbiamo ignorare – ha proseguito – l'impatto di questa terza difficile prova: la fragilità di questo meraviglioso territorio è storica ma il rischio che gli effetti di questa fragilità provochino una rassegnata disperazione va combattuto con tutte le nostre forze”.

Parlando della tragedia di Rigopiano, Gentiloni ha detto che la valanga che ha travolto l'hotel “è giunta al culmine di una concatenazione di fenomeni naturali senza precedenti. Una nevicata così non si verificava da decenni e poi c'è stata la coincidenza micidiale con le scosse di terremoto”.

Gentiloni ha ricordato come il “primo avviso della Protezione civile di domenica 15 gennaio avesse preannunciato una nevicata di intensità eccezionale fra il 16 e il 19 gennaio”, che poi ha portato ad avere “oltre due metri di neve accumulati in pochi giorni”, causando “conseguenze gravi su viabilità e rete elettrica”.

Una situazione “critica” a cui si sono aggiunte le scosse di terremoto e così “alcune ore dopo, un'enorme slavina si è abbattuta sull'hotel. Ogni sforzo possibile – sottolinea Gentiloni – è stato messo in atto per raggiungere l'albergo colpito da slavina: all'inizio le operazioni sono state ritardate in modo drammatico dall'impossibilità di usare alcuni mezzi e dal rischio slavina. Il luogo è stato raggiunto – ricorda ancora il premier – alle 4,30 del mattino e da allora credo sia stato messo in atto ogni sforzo possibile. Abbiamo raggiunto il posto – conclude – con le pelli di foca, abbiamo lavorato i giorni seguenti con sonde a vapore e gli strumenti più tecnologicamente avanzati”.

Sull'allarme lanciato dalla Commissione grandi rischi sulla diga di Campotosto, Gentiloni ha spiegato che “abbiamo lavorato per la verifica della tenuta delle 40 dighe nella zona interessate dal sisma, dighe che vengono verificate di prassi ogni volta che si verifica una scossa di magnitudo superiore a quattro. E che quindi sono state ripetutamente verificate negli ultimi mesi. Sapete dell'incontro con ministro Delrio che ha asseverato lo stato intorno al bacino di Campotosto per prevenire i rischi ed evitare anche il diffondersi di voci incontrollate su rischi esagerati”.

Al termine dell'intervento del presidente del Consiglio – segnato dagli applausi del Pd (e di qualche senatore forzista) ma dal silenzio dei senatori del Movimento cinque stelle, l'emiciclo si è svuotato. Mentre, nel corso dell'informativa di Gentiloni, solo i banchi del Pd risultavano pieni in ogni ordine di posti. Accesi e partecipati, invece, gli interventi dei senatori che si stanno alternando in assemblea: e tutti non mancano di esprimere vicinanza alle vittime della slavina dell'hotel Rigopiano.

 

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