VIAGGIO NEL CRATERE/41. IL SINDACO TARQUINI: ''CERCHIAMO DI VELOCIZZARE''

TOSSICIA: TEMPI BIBLICI, IL COMUNE RITIRA LE PRATICHE DALLA FILIERA

di Federica Tazza

21 Giugno 2012 08:07

Teramo - Gallerie Fotografiche

TOSSICIA – Situato su uno sperone ai margini dei torrenti Chiarino e Della Valle, il piccolo comune di Tossicia (Teramo), dove risiedono quasi 1.500 persone, comprende 32 aggregati, tutti in attesa dell’approvazione del piano di ricostruzione.

Anche per questo il sindaco di Tossicia, Franco Tarquini, è uno dei pochi primi cittadini ad aver imposto un orario d’ufficio prolungato, per risolvere, appunto, le beghe burocratiche che rallentano il processo ricostruttivo.

E addirittura il comune teramano in alcuni casi ha ripreso pratiche che aveva indirizzato alla filiera per cercare di sveltirle più velocemente, ecco perché Tarquini lancia un allarme al commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi: i processi burocratici sono troppo lenti.

Quante vittime e quali danni ha fatto il terremoto nel suo comune?

Per fortuna nessuna vittima, ma quasi 30 milioni di danni.

Com’è stata risolta l’emergenza abitativa?





Con gli agriturismi e gli alberghi, poi anche con i map e riadattando ad appartamenti, grazie ad alcuni finanziamenti, edifici scolastici che erano in disuso. Qualcun altro, infine, ha provveduto autonomamente.

Quali sono le condizioni della “zona rossa” oggi?

Abbiamo cercato di riaprire quasi tutto, provvedendo nella maniera più rapida ai vari puntellamenti. Una sola piazza della zona rossa è rimasta chiusa, piazza Gino Fabii.

A che punto è il piano di ricostruzione nel suo comune?

È pronto, deve essere presentato alle strutture di competenza per poter chiedere l’impegno spese alla Corte dei conti.

A oggi, qual è il problema più urgente da affrontare?





La ricostruzione pesante. Dobbiamo riuscire a fare approvare il piano di ricostruzione perché abbiamo già impegnato i fondi del finanziamento concessi ai comuni del ‘cratere’ per un’opera pubblica: abbiamo chiesto 1 milione 300 mila euro per l’ex Municipale, abbiamo già avanzato la progettazione preliminare e abbiamo inviato il decreto definitivo alla Struttura, ma stiamo ancora aspettando.

Cosa vorrebbe dire al commissario per la ricostruzione?

Che qua i sindaci sono sul campo di battaglia con i cittadini. Stiamo cercando di dare una degna risposta a tutti ma sono troppe le richieste. Ci sono delle imprese a conduzione familiare che non percepiscono alcun soldo, la nuova rendicontazione è troppo lenta e le procedure troppo lunghe.

Per accelerare il processo avevamo mandato le pratiche alla Fintecna, che avrebbe dovuto occuparsi della loro chiusura, ma anche loro hanno dei tempi troppo lunghi, quindi abbiamo deciso di provvedere da soli, riprendendole dalla filiera ed esaminandole personalmente.

Quanto ci vorrà per ricostruire il suo paese?

Se il piano di ricostruzione partisse subito, sei o sette anni di lavoro. Ma ci vorrà molto di più con questi tempi.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: