TRAGEDIA ANCONA: COLONNELLO SULMONESE CARROZZA, ”NUMERO PRESENTI ELEVATO”

8 Dicembre 2018 15:50

L'Aquila -

SULMONA – A guidare gli investigatori nelle indagini sulla tragedia avvenuta nella discoteca “Lanterna azzurra Clubbing” di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove venerdì notte sono morte sei persone schiacciate dalla calca, è il colonello Cristian Carrozza, originario di Sulmona (L'Aquila), da pochi mesi comandante provinciale dei Carabinieri di Ancona. 

Carrozza, 50 anni, figlio del presidente dell'Asd Amatori Atletica Serafini Sulmona, Luigi, da tutti conosciuto come Gino, ha frequentato la scuola militare “Nunziatella” di Napoli, successivamente ha diretto i comandi di Bari, Brindisi e Vieste. 

Ad Ancona è arrivato dopo 5 anni come capo ufficio personale della Legione Carabinieri Lazio; esperto di criminalità organizzata e immigrazione ha lavorato nello Stato Maggiore del comando generale dell’Arma. 





LA TRAGEDIA E LE INDAGINI

Cinque ragazzini tra i 14 e i 16 anni e una madre che accompagnava la figlia sono morti travolti dalla calca durante il “fuggi fuggi” nel locale dell'Anconetano, in località Madonna del Piano. 

Il locale è stato posto sotto sequestro, e nella notte i carabinieri hanno ascoltato sei tra gli addetti alla sicurezza che erano presenti nella discoteca al momento della tragedia.

Il procuratore capo della Repubblica di Ancona Moncia Garulli, dopo un sopralluogo alla discoteca, ha detto che “i biglietti venduti sono circa 1.400 a fronte di una capienza di 870 persone”. 

Con lei c'erano il questore, Oreste Capocasa, il capitano provinciale dell'Arma Carrozza e il procuratore minorile Giovanna Lebboroni.





A scatenare il panico, durante il concerto del rapper Sfera Ebbasta sarebbe stato l'utilizzo di uno spray urticante, come confermato da Carroza in un'intervista a Tgcom24: “Lo spray urticante è una delle ipotesi, ma le stiamo seguendo tutte”.

L'indagine, infatti, si sta muovendo su due fronti, con diverse ipotesi di reato, secondo quanto si trapelato da ambienti giudiziari. Da un lato, si sta indagando su chi ha spruzzato lo spray al peperoncino, dall'altro sul sovraffollamento e sulle misure di sicurezza del locale. 

I reati al vaglio sono, nel caso della persona che ha usato lo spray, quello di morte come conseguenza di altro reato o omicidio preterintenzionale, nel secondo filone, che riguarda i gestori della discoteca, quello di omicidio colposo.

Sul numero di persone presenti nella discoteca, Carrozza ha spiegato: “Stiamo accertando questo punto con la collaborazione dei vigili del fuoco. Il numero effettivamente era elevato”, ha dichiarato ai microfoni di Tgcom24.

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