TRAGEDIA RIGOPIANO, MAXI TELA PER NON DIMENTICARE IL ”REGALO” DEL FOTOREPORTER E PITTORE RICCARDI

11 Marzo 2017 19:49

Pescara - Cultura

PESCARA – Il terremoto del 18 gennaio gli ha riportato alla mente l'infanzia, quando nella casa dei genitori, a Olevano Romano, sentiva le scosse dell'Appennino. 

E la tragedia della valanga sull'hotel Rigopiano lo ha sconvolto. 

Così Carlo Riccardi, riporta l'Ansa, ha voluto trasferire le sue emozioni su una maxitela. 





Il fotoreporter e pittore, che a 90 anni continua a raccontare il mondo con gli strumenti che lo hanno reso celebre consentendogli di non essere considerato solo il fotografo della 'Dolce vita', ha lavorato quasi due mesi per realizzare “Terremoto”, acrilico su tela di 10 metri per 1,70 dipinta su entrambi i lati. 

La montagna, la carovana dei soccorritori a Farindola (?escara), i tetti delle case, il cielo cupo, i paesi del centro Italia colpiti dal sisma e sotto la neve. 

“Ci ho lavorato 14 ore al giorno, ora l'ho finita – racconta – Vorrei donarla a pezzi a ognuno di questi paesi oppure si potrebbe esporre intera ogni anno in un comune diverso. E le offerte dei visitatori potrebbero andare alle popolazioni delle aree terremotate”.

L'anno scorso a Roma, trent'anni dopo la prima esposizione di una maxitela di 100 metri in Piazza del Popolo, Carlo Riccardi ne ha proposta una lunga 130 metri. 





“Con l'avvento dei telefonini il mestiere di fotografo non è più quello di una volta. E allora decisi di rimettermi a fare il pittore” racconta Carlo che durante la telefonata riceve, nella sua casa a Roma, la visita del prete arrivato per la benedizione in vista della Pasqua. “Ora don Giuseppe darà la benedizione anche al quadro – spiega in diretta – Ho messo le foto su Facebook appena l'ho finito”. 

Gli chiediamo, fra il meravigliato e l'incredulo, se le abbia caricate proprio lui o se abbia chiesto aiuto al figlio Maurizio, anche lui mago dell'obiettivo.

“Ma certo che le ho messe io, sono un fotografo!”.

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