TUMORI: IN OSPEDALE TERAMO INNOVATIVO APPARECCHIO DIAGNOSTICO

6 Settembre 2017 12:53

Teramo -

TERAMO – Da pochi mesi il reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale di Teramo, primo e unico nella regione Abruzzo, dispone di un nuovo tipo di attrezzatura broncoscopica, tecnologicamente avanzata, definita Ebus (EndoBronchial UltraSound).

Si tratta di un’apparecchiatura di fondamentale importanza nella stadiazione del cancro del polmone (cioè la valutazione dell’estensione del tumore), allo scopo di diagnosticarlo con estrema precisione e di decidere, di conseguenza, la terapia migliore da adottare.

Uno dei principali scopi della medicina moderna è proprio quello di riuscire ad ottenere una diagnosi con la minor invasività possibile, cioè sottoponendo il paziente, tanto più quello affetto da patologie neoplastiche, al minor stress possibile, sia fisico che psicologico.

In questo, oggi, siamo aiutati moltissimo dalla tecnologia – si legge in una nota della Asl – che ci permette delle procedure allo stesso tempo facilmente sopportabili, quasi tutte ambulatoriali, ed estremamente precise e risolutive per indirizzare il paziente verso la più corretta diagnosi e terapia.





Il cancro del polmone è una malattia spesso subdola, a volte difficile da curare e alla cui diagnosi si giunge spesso tardivamente; è chiaro dunque che per pazienti già destinati ad un percorso impegnativo, che in alcuni casi prevede l’associazione di chemioterapia e chirurgia, la possibilità di giungere ad una diagnosi senza grandi stress e soprattutto senza dover affrontare un’anestesia per indagini diagnostiche invasive, è di fondamentale importanza.

Senza Ebus, infatti, fino ad oggi l’unica possibilità di eseguire una stadiazione del tumore del polmone, era quella di sottoporre il paziente ad un’anestesia generale, per poi procedere chirurgicamente al prelievo dei linfonodi da analizzare.

Oggi, invece, nel reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale di Teramo, convenzionato con l’Università dell’Aquila e diretto dal prof. Roberto Crisci, abbiamo a disposizione delle metodiche molto raffinate di prelievo dei linfonodi, possibile già solo in corso di broncoscopia o, meglio, in corso di una endoscopia bronchiale ecoguidata (Tbna-Ebus).

Il broncoscopio, dotato sul puntale di un sistema ad ultrasuoni (Ebus), è una tecnologia che, sotto guida ecografica, permette di identificare i linfonodi e prelevare il materiale da sottoporre a biopsia, mediante un apposito ago introdotto nel broncoscopio.

Tutta la procedura si può effettuare ambulatorialmente, senza anestesia, solo mantenendo il paziente in sedazione profonda.





“Grazie alla politica di innovazione tecnologica, messa in atto dal nostro direttore generale – dichiara Crisci – il nostro reparto si è dotato di tale diagnostica ultramoderna, unica in Abruzzo,  e pertanto colgo l’occasione per invitare tutti coloro che si interessano di cancro del polmone (Pneumologi, Oncologi, ecc.) a volersi rivolgere alla Chirurgia toracica di Teramo per quella che viene definita in termini tecnici la 'mappatura linfonodale mediastinica' in fase stadiativa del cancro del polmone ma anche per la diagnosi di altre patologie linfonodali mediastiniche (linfomi, sarcoidosi, e..), non ultimo questo invito è rivolto a tutti coloro che sempre più frequentemente esplorano internet per necessità cliniche”.

“Peraltro, presso la nostra Unità operativa, il percorso terapeutico si completa con un trattamento, laddove possibile (stadi precoci), mininvasivo, che per la chirurgia toracica è rappresentato dalla videochirurgia toracoscopica o Vats. La nostra Uoc è, infatti, all’avanguardia nazionale nelle esecuzione di Vats lobectomy per la cura del cancro del polmone”.

“Concludo con un doveroso ringraziamento al dg della Asl di Teramo per la lungimiranza dimostrata (non dimentichiamo che le nostre sale operatorie  sono dotate di attrezzature molto evolute per la video chirurgia multi specialistica) e ringrazio anche il Servizio di Anatomia Patologica del nostro ospedale, diretto dalla dottoressa Gina Quaglione, che ci supporta costantemente, effettuando l’esame citoistologico a fresco (cioè immediato) del materiale prelevato con l’Ebus”.

“Sono davvero molto soddisfatto, anche perché i risultati di questi primi mesi di attività sono assolutamente entusiasmanti”, conclude il prof.

 

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