BOOM STAZIONI SCIISTICHE DURANTE FESTE: OPERATORI LANCIANO APPELLO A FUTURO GOVERNO REGIONALE, ''MIGLIORARE SERVIZI''. SALTA GESTIONE PRATI DI TIVO

TURISMO: ”MONTAGNA VOLANO ECONOMIA, MA POTENZIALE INESPRESSO, BISOGNA INVESTIRE”

di Alessia Centi Pizzutilli

11 Gennaio 2019 08:49

Regione - Cronaca

L'AQUILA –  Ampliare l’offerta e i servizi, per soddisfare le richieste dei tanti turisti appassionati di montagna, investire in un settore che può dare tanto all'Abruzzo, sia in termini economici, che occupazionali, sfruttando al meglio i “paesaggi unici e mozzafiato” che offre la regione: “Solo qui è possibile sciare con vista sul mare”.

Chiedono investimenti gli operatori della Montagna, tutti concordi nel lanciare un appello al nuovo Governo regionale che si insedierà dopo le elezioni, in programma per il 10 febbraio prossimo.

Il settore turismo invernale, nonostante il boom di presenze delle ultime festività in quasi tutte le stazioni sciistiche, ha tinte in chiaroscuro, soprattutto per la mancanza di un piano strategico unico che metta in rete le diverse offerte per sportivi, appassionati e curiosi, dalle famiglie, alle scolaresche, dai giovani ai più anziani.  

Ascoltando esperti e gestori emerge “un grande potenziale ancora inespresso”. 

Il dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio della Regione rende noto che, dopo il tutto esaurito delle festività di Natale, anche nel 2019 continua la stagione sciistica invernale abruzzese grazie alle abbondanti nevicate di questi giorni che stanno creando le condizioni ideali per vivere un'esperienza unica sulle piste abruzzesi, circondati da scenari incantevoli.

Grazie alla presenza di 21 località turistiche e 9 comprensori sciistici, l’Abruzzo si conferma la regina degli sport invernali del Centro Italia, dove è possibile praticare ben 11 discipline, dalle più classiche come sci alpino e di fondo ed escursioni con le ciaspole, alle più avventurose come snowboard, jibbing, arrampicata, alpinismo e fat bike, passando per attività divertenti e originali come snow kite, snow tubing e sleddog, trainati dai cani da slitta.

Sono oltre 700 i chilometri di piste in Abruzzo, da quelle più note di Roccaraso, Rivisondoli, Campo Felice, Ovindoli, passando per la leggendaria stazione del Gran Sasso di Campo Imperatore, fino alle località di Pescasseroli, Passolanciano, Majelletta, Campo di Giove e Prati di Tivo.

Le aree degli alti rilievi sono perfette per la discesa e presentano percorsi per tutti i livelli, mentre gli altipiani abruzzesi accolgono gli appassionati dello sci di fondo e dello sci nordico con una vasta scelta di anelli e itinerari escursionistici.

SKIPASS ALTO SANGRO 
 
PESCOCOSTANZO 

Inizio stagione “a due facce” per Pescocostanzo (L'Aquila): “La prima con pochissima neve, la maggior parte artificiale, con grossa affluenza di turisti malgrado le esigue piste aperte; mentre una seconda parte con neve abbondantissima, ma con scarsa affluenza di pubblico a causa delle condizioni meteo avverse”, spiega Fausto Tatone, direttore della stazione.

“Il tempo è stato clemente nel week-end dell'Epifania e abbiamo registrato accessi record. Tutto sommato la nostra stazione ha avuto un incremento del 20 per cento rispetto allo scorso anno e alcune iniziative hanno fatto registrare un successo sopra ogni aspettativa: come il 'Powerday' di sabato 6 gennaio, dove circa 500 riders sono arrivati da tutta Italia, qualcuno anche dal Trentino e dal Veneto, per godersi l'abbondante nevicate nelle nostre piste non battute per l'occasione”, prosegue.

Cosi 'Pescocostanzo Mountain Resort' si proietta a completare la già vasta offerta dello SkiPassAltoSangro, attraverso iniziative di nicchia rivolte alle famiglie, con il baby park, il vasto campo scuola,i prezzi contenuti e agli appassionati più attenti come i freerider gli skialper e gli slons (Snow Lovers No Skier), che preferiscono passare una giornata all'aria aperta a contatto con la natura”, conclude Tatone.

ROCCARASO

Alberghi pieni, divertimento e tanti eventi sulle piste anche a Roccaraso, come confermato dal sindaco Francesco Di Donato: “Abbiamo lavorato molto bene, qualche disagio si è creato per colpa del maltempo che nella prima settimana di gennaio ci ha un po' penalizzati, ma l'afflusso è stato superiore ad ogni aspettativa”.





“Questa nevicata ha fatto impennare le richieste alberghiere anche per la prossima stagione, fino a marzo abbiamo già in programma tante iniziative importanti”, spiega.

Anche il primo cittadino, però, sottolinea che “le aree interne e la montagna nella sua complessità devono essere la priorità delle future scelte della politica regionale, sia per lo sviluppo delle infrastrutture, sia per la salvaguardia dei presidi, incrementando i servizi essenziali dei cittadini, come per esempio i trasporti e la salute”, conclude Di Donato, candidato alle prossime regionali a sostegno di Giovanni Legnini.

SKIPASS DEI PARCHI

CAMPO IMPERATORE

Dino Pignatelli, amministratore unico del Ctgs (Centro turistico del Gran Sasso), società partecipata del Comune dell'Aquila che gestisce gli impianti in alta quota, parla di “un avvio decisamente positivo”: “Siamo partiti in tempo, abbiamo fatto buone presenze, ospitato sci club di Roccaraso, di Napoli e di tutto il Centro italia, parliamo di oltre 2000 persone al giorno con il bel tempo, tanti anche i turisti da fuori regione”.

Nonostante questi primi dati positivi, “c'è tanto da fare ancora, sarebbe il caso di dare una spinta a chi deve decidere, bisogna che sia in ambito regionale, sia comunale, si prenda in mano la situazione, ma non solo a fini elettorali”, conclude Pignatelli.

Luigi Faccia, direttore della Scuola Sci Assergi Gran Sasso si dice soddisfatto, ma sottolinea anche “il grande potenziale inespresso della Montagna abruzzese”: “Quest'anno siamo partiti prima rispetto alle altre stazioni sciistiche, approfittando dell'altezza di Campo Imperatore. Siamo soddisfatti di questo avvio di stagione e delle presenze registrate durante le feste di Natale: non si vedeva tutta questa gente da diversi anni. Dal 26 al 31 è stata un assalto alla diligenza, abbiamo fatto il massimo, ma quando c'è una così grande affluenza e si è strutturati per accogliere due topolini qualche disservizio c’è sempre, ma le persone hanno capito, perché hanno visto quanto abbiamo lavorato”.

“Si può fare di più in termini di ricchezza per la città e l'intero comprensorio, ma anche sul fronte dell'occupazione, perché non dimentichiamo che il turismo montano crea posti di lavoro – spiega Faccia – Molti turisti si domandano come faccia ad essere così malandato e con servizi ridotti al minimo un posto così bello, è quanto chiesto dall'80 per cento delle persone che sono entrate alla scuola sci, che spesso funge anche da ufficio informazione e lamentele. Questa è una cosa a cui il Comune deve far fronte immediatamente”.

Cosa si può fare dunque? “La prima cosa da fare è non perdere tempo, inutile cincischiare con nuovi programmi, c'è un obiettivo, bene si parta con quello e lo si modifichi in corso d'opera. Nell'immediato bisogna riqualificare l'Albergo, bisogna mettere mano ai sottoservizi, portando acqua e luce sicura a monte e affrontare solo a quel punto l'innevamento programmato, che ci permetterebbe di diventare una stazione davvero concorrenziale con poco. Se poi si riuscisse a fare anche il famoso 'collegamento' diventeremmo la stazione più importante del Centro Sud. Difficile concorrere, almeno per il momento, con Roccaraso, che ha i posti letto, alberghi con servizi diversificati e ha l'esperienza, ma credo comunque che potremmo diventare una bella stazione”, conclude Faccia.

OVINDOLI

“In questi giorni c'è stato un afflusso eccezionale, possiamo dire senza paura che è stata un'annata record e questo ci conforta abbiamo avuto tantissime persone innamorate che si sono innamorate di Ovindoli e che ormai vengono da anni, tantissimi i turisti soprattutto da fuori regione e la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio ho temuto seriamente per l'ordine pubblico per gente ha deciso di festeggiare l’arrivo del nuovo anno nel nostro comprensorio”.

È il bilancio del sindaco di Ovindoli Simone Angelosante, che nonostante la grande soddisfazione, si unisce al coro di chi continua a battersi per incrementare il turismo montano: “Abbiamo bisogno di infrastrutture, non parlo solo di impianti, ma anche di strade; i collegamenti sono fondamentali. Abbiamo una ferrovia che risale al 1800, l’autostrada più cara d'Italia, una viabilità che risale agli anni Settante e se vogliamo stare al passo con le stazioni più blasonate, dobbiamo investire assolutamente nella mobilità e nei parcheggi”, spiega il sindaco, candidato alle prossime elezioni regionali con la Lega, a sostegno di Marco Marsilio.

“Abbiamo bisogno di servizi, è come se l’Abruzzo in un certo senso si fosse fermato: la situazione di crisi non ci permette di sfruttare al massimo questa risorsa turistica, ma non fare nulla inizia a diventare da sciocchi, visto l’enorme potenziale dei nostri comprensori. Così non si può andare avanti”, aggiunge.

“Il nuovo governo regionale, a prescindere dal colore politico, dovrà occuparsi in maniera seria e strategica di un piano di sviluppo turistico abruzzese e Ovindoli sicuramente rappresenta un modello”, conclude.

ROCCA DI CAMBIO – CAMPO FELICE





“Siamo partiti con poca neve, tanto che le aspettative non erano proprio positive, ma al contrario devo dire che è stato un ottimo periodo: siamo partiti in sordina con qualche pista ancora chiusa, poi abbiamo aperto l’intera stazione, proprio alla luce della grande affluenza”, racconta Gennaro Di Stefano, sindaco di Rocca di Cambio e direttore degli impianti di Campo Felice.

Un indotto importante non solo per gli impianti, ma anche per tutto ciò che “gira intorno alla Montagna”: “Gli alberghi dal 27 in poi hanno registrato il tutto esaurito – sottolinea il primo cittadino – migliaia di turisti hanno ‘invaso’ la nostra stazione, per un totale di circa 3.500 persone al giorno”.

“Questo tipo di turismo andrebbe valorizzato, quello che spesso si fa fatica a comprendere è che l’indotto che genera la Montagna, in ogni suo aspetto, non è fine a sé stesso, ma ritorna sul territorio”, conclude Di Stefano.

MAJELLETTA – PASSO LANCIANO

Affluenza ottima anche per Passo Lanciano, nonostante l’innevamento scarso dell’avvio della stagione.

“Ormai nevica dal 2 gennaio, abbiamo quasi due mesi di neve – dichiara Carlo D'Innocenzo della Scuola Sci Passo Lanciano – e possiamo dire, dunque, che la stagione si prevede positiva. Noi siamo un po’ la fotocopia del Gran Sasso, siamo ‘i gemelli diversi’: per la nostra montagna c'è un progetto di collegamento, ma sono 40 anni che se ne parla, l’ultimo Masterplan di D’Alfonso è rimasto in una fase progettuale  e non si capisce perché”.

Quando D'Innocenzo parla di “collegamento” si riferisce alla seggiovia che dalla stazione di Passo Lanciano porta a Monte Tettone e che “se si riuscisse a realizzare, farebbe dell’intero comprensorio uno spaccato naturale eccezionale, una stazione non può funzionare se non vengono sfruttate al massimo tutte le potenzialità”, aggiunge.

Cosa si deve fare, dunque, per migliorare il turismo montano, non solo in inverno, ma anche in estate? “Sicuramente bisogna partire dagli investimenti, bisogna fare in modo che si attivi l’indotto che gira attorno alla Montagna, migliorando i servizi esistenti, creando attrattive per giovani, famiglie, anziani, insomma credere in un settore che offre tanto, ma può dare ancora molto”, conclude D’Innocenzo.

PRATI DI TIVO – PRATO SELVA

Situazione difficile per gli impianti sciistici di Prati di Tivo e Prato Selva, nei comuni di Pietracamela e Fano Adriano (Teramo).

La Sigef, infatti ha ritirato nei giorni scorsi l'offerta per la gestione.

Come reso noto dalla Provincia di Teramo, infatti, “nel corso di un incontro con gli operatori turistici, Erminio Di Lodovico, amministratore della Sigef, la società che a dicembre aveva presentato un'offerta di gestione per 50 mila euro di canone (fino a settembre 2019) ha espresso il suo ripensamento e si è dichiarato indisponibile”.

AbruzzoWeb ha provato per giorni a contattare Diego Di Bonaventura, presidente della Provincia di Teramo, ma invano. Le uniche dichiarazioni al momento disponibili sono state affidate ad una nota: “Una decisione che ci ha lasciato non poco sorpresi – ha commentato Di Bonaventura, che era presente alla riunione insieme al liquidatore della Gran Sasso Teramano, Gabriele Di Natale – e che ci pone di fronte a nuovi problemi e a scenari diversi rispetto a quelli prefigurati fino a poche ore fa. La Provincia sta terminando i lavori di manutenzione sugli impianti, così come si era impegnata a fare: adesso dovremo valutare altre opzioni per farli funzionare”.

Sulla vicenda interviene Mirko De Luca, giovane imprenditore dei Prati di Tivo, che spiega “sugli impianti si sta lavorando per trovare una soluzione alternativa, ma i tempi sono davvero molto stretti, l’obiettivo è quello di aprire entro la fine di gennaio, come programmato, ma con questa nuova notizia tutto è stato rimesso nuovamente in discussione”.

Tuttavia, secondo De Luca, “la stagione è ormai persa, il 50-60 per cento dell’indotto è rappresentato dalle festività natalizie. Senza un investimento serio, un piano  concreto e il miglioramento dei servizi e delle strutture, il turismo montano non rappresenterà mai un volano per l’economia della regione”.

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