UN AQUILANO PUBBLICITARIO DELLA NIKE: FISAULI, ”AMO LA MODA MA QUANTA GAVETTA…”

di Loredana Lombardo

20 Luglio 2016 09:20

L'Aquila -

L'AQUILA – “Il lancio del P9, un nuovo cellulare creato in collaborazione con Leica, appena uscito, con due telecamere da 12 mega pixel, è stato un vero successo. La pubblicità è quello che mi appassiona e che mi fa amare quel che faccio, anche se il mio settore specifico è quello del fashion e della moda”.

Ha lasciato un pezzo della sua vita all'Aquila Gualtiero Fisauli, da 10 anni a Londra dopo una laurea al Dams di Bologna, pubblicitario con all'attivo importanti campagne, le ultime per Nike e Huawei, oggi indeciso sul da farsi dopo Brexit.

Originario della Sicilia, di cui resta innamorato, è cresciuto nel capoluogo abruzzese dove il padre lavorava nell'industria farmaceutica e dove è rimasto fino alla pensione per poi tornare in Sicilia e dove vive ancora il fratello Giuseppe, avvocato.

“Londra non sarà più la stessa dopo la Brexit”, dice.





“Dopo la laurea avevo deciso di andare a Londra per un periodo di prova, imparare l’inglese, respirare ed immergermi in quel vortice di culture e colori che è la capitale del Regno Unito, con l’idea di darmi comunque un tempo, una specie di anno sabatico, in cui decidere se rimanere o andare via – racconta ad AbruzzoWeb – Ho cominciato a fare il fotografo, la mia passione, dopo aver lavorato anche in alcuni locali, la miglior gavetta per imparare la lingua sul campo”.

“Dopo essermi fatto conoscere, dopo anni di lavoro, ho cominciato a collaborare con delle case di produzione pubblicitaria, ed è questo quello che mi tiene principalmente impegnato adesso”, aggiunge.

“L’anno scorso ho partecipato alla campagna pubblicitaria della Nike, il mio settore specifico, che è poi ciò che mi appassiona e che mi fa amare ciò che faccio, il campo del fashion e della moda”.

“Recentemente, una cosa che mi ha dato molta soddisfazione, è stata la campagna per il nuovo cellulare della Huawei, una società cinese impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti, di sistemi e di soluzioni di rete e trelecomunicazioni”.

Fisauli abita a nord-est di Londra, al complesso Warehouse nel quartiere Seven Sisters, “sette sorelle, proprio come le mie adorate isole Eolie che ho sempre nel cuore, e dove appena posso, in estate, un salto lo faccio, anche per vedere la mia famiglia, mia sorella Benedetta, a cui voglio molto bene”.





“Gli stipendi sono alti, nulla a che vedere con le retribuzioni che sento dagli amici in Italia – dice – ma comunque rapportati a quello che è la qualità della vita qui. Il mio settore è ben retribuito, un campo dove ancora si trova da lavorare e bene, anche in Italia è così, soprattutto a Milano, la pubblicità, dopotutto, è il presente e il futuro”.

All'indomani di Brexit, Fisauli, che non ha votato perché non era in città, spiega che “fondamentalmente Londra non è Inghilterra, è un mondo a parte, una città cosmopolita, come tutte le capitali europee, i miei amici hanno votato per restare, per continuare a respirare, come fosse aria buona, il fervore che tocchi con mano, che si respira in questa città”.

“Il melting pot lo senti in ogni quartiere, in ogni strada, in tutte le piazze, in tutti i luoghi di aggregazione – spiega – vai al bar e incontri l’inglese, il pakistano, l’italiano, il cinese e il tedesco, che sembra la classica barzelletta e invece no, è la realtà, in un miscuglio di inflessioni e dialetti che rendono questo posto magico”.

“Ho sentito qualcuno, sono delusi da questa decisione, Londra non sarà la stessa città fuori dall’Unione Europea”, chiosa, senza escludere che al suo rientro da Ibiza dove si trova in questo periodo, “se dovessi accorgermi di discriminazioni o difficoltà, non mi spaventerei a fare le mie valigie e cercare una nuova strada altrove, nel mondo”.

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