UNICH: CDA DA’ IL BENSERVITO A DEL VECCHIO, RESCISSO IL SUO CONTRATTO

di Filippo Tronca

26 Luglio 2017 16:19

Chieti - Cronaca

CHIETI – Il Consiglio di amministrazione dell’università di Chieti in seduta straordinaria ha oggi deciso all’unanimità di rescindere il contratto di Filippo Del Vecchio, direttore generale decaduto che fino alla fine ha lottato per essere reintegrato nel suo ruolo, dopo il provvedimento di interdizione disposto dal Tribunale teatino, nell'ambito di un'inchiesta per abuso e falso, a cui ha fatto seguito il provvedimento del decano Michele Vacca che ha disponsto la sospensione cautelare nell’attesa che si definisca il procedimento penale.

Del Vecchio la scorsa settimana aveva presentato una poderosa memoria difensiva, al nuovo rettore Sergio Caputi, che preso il posto del dimissionario Carmine Di Ilio, anche lui inquisito nella stessa inchiesta che coivolge Del Vecchio.

Nella memoria Del Vecchio chiedeva il reintegro, e  argomentava sul suo buon operato nell’ateneo, ricordando  anche la sentenza della Corte di Cassazione, che ha annullato il provvedimento di interdizione disposto dal Tribunale teatino.

Argomenti che però non hanno convinto il Senato accademico, riunitosi ieri, che ha dato parere positivo all’opzione della rescissione del contratto, né tantomeno il cda che oggi è passato ai fatti con il formale benservito a Del Vecchio votato all’unanimità, dopo oltre ore di discussione.





Unico ad astenersi un rappresentate degli studenti, che ha ritenuto non opportuno entrare nel merito della vicenda.

“La decisione di rescindere il contratto – spiega ad AbruzzoWeb il rettore Caputi – non c’entra con le vicende giudiziarie. Semplicemente, come ho più volte evidenziato, è venuto meno il rapporto fiduciario, che deve necessariamente legare il cda di un ateneo con il direttore generale”.

“Abbiamo preso atto delle controdeduzioni del dottor Del Vecchio – aggiunge Caputi – e dopo un'approfondita discussione è stata  fatta la scelta ritenuta migliore, nell’unico interesse del buon funzionamento del nostro ateneo”.

Ora si dovranno stringere i tempi per dotare l'ateneo di un nuovo direttore generale. Le ipotesi sono quelle di un concorso o dell'attingimento nelle graduatorie esistenti.  La questone sarà all'ordine del giorno delle sedute del Senato accademico e del cda convocate entrambe lunedi 31 luglio.

Prima del benservito è stata tentata anche la strada di una transazione bonaria. Del Vecchio mettendo sul tavolo le sue dimissioni aveva chiesto il pagamento di sorta di buonuscita di 100 mila euro. La controproposta dell’Ateneo è stata quella di una rinuncia al procedimento in atto della risoluzione per giusta causa del contratto, in cambio delle dimissioni irrevocabili, e senza nessuna liquidazione, di Del Vecchio.





Non si esculde che ora Del Vecchio intraprenderà la strada del ricorso al giudice del lavoro.

Ad esultare per la cacciata di Del Vecchio anche i dipendenti, che contro l’ex direttore erano arrivati ad organizzare una petizione, con 300 firme raccolte su 330.

“Con questa decisione – spiega Goffredo De Carolis, rappresentante del personale tecnico e amministrativo nel Senato Accademico – vediamo finalmente la luce in fondo al tunnel, dopo anni di gestione che ha secondo noi fatto soffrire moltissimo questo ateneo”.

“Il nuovo rettore – aggiunge De Carolis – ha mantenuto in questo mese e mezzo tutti gli impegni presi in campagna elettorale. Ha pagato ai dipendenti le spettanze relative alle attività esterne dell’Università, ferme inspiegabilmente dal 2015. Tra i suoi impegni c’era anche la rimozione di Del Vecchio, auspicata non solo dalla stragrande maggioranza dei dipendenti, ma anche dai direttori dei dipartimenti”.

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