UNICH: LUCCHETTI A PORTE DEL PALAZZETTO, IMPUTATO DEL VECCHIO

18 Marzo 2017 19:54

Chieti - Cronaca

CHIETI – Una nuova grana giudiziaria per il direttore generale dell’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Filippo Del Vecchio, appena interdetto, insieme al rettore Carmine Di Ilio, per 6 mesi dal gip del tribunale di Chieti, Antonella Redaelli, con le accuse di abuso e falso.

Questa volta Del Vecchio si ritrova imputato, con una citazione diretta in giudizio, per aver fatto mettere i lucchetti ai cancelli del Palacus, l’impianto sportivo all’epoca gestito dalla sezione teatina del Centro universitario sportivo presieduta da Mario Di Marco.

Il reato che il pubblico ministero Marika Ponziani ipotizza al termine dello svolgimento delle indagini è l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, articolo 392 del codice penale.





“Al fine di riprendere la diretta gestione e comunque il diretto utilizzo del Palacus 1, di proprietà dell’Università e gestione dal Cus Chieti – scrive il pm – pur potendo ricorrere al giudice si faceva ragione da se medesimo facendo apporre lucchetti e catene alle porte antincendio, antipanico e alle uscite di sicurezza facendo successivamente sostituire le serrature delle principali porte d’accesso”.

La “guerra dei lucchetti”, così venne chiamata all’epoca, scoppiò a giugno del 2015. Di Marco, a cui il dg tolse la gestione dell’impianto che ora infatti non si chiama più Palacus ma Palauda, fece subito un esposto alla procura, che avviò le indagini.

Del Vecchio è imputato anche per diffamazione, “per aver offeso la reputazione di Mario Di Marco, presidente del Cus di Chieti”.





La frase incriminata è ”voi del Cus siete dei pagliacci”. Del Vecchio l’avrebbe pronunciata con riferimento a Di Marco alla presenza di più persone.

Per rispondere di entrambe le accuse il dg sospeso dovrà presentarsi in tribunale il 17 maggio prossimo direttamente in udienza dibattimentale senza il “filtro” di quella preliminare.

Del Vecchio è assistito dall’avvocato aquilano Stefano Rossi. (red)

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: