ALL'INAUGURAZIONE ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO FERRI; SI LAVORA ALLA SECONDA CONVENZIONE PER COMODATO D'USO DI ALTRE DUE PALAZZINE

UNIVAQ: AL VIA LEZIONI DI ECONOMIA AL MINORILE CON IL SOTTOSEGRETARIO

8 Ottobre 2015 09:03

L'Aquila -

L'AQUILA – Sarà inaugurata il 13 settembre alla presenza del sottosegretario del ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri la nuova sede del dipartimento di Economia dell'Università degli studi dell'Aquila.

L'ateneo ha infatti avuto in comodato d'uso per un anno una delle palazzine dell'Istituto penale per i minorenni in zona Acquasanta e le e lezioni sono iniziate lunedì scorso.  

“Un lavoro di concerto tra enti e istituzioni che ha portato a un ottimo risultato. Il sottosegretario in particolar modo ha lavorato molto per arrivare a questo obiettivo”, commenta la rettrice Paola Inverardi che annuncia anche la stipula di nuova convenzione per il comodato d’uso di altre due palazzine entro luglio. 





“Contiamo di chiuderla per l’estate – sottolinea – Il tempo massimo per avere a disposizione i nuovi stabili è di un anno”.

Resta ancora aperto il problema della mensa di cui la struttura ancora non dispone: gli studenti dovranno infatti per i prossimi mesi usufruire di quella della Campomizzi. 

I locali mensa sono previsti nelle nuove palazzine, ma la rettrice precisa di non conoscere ancora i tempi della realizzazione.

“Nel frattempo chiederemo all’Ama di incrementare le corse per la Campomizzi”, aggiunge. 





L’accordo definitivo per gli altri due stabili si farà in attesa di riportare il dipartimento di Economia nello stabile dell’ex ospedale San Salvatore, in centro storico, dove è già rientrato quello di Scienze umane. 

“Ora che abbiamo una nuova sede è importante che diventi una sede universitaria a tutti gli effetti – spiega Mattia Scarsella dell’Udu – Questo vuol dire lavorare per portare tutti i servizi di cui necessità, dagli autobus alla mensa, all’adeguamento degli spazi di studio”. 

La mensa della Campomizzi secondo Scarsella “non è di certo la più agevole, considerando  che gli studenti hanno spesso a disposizione una sola ora di pausa, un tempo che non gli consente di andare e tornare”. 

“Mi auguro – conclude – che si possa almeno trovare una soluzione tampone con l’individuazione di una sede provvisoria”.  

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