UNIVAQ: TAVOLA VIBRANTE PER SIMULAZIONI SISMICHE, DOPO ANNI IL BANDO ASSEGNATO

di Filippo Tronca

17 Luglio 2017 07:02

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Ci sono voluti sette anni, ma ora finalmente si sta concludendo la gara di appalto del provveditorato interregionale alle Opere pubbliche per realizzare il Laboratorio di ricerca per l’ingegneria sismica (Lis), nel polo di Ingegneria di Roio dell’Università dell’Aquila: ospiterà una tavola vibrante in grado di riprodurre le accelerazioni del terreno della maggior parte degli eventi sismici registrati nel mondo.

Un intervento annunciato come imminente nel novembre 2013, reso possibile dalla donazione, arrivata nel lontano 2010, di 2 milioni di euro da parte dell’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio Spa, a cui si sono aggiunti a stretto giro 1,7 milioni di euro della Commissione paritetica nazionale per le casse edili (Cnce), ai tempi in cui era presidente il costruttore aquilano Armidio Frezza.

Ad AbruzzoWeb Dante Galeota, docente di Tecnica delle Costruzioni dell'ateneo cittadino, uno dei fautori del Laboratorio, spiega comunque che i ritardi sono stati dovuti alla complessità progettuale e tecnica dell'opera.

Il provveditorato ha indetto il bando a fine novembre 2016, per un importo complessivo lordo di 2,4 milioni, e di 1 milione e 780 mila euro per i lavori.





Per la realizzazione di un edificio di quasi 1.200 metri quadri, che ospiterà in primis la tavola vibrante, tra l’edificio C del polo di Ingegneria di Roio, quello dellala biblioteca, e l’edifico A, dove ci sono le aule e le segreterie.

L’assegnazione provvisoria ha premiato l'associazione temporanea di imprese Consorzio stabile e Slia di Salerno, che ha offerto un ribasso economico del 29,7 per cento, e un ribasso sui tempi di esecuzione del 38 per cento, rispetto ai 420 giorni fissati nel bando. Si è ora in attesa dell’assegnazione definitiva.

La tavola vibrante è stata invece già realizzata, si suppone con il restante budget, dalla multinazionale tedesca Bosch Rexroth, leader per i simulatori sismici e per le tecnologie di precisione, partner del progetto. Ed è ora custodita a Milano in attesa di essere collocata nel laboratorio aquilano.

Il progetto, avviato già a pochi mesi dal terremoto del 6 aprile 2009, è stato presentato ufficialmente nel novembre 2013 dalla rettrice, Paola Inverardi, e dal direttore generale della ditta, Matthias Goebel. In quella sede si indicò come tempistica quella di un anno. Forse un po’ troppo ottimisticamente.





Motivi dei tempi ben più lunghi del previsto, spiega perà Galeota, “è stato rappresentato dalla progettazione molto complessa davanti alla quale ci si è trovati. In particolare della speciale vasca di calcestruzzo dove dovrà esser collocata la tavola vibrante di acciaio, l’unica in Italia assieme a quella di Enna in Sicilia che ha sei gradi di libertà – rimarca – potrà cioè riprodurre fedelmente un numero superiore di eventi sismici, altro aspetto che ha allungato i tempi per la progettazione e dunque per il bando di affidamento”.

Il simulatore sismico progettato per L'Aquila consisterà in una tavola da 4 metri per 4, con un carico massimo di 15 tonnellate. La base sismica sarà posta su degli ammortizzatori che isoleranno la tavola dal terreno, per non trasmettere al suolo le vibrazioni riprodotte. La tavola, inoltre, avrà una potenza di accelerazione di 1g, rendendo possibile la simulazione del sisma del 2009, che raggiunse gli 0,6g di accelerazione.

Galeota assicura che ora non ci sono impedimenti tecnici e burocratici per veder trasformato il realtà il Laboratorio di ricerca per l’ingegneria sismica.

“Sarà un fiore all’occhiello della nostra Università: attualmente sul territorio nazionale sono in funzione cinque tavole vibranti, nessuna nel centro Italia. E come detto sarà particolarmente sofisticata. Tante altre università italiane ed estere sono già pronte a venire qui per avviare progetti di ricerca – conclude – Sulla tavola vibrante si potranno collocare modelli in scala di edifici, per poter studiare il comportamento in caso di terremoto, e testare sul campo tecnologie antisismiche, grazie alla riproduzione fedele dei profili di accelerazione”.

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