VENDEMMIA: ABRUZZO AL QUINTO POSTO IN ITALIA, SI STIMA CRESCITA PRODUZIONE 2018

18 Ottobre 2018 06:30

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Una produzione vinicola superiore del 15 per cento rispetto all’anno scorso, con una buona resa uva/vino e si produrranno oltre 3.6 milioni di ettolitri di vino, contro i 3,2 della passata campagna e grazie alle uve di qualità, Trebbiano, Malvasia, Passerina, Pecorino, Sangiovese e Montepulciano saranno protagonisti in terra d’Abruzzo.

È quanto emerge dalle previsioni vendemmiali 2018, presentate dall'Osservatorio del Vino di Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv), i cui dati sono stati elaborati e riassunti dall'Associazione Enologi Enotecnici Italiani in una tabella sulla produzione regione per regione.

In vetta alla classifica c'è la Puglia con 11.920.000 ettolitri e un incremento del 20%; al secondo, il Veneto con 10.330.000 ettolitri previsti (+ 22%); al terzo posto, l'Emilia Romagna con 7.800.000 ettolitri (+30%). L'Abruzzo è al quinto posto (dietro la Sicilia) con 5.790.000 (+8%). 

L'Italia si conferma primo produttore al mondo di vino e resta sul trono anche quest'anno grazie a una “buona vendemmia che permetterà al settore vitivinicolo nazionale di riprendersi dopo un anno difficile. La produzione lungo lo Stivale è stimata in 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42,5 milioni dello scorso anno, che riavvicina l'Italia alle medie pre-2017”, l'annata più scarsa del decennio.





ABRUZZO

Dai primi controlli analitici effettuati sulle varietà precoci, sia l'acidità che il pH rientrano nella norma. Per questa tipologia di uva, sarà comunque importante l'andamento climatico delle prossime settimane, per quanto riguarda il mercato dei prodotti a monte del vino bianco e rosso, gli scambi risultano nella norma con quotazioni, al 31 agosto, stabili. 

Il clima, a partire dall'inverno, è stato regolare con piogge abbondanti e nevicate che hanno ricostituito una buona riserva idrica nei vigneti, considerata l'annata 2017 che era stata carente di precipitazioni e con temperature al di sopra della norma. La ripresa vegetativa è iniziata con condizioni meteorologiche favorevoli. Il germogliamento ha avuto un decorso regolare ed è stato uniforme con la schiusura di tutte le gemme fertili, cosa che non si verificava da molti anni. 

Nel periodo compreso tra i primi di maggio, tutto giugno e parzialmente il mese di luglio si sono verificate copiose precipitazioni, quasi settimanalmente, con temperature comprese nella media stagionale. Dal punto di vista sanitario, dalla fioritura all'allegagione, il caldo estivo e le piogge hanno creato qualche problema sul controllo delle fitopatie (peronospora e oidio) che, nella maggior parte dei casi, sono state controllate, solo in pianura e a fondo valle hanno creato problemi di perdita di prodotto. 

La raccolta delle varietà precoci (Chardonnay, Pinot grigio) è iniziata il 20 di agosto nelle zone più costiere, mentre per quelle più interne e collinari tra la fine di agosto e i primi di settembre. Per le altre uve bianche (Trebbiano, Malvasia, Passerina e Pecorino) l’inizio dei conferimenti è avvenuta dalla settimana di settembre. 





PRESENTAZIONE DEI DATI AL MINISTERO 

Il Vigneto Italia prevede di mettere a segno, secondo il presidente di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona, “una crescita produttiva rilevante che delinea un quadro nel complesso positivo seppur con qualche criticità, in particolare al Sud, influenzato da un'estate segnata dalla piovosità consistente che ha messo in difficoltà i produttori di alcune regioni. La viticoltura italiana, in larga parte, ha comunque saputo affrontare questo bizzarro andamento stagionale con attenzione, tempestività e professionalità, consentendo al nostro Paese di confermare anche quest'anno la propria leadership produttiva a livello mondiale”.

Alla presentazione dei dati, che si è tenuta al Ministero nel mese di settembre, era presente anche Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo che ha tenuto a precisare: “L'attuale quadro della vendemmia 2018 presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l'intero comparto del vino. Per poter sfruttare tutte le potenzialità del mercato occorre incentivare la crescita del settore investendo su ricerca, innovazione e puntando sulla semplificazione per rendere le nostre aziende sempre più competitive sui mercati internazionali”. 

Per Centinaio, “il vino è un prodotto con un forte appeal a livello internazionale, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, veicolo e simbolo dell'ideale di qualità e unicità dei prodotti italiani. Proprio per questo, il Mipaaft ha sbloccato il bando per la promozione Ocm Vino e ha costituito il Comitato nazionale vini Dop e Igp. Vogliamo costruire una nuova strategia di settore, perché per andare sui mercati internazionali la promozione è fondamentale. La strada è lunga – ha concluso – e la vera sfida del prossimo futuro sarà quella di creare e far proprio il differenziale positivo di valore legato alla distintività del vino italiano, investendo sulla differenziazione dell'offerta e sulla qualità, due elementi che rendono uniche le nostre realtà vitivinicole”.

La vendemmia in Italia, ha sottolineato la Coldiretti, impegna 310 mila aziende agricole e quasi 46 mila aziende vinificatrici su una superficie a vite di 652 mila ettari; si tratta di un motore economico che genera oltre 10,6 miliardi di fatturato dalla vendita del vino, realizzato più all'estero che in Italia, che offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone tra quelle impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale e quelle presenti in attività connesse e di servizio. Quanto alle vendite, precisa la Coldiretti, hanno avuto un incremento in valore del 3,7% negli Usa, ma anche del 3,6% in Germania e del 12,2% in Francia storico concorrente del Made in Italy; in controtendenza rispetto all'aumento generale sono le esportazioni in Canada che risultano in calo dell'1% dopo l'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio (Ceta).

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