SAN MARTINO SULLA MARRUCINA – C'è tutta la disperazione di un intero territorio, piegato dalla precarietà e dalla mancanza di alternative, nella lettera aperta che i circa 70 lavoratori della Ball hanno inviato ai clienti dell'azienda.
La multinazionale, leader nella produzione di contenitori in alluminio per bevande, ha annunciato la chiusura dello stabilimento di San Martino sulla Marrucina (Chieti) entro fine dicembre quando, con ogni probabilità, delocalizzerà in Serbia. Nel frattempo la Ball ha anticipato il “regalo” di Natale con una semplice lettera affissa sulla bacheca aziendale, comunicando di aver cessato la produzione per “motivi di efficienza, qualità e sicurezza”.
Oggi, gli stessi lavoratori che non riescono a spiegarsi l'atteggiamento dei vertici aziendali, ormai esasperati, si rivolgono ai clienti con una richiesta disperata di aiuto.
“Siamo le lavoratrici e i lavoratori della Ball Beverage Packaging. Lo scorso mese la direzione aziendale inaspettatamente ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento ma, nell'incontro tenuto presso il ministero dello Sviluppo economico lo scorso 15 novembre, ha dato l'impressione di poter rivalutare la decisione presa, accogliendo la proposta del ministero e delle organizzazioni sindacali di utilizzare gli ammortizzatori sociali con l’obiettivo di mantenere lo stabilimento abruzzese e salvaguardare i nostri posti di lavoro da cui dipendono 70 famiglie”.
“Questa mattina, in barba agli impegni assunti in quella sede, e mostrando nessun rispetto verso le Istituzioni oltre che verso i lavoratori e le loro famiglie, la direzione aziendale ha affisso in bacheca un comunicato con il quale informa la cessazione immediata delle produzioni. Il peggior modo possibile di chiudere un’attività, senza preoccuparsi minimamente dei lavoratori e delle pesanti ricadute sul territorio, questo per mano di manager senza scrupoli e senza un minimo di rispetto verso lavoratori e istituzioni”.
“Una decisione del tutto irragionevole e inaspettata che spazza via con un comunicato lapidario anni e anni di know-how, lavoro, e con esso i nostri sogni”.
“Noi chiediamo, alla luce del vostro codice etico, di fare voi stessi da interlocutori, chiedendo alla Ball di tornare sui propri passi. Vi chiediamo di raccogliere e condividere la nostra rabbia nei confronti di chi non ha rispetto per il nostro lavoro, le nostre famiglie, le Istituzioni e quindi, il nostro paese. Ve ne saremo immensamente grati come cittadini, lavoratori italiani e come consumatori”.
Intanto per sabato 24 novembre, presso la sala consiliare della Provincia di Chieti, è stata convocata un'assemblea pubblica dal presidente Mario Pupillo a cui sono stati invitati tutti i parlamentari abruzzesi e il vice capo di gabinetto del Mise.
Nei giorni scorsi il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli si è rivolto alla Coca Cola, principale cliente della Ball: “A Natale vediamo le loro pubblicità, molto legate alle festività, ai buoni sentimenti: mi auguro che anche Coca Cola voglia darci una mano presso questo suo fornitore perché non faccia capitare a Natale qualcosa che non assomiglia neanche minimamente a quelle bellissime pubblicità in cui tutti sono buoni e tutti si vogliono bene. Ci sono una settantina di persone, con le loro famiglie, che verranno buttate in mezzo alla strada in un modo inaccettabile”.
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