VILLA SU CAMPO CALCIO: DIFENSORI DI ORIO ANNUNCIANO RICORSO DOPO CONDANNA

3 Febbraio 2018 14:00

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “La condanna a quattro mesi di reclusione pena sospesa per il reato di abuso di ufficio riguarda il prof. Di Orio come privato concorrente con il sindaco dell’epoca di Antrodoco. Nessuna relazione è stata riscontrata con l’attività di rettore dell’epoca di Univaq, dal momento che il Tribunale non ha ritenuto sussistenti le accuse relative ad iniziative volte a trasferire ad Antrodoco, Villa Mentuccia, la sede della fondazione e della casa editrice ed alcuni corsi in Antrodoco Terme”.

Lo precisano gli avvocati Giovanni Marcangeli e Antonio Valentini, difensori dell'ex rettore dell'Università dell'Aquila Ferdinando Di Orio, che annunciano la presentazione di ricorso in Appello contro la sentenza del tribunale di Rieti che nei giorni scorsi lo ha condannato a 4 mesi di reclusione insieme all'ex sindaco di Antrodoco (Rieti) Maurizio Faina per abuso d'ufficio aggravato.





“Non corrisponde al vero – spiegano ancora i legali in una nota – che il progetto della casa prefabbricata da realizzare e mai realizzata avesse una superficie di mq 400 bensì di 233,49 mq compreso il garage. Il proposito, analogo a quello di migliaia di aquilani che fuggivano, era quello di poter disporre di una abitazione in legno nella immediatezza post terremoto”.

“Il prof. Di Orio ha pagato il prezzo richiesto dal Comune di 15.000,00 euro ed è stato accertato che al momento dell’atto, data la destinazione urbanistica a verde, era di 11.000,00 euro. Il campetto sportivo della minuscola frazione di Rocca di Corno, come è emerso in dibattimento, era dismesso da decenni ed il Comune aveva inserito il terreno nell’elenco degli immobili da alienare”.





“I lavori non sono mai iniziati, salva la sistemazione del terreno per i carotaggi. L’iter urbanistico di variazione del Prg, che ipoteticamente avrebbe potuto aumentare il valore del terreno, si è concluso solo nel 2013 ed il prof. Di Orio nel frattempo aveva trovato altra sistemazione abitativa”, aggiungono gli avvocati Marcangeli e Valentini.

“Certamente la sentenza merita di essere appellata ed è interesse del nostro assistito di ottenere una piena assoluzione, al di là del prossimo maturare della prescrizione del reato. Attendiamo comunque di leggere le motivazioni. Il prof. Di Orio – concludono i legali – ha proposto al Comune di retrocedere il terreno dietro la semplice restituzione del prezzo pagato”.

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