VINO ABRUZZESE DA RECORD: FEBBO, ”NEL 2013 EXPORT PER 120 MILIONI”

12 Marzo 2014 16:10

Regione -

PESCARA – Anche nel quarto trimestre del 2013 i dati dell’export abruzzese confermano le ottime performance del comparto agricolo e agroalimentare con risultati straordinari nonostante la leggere flessione del dato totale regionale.

È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dall’Istat che l’assessore regionale alle Politiche agricole Mauro Febbo commenta così: “Il vino resta senza dubbio il principe del 'Made in Abruzzo' all’estero e alla fine dello scorso anno ha fatto registrare numeri record con un valore di oltre 120 milioni di euro e un incremento del +12,3% rispetto al 2012″.





“È bene sottolineare – aggiunge – che si tratta del miglior risultato dal 2010, raggiunto grazie a un trend costante che conferma come i nostri vini siano sempre più riconosciuti e riconoscibili in tutto il mondo. Se negli anni passati era un miraggio puntare a quota 100 milioni, in meno di 4 anni siamo riusciti addirittura a superare i 120 e questo credo che sia il premio migliore al lavoro che il mondo del vino e questa amministrazione regionale hanno svolto con grande passione e determinazione”.

“Questi dati sono una vera e propria iniezione di fiducia per tutto il comparto vitivinicolo abruzzese alla vigilia di un evento importante e tanto atteso come il Vinitaly di Verona”.





“Ottime notizie – prosegue Febbo – arrivano anche dalle altre eccellenze abruzzesi come la pasta che si conferma tra i prodotti abruzzesi più apprezzati nel mondo. Alla fine dello scorso anno il dato parla di oltre 127 milioni di euro di scambi commerciali con un variazione del +7% rispetto all’anno precedente. Brilla anche il nostro oliva d’oliva che segna uno straordinario +16% rispetto al 2012 e un valore degli scambi con l’estero che ha raggiunto quasi 20 milioni di euro. Segno positivo anche alla voce frutta e ortaggi con +3,4%”.

“Nonostante il leggero calo che si è registrato sul dato globale, con un -2,4% delle esportazioni abruzzesi, in tutte le voci che riguardano l’agricoltura ci sono segnale positivi: prodotti e colture agricole non permanenti (+5%) e permanenti (+10%), prodotti di origine animale (+37%) e anche per quanto riguarda i prodotti della pesca (+19%) e pesce lavorato (+12%)”, conclude Febbo. 

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