VITALIZI: MARCOZZI, ”VIA ASSEGNI DOPPI E TRIPLI, E’ UN VERGOGNOSO PRIVILEGIO”

6 Novembre 2018 18:22

Regione - Politica








CHIETI – ''Non ci sono piu scuse: il consiglio regionale deve con urgenza approvare  la riduzione dell’assegni vitalizi, e anche l’abolizione del cumulo del doppio e triplo vitalizio, come previsto dalle nostre proposte di legge. E senza operazioni di facciata”.
 
Ad affermarlo è Sara Marcozzi, consigliere regionale e candidato presidente del M5S per l’Abruzzo, che torna alla carica su uno dei cavalli di battaglia pentastellati, il taglio dei vitalizi, abolitimnek 2011 ma di cui in Abruzzo godono ancora circa 110 ex consiglieri regionali, per un costo annuo di 5 milioni di euro. Una trentina di essi poi li cumula con gli assegni da ex parlamentare italiano ed europeo. 
 
Nella manovra finanziaria che arriverà a Montecitorio il 29 e 30 novembre c'è però all'articolo 75, il giro di vite per Regioni che non ridurranno i vituperati assegni, ricalcolandoli con il  metodo contributivo, ovvero in base a quanto effettivamente versato,  entro 4 mesi.  Alle regioni inadempienti sarà applicato un devastante taglio dell'80 per cento dei trasferimenti statali. Termine che potrà arrivare a 6 mesi in caso servano modifiche statutarie. Dai tagli restano comunque esclusi i fondi per sanità, scuole per disabili, trasporti e altri servizi essenziali. Impossibile determinare a quanto ammonteranno i nuovi assegni, perchè la modalità di calcolo dovrà essere decisa entro marzo 2019 con la conferenza delle Regioni.
 
Ma, ragiona Marcozzi, l'Abruzzo, unica regione in Italia che non ha nemmeno approvato i timidi tagli, limitati nel tempo, e come contributo di solidarietà, dando seguito a quanto stabilito nel 2014 dalla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative, può intanto colmare questa lacuna, approvando anche in versione “strong”, i progetto di legge M5s fermi nelle commissione dal 2014. Vista la spada di Damocle dei tagli governativi Marcozzi sostiene che il consiglio regionale, formalmente sciolto a metà agosto, potrebbe legiferare, trattandosi di miura urgente e indifferibile.
 
“A fronte della nuova bozza della Legge di Bilancio del Governo Conte, è ormai urgente ed improrogabile l’approvazione della legge sulla riduzione dei vitalizi. Legge che abbiamo presentato già anni fa a mia firma, ma che ha sempre visto il no del consiglio regionale Abruzzese. Oggi, non possiamo più rimandare queste scelte. Ci auguriamo che l’Abruzzo non perda l’occasione di attuare un vero cambio di rotta per il costo della politica in Regione. Non permetteremo che si approvino leggi di facciata, al fine di trovare una scappatoia istituzionale. Ci auguriamo, anzi, che in Abruzzo si approvi, oltre alla riduzione dell’assegno, anche l’abolizione del cumulo del doppio e triplo vitalizio, come previsto dalle nostre proposte di legge”.
 
“Quella del taglio dei vitalizi e dell’abolizione del cumulo degli stessi è una battaglia di equità sociale che ha sempre visto il massimo impegno del M5S in ogni grado istituzionale. Ci sono ex politici abruzzesi – spiega Marcozzi – che con il cumulo percepiscono fino a 90mila euro all'anno. La legge oggi vigente, infatti, permette di percepire il doppio e anche triplo vitalizio: ipoteticamente, un politico che abbia svolto un mandato in consiglio regionale, un mandato nel Parlamento Italiano e un mandato nel Parlamento Europeo avrebbe diritto a riscuotere 3 corposi vitalizi a fronte di pochi anni di versamento di contributi”.
 
“Una disuguaglianza sociale davvero intollerabile – aggiunge Marcozzi  – quando migliaia di cittadini versano in stato di povertà e precarietà. Ricordo che un consigliere di maggioranza argomentò il voto contrario dicendo che 'se una persona ha tarato il suo stile di vita sui 90mila euro all’anno, non gli si può chiedere di rinunciare a 30mila all’improvviso'. Lo vadano a raccontare ai pensionati minimi, ai disoccupati o a tutti quei lavoratori che non prenderanno mai una pensione a causa delle loro becere leggi. La proposta di legge presentata dal M5S farebbe risparmiare agli abruzzesi almeno 500 mila euro all’anno, è già pronta, mancano solo il sì di centro destra e centro sinistra”.
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