VASTO – “Al di là delle considerazioni che pure i due candidati in corsa per la carica di sindaco hanno voluto condividere con noi, abbiamo scelto di non partecipare a questo secondo turno: a noi non interessano poltrone, ricompense, posti al sole. Il nostro voto e il voto dei nostri sostenitori che intenderanno contribuire alla scelta del primo cittadino di Vasto devono continuare a essere un voto libero, dettato solo dalla coscienza libera di ciascuno, così com’è stato quando nella competizione elettorale ci siamo stati anche noi”.
Libertà di voto e nessun apparentamento nè con il centrosinistra di Francesco Menna, nè con il centrodestra di Guido Giangiacomo, per l’avvocato Angela Pennetta, a capo del movimento civico L’Arcobaleno, che ha preso il 3,74% e 789 voti.
“Sul voto di domenica e lunedì scorsi le cronache riportate ancora in questi giorni gettano pesantissime ombre su meccanismi di acquisto e ricatto che prefigurano reati gravissimi, ombre che offuscano e offendono la bellezza del più grande esercizio di libertà e democrazia a disposizione dei cittadini: non possiamo che condannare sul piano politico e morale quanto sembrerebbe accaduto”, aggiunge Pennetta.
“Questo pensiero lo riteniamo necessario adesso, a ridosso della definizione degli apparentamenti elettorali per il ballottaggio di domenica prossima. Come Arcobaleno siamo nati e cresciuti, ci siamo presentati all’elettorato di Vasto con la veste e l’essenza di un movimento civico libero, lontano dai partiti, distante da ogni schieramento, diretto solo dai noi stessi: senza padrini e padroni, e questo vogliamo continuare a essere”, conclude Pennetta.