COVID: “CON VARIANTI SLITTA IMMUNITA’ DI GREGGE”, ANCHE IN ABRUZZO SCOPPIA CASO “GREEN PASS”

INTERVISTA A GRIMALDI, PRIMARIO DI MALATTIE INFETTIVE DELL'OSPEDALE DELL'AQUILA; L'ULTIMO BOLLETTINO: 42 NUOVI CASI, 0 DECESSI E 39 GUARITI. TASSO POSITIVITA' A 0.76%

di Azzurra Caldi

15 Luglio 2021 07:36

Regione - Sanità

L’AQUILA – Mentre cresce l’allerta per il diffondersi della variante delta, e si sposta il raggiungimento del traguardo dell’immunità di gregge, anche in Abruzzo scoppia il caso “green pass” alla francese, ovvero l’ipotesi di una sorta di certificato che consentirebbe di accedere a determinate attività solo se vaccinati o in possesso di tampone negativo.

Una proposta apprezzata anche dallo stesso commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, che ha creato non poche polemiche e rischia di generare un terremoto a diversi piani.

“Per l’obbligo dei vaccini c’è sempre il solito problema del rapporto tra rispetto delle libertà individuali e quello della collettività”, ha spiegato ad AbruzzoWeb il dottor Alessandro Grimaldi, primario del reparto Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

“È un problema di carattere etico, filosofico, legale, giuridico e investe le opinioni dei singoli. Rendere i vaccini obbligatori può essere visto come una forma di coercizione eccessiva, diverso è rendere il vaccino obbligatorio per coloro che svolgono lavori la cui attività può comportare rischi anche per gli altri. Ad esempio gli operatori sanitari, gli operatori di settori pubblici, dove si sta spesso a contatto con le persone. Quello che deve prevalere è il bene pubblico, creare le condizioni migliori affinché non si metta a rischio la salute degli altri”.

“Per me green pass significa avere un pass che ti permette, essendo vaccinato, di accedere a determinati luoghi in sicurezza. Sono misure straordinarie ma quando si cominciano ad adottare in democrazia è chiaro che ci siano scontri, perché si vanno a limitare le libertà dei cittadini. Il discorso è complesso, ma sono convinto che si possa sempre raggiungere un compromesso che si basa sul buonsenso: l’obiettivo è tutelare la propria salute e quella degli altri. Un operatore sanitario che non si vaccina, io personalmente, non lo capisco”.

Una strada, quella del Green pass “esteso”, che il Governo starebbe valutando mentre proprio ieri nove persone su 65 rientrate a Pescara con il volo proveniente da Malta – sottoposte a tampone appena sbarcate all’aeroporto d’Abruzzo – sono risultate positive.





In particolare, su 70 passeggeri, in 65 si sono sottoposti a test, mentre gli altri cinque hanno rifiutato essendo in possesso del green pass. I nove passeggeri positivi sono tutti giovani, asintomatici o paucisintomatici. La task force regionale, per precauzione, ha stabilito l’isolamento fiduciario di 14 giorni per tutti i 70 passeggeri del volo, anche quelli con Green pass, perché considerati contatti stretti dei positivi.

Una questione che ha scatenato non poche perplessità circa l’utilità del certificato.

Il servizio di screening in aeroporto è stato voluto dal referente regionale per le emergenze, Alberto Albani, ed è stato poi disposto due giorni fa, tramite ordinanza, dal presidente della Regione, Marco Marsilio. Il provvedimento impone il test a tutti coloro che arrivano da Malta, Regno Unito e Spagna. Il servizio ha preso il via proprio ieri pomeriggio, con il volo proveniente da Malta.

“La misura della Regione Abruzzo e della task force per l’emergenza – ha detto Albani – è stata una mossa vincente e ha portato subito i primi risultati. Per precauzione abbiamo deciso di disporre l’isolamento fiduciario per tutti i passeggeri, a prescindere dal Green pass. Ora partiranno le attività di tracciamento dei contatti”.

Cresce intanto l’allerta per le varianti e slitta il raggiungimento dell’immunità di gregge.

“Se in condizioni ideali, per raggiungere l’immunità di gregge occorre un 70% di vaccinati con due dosi, quando ci sono le varianti bisogna almeno vaccinare l’80%. Questo perché le varianti riducono l’efficacia dei vaccini. C’è uno studio israeliano che dice addirittura che per Pfizer si riduce dal 95 al 70-75%”, ha spiegato ancora Grimaldi.

In un periodo in cui  cresce l’allerta per le varianti, in particolare la variante delta, ricoveri e decessi sembrano però non aver subito, almeno per il momento, drastiche impennate. Resta comunque il timore di una nuova ondata.





“È un piano diverso quello clinico – ha osservato Grimaldi – È verosimile che coloro che si sono vaccinati abbiano una forma più lieve, anche se va  sempre ricordato che anche i vaccinati possono contrarre il virus. La cosa più importante è non finire in ospedale in condizioni gravi. Siamo vicini al traguardo ma dobbiamo prestare la massima attenzione, dobbiamo continuare ad essere prudenti e rispettare le regole”.

L’ULTIMO BOLLETTINO

Sono 42  i nuovi casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo nelle ultime ore, di età compresa tra 3 e 70 anni, emersi dall’analisi di 3.803 tamponi molecolari e 1.671 test antigenici: il tasso di positività è pari allo 0.76%. Il totale dei positivi dall’inizio dell’emergenza sale così a 75.237.

Il bilancio dei pazienti deceduti non registra nessun nuovo caso, da settimane, e resta fermo a 2.512. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 71.790 dimessi/guariti (+39 rispetto a ieri).

Del totale dei casi positivi, 19.148 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+7 rispetto a ieri), 19.538 in provincia di Chieti (+9), 18.242 in provincia di Pescara (+16), 17.607 in provincia di Teramo (+13), 588 fuori regione (+2) e 114 (-5) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

Gli attualmente positivi in Abruzzo, calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti, sono 935 (+3 rispetto a ieri).

25 pazienti (-3 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 1 (invariato rispetto a ieri con nessun nuovo ingresso) in terapia intensiva, mentre gli altri 909 (+6 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

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