DOPO PIETRUCCI, ANCHE D’ERAMO VS NOMINA ANASTASIO: “INCOMPATIBILITA’ PALESE E IMBARAZZANTE”

SEGRETARIO REGIONALE LEGA CONTRO ELEZIONE DI INZIO SETTEMBRE E BIPARTISAN DEL SINDACO DI PIZZOLI A COORDINATORE SINDACI DEL CRATERE 2009, COME AVEVA FATTO ANCHE IL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD.

di Filippo Tronca

19 Novembre 2021 08:05

L'Aquila - Politica

L’AQUILA  – “Nei prossimi giorni affronteremo con forza e determinazione il tema della nomina di Anastasio, per la quale emergono profili di incompatibilità, rispetto alla sua vita professione, che sono plastici, palesi e a tratti imbarazzanti” .

Il coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, parte all’attacco seppur tardivamente, e dopo due mesi di silenzio, contro la nomina, avvenuta in modo bipartisan da parte dei sindaci del centrodestra e del centrosinistra, a inizio settembre, del sindaco di Pizzoli, Gianni Anastasio, di professione ingegnere, a coordinatore dei sindaci del cratere sismico 2009.

D’Eramo ha lanciato la bomba, senza però precisare in che cosa consisterà concretamente questa azione, in un passaggio di un’intervista con il giornalista Nello Avellani, sull’emittente Laqtv.

Venendosi a trovare di fatto al fianco, in modo inedito, al consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, anche lui aquilano, che in totale dissenso con il suo partito, si era schierato contro la nomina di Anastasio, per la stessa ragione che ora sembra evocare D’Eramo: la possibile ’incompatibilità di un ingegnere, che ha legittimi interessi nei cantieri del post-sisma, nel suo essere a capo  di un organismo che ha il ruolo di cinghia di trasmissione tra Comuni e Ufficio speciale ricostruzione comuni del cratere (Usrc) di Fossa, per l’erogazione di fondi e, in vista, anche dell’utilizzo delle ingenti risorse del Pnrr. Contrarietà che a Pietrucci è costata un durissimo scontro con i vertici del suo partito. Anastasio ha affermato che non sussiste nessuna incompatibilità tra il suo ruolo politico e quello professionale.





La Lega invece la nomina di Anastasio l’ha subita in silenzio, pur masticando amaro, ma ora D’Eramo accusa in modo chiaro e tondo “una parte del centrodestra di accodarsi ad una scelta partorita nel centrosinistra”: Ma questa, ha aggiunto velenosamente,  “è una peculiarità negativa  tutta aquilana…”.

Di fatto un attacco in primis a Fratelli d’Italia, i cui sindaci, con la benedizione del primo cittadino dell’Aquila, e coordinatore provinciale del partito, Pierluigi Biondi, e dell’assessore regionale Guido Liris, hanno votato Anastasio, dopo essersi accordati, per la nomina in quota centrodestra, del vice-coordinatore Massimiliano Giorgi, sindaco di Montereale. Attacco che cade nei giorni in cui la Lega ha perso in consiglio tre consiglieri regionali, Simone Angelosante, ex sindaco Ovindoli, non riconfermato alle elezioni di ottobre, Antonio Di Gianvittorio e Manuele Marcovecchio che in dissenso con lo “stile” di comando di D’Eramo, hanno lasciato il partito per costituire il gruppo Valore Abruzzo. Ieri poi ha detto addio alla Lega anche l’ex assessore regionale e presidente della Tua, Gianfranco Giuliante.

Resta da chiedersi perché solo ora D’Eramo tuona contro la nomina di Anastasio. Lo  scontro rusticano sulla vicenda si era scatenata infatti nel centrosinistra, con la ferma contrarietà del sindaco di Rocca di Mezzo, Mauro Di Ciccio, che ambiva a quel ruolo, e soprattutto di Pietrucci. Con la conseguenza, bollata dal consigliere come un “vile attacco” e una “pugnalata alle spalle”,  di essere stato accusato dal tesoriere regionale, Pino Venditti, di non aver versato le sue quote al partito per oltre 23mila euro “nonostante ripetuti inviti e tentativi di dialogo”.  Per Pietrucci la regia della “vendetta” è stata del segretario regionale, Michele Fina, con il quale non è mai corso buon sangue. Il tutto si è però concluso con il dietrofront del partito, dopo un incontro di chiarimento, tenutosi il 30 settembre, tra Pietrucci, Venditti ed il presidente della commissione regionale di garanzia Carlo Benedetti, da cui  è emerso che “nella passata legislatura, oltre ad aver versato alla tesoreria regionale quanto dovuto al Pd abruzzese”, il consigliere regionale “ha contribuito anche al mantenimento della sede del circolo dell’Aquila”.

Ora a scendere in campo, con la sua tipica irruenza, è invece dalla parte opposta dello schieramento politico, il segretario D’Eramo.





“Sulla nomina di Anastasio -, ha innanzitutto precisato – noi siamo siamo rimasti un po’ così, ma non che non abbiamo voluto trattare il tema, anzi lo tratteremo con forza e determinazione a partire dai prossimi giorni”. Questo perché la  Lega, ha aggiunto D’Eramo,  “ha sempre fatto una divisione netta tra quelli che sono e devono essere i ruoli politici elettivi, e quelli tecnici, e va marcata una distanza, non va invaso un campo che non deve essere della politica, come nel caso specifico di Anastasio”.

Tra l’altro D’Eramo, riferendosi proprio a Pietrucci,  “su questa nomina si è consumato una guerra  tutta interno al Partito democratico, ci sono state anche sottolineature e denunce politiche importanti da parte di suoi esponenti,  che hanno criticato fortemente la dirigenza”.

Ma purtroppo conclude D’Eramo, “una parte del centrodestra – ma questo è una peculiarità negativa proprio tutta aquilana, ha cercato di metterci lo zampino.  Ora però la Lega farà una battaglia di trasparenza e di coerenza su una pagina che rischia di diventare oscura”.

 

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